Petrosino, strage di pecore: cani randagi mettono in fuga un gregge che finisce sotto un treno


Ottanta pecore sono state travolte ed uccise, questa mattina alla periferia di Petrosino, dal treno proveniente da Mazara del Vallo. Intorno alle ore 8, nei pressi del Complesso Turistico Baglio Basile, il gregge del pastore Vincenzo Saladino ha lasciato l’ovile e spinto da un branco di cani randagi “inferociti” ha invaso la linea ferrata mentre sopraggiungeva il treno che ogni mattina trasporta i pendolari sull’asse Castelvetrano – Trapani.

Il macchinista non ha potuto far altro che azionare i freni d’emergenza, ma per il gregge non c’è stato molto da fare. Ottanta pecore da latte (adulte),  sono morte dilaniate tra le rotaie lasciando  una lunga scia di sangue sul tratto compreso fra l’impatto ed il punto in cui il convoglio è riuscito a fermarsi. Le altre, circa 40, molte delle quali ferite si sono disperse nei campi. Il Saladino sta ancora procedendo al recupero dei capi superstiti. Sul posto si sono portati la polizia ferroviaria, i carabinieri di ed i vigili urbani di Petrosino per i rilevamenti di rito.

Gravi i disagi per i pendolari sul treno, fra cui tantissimi studenti, che hanno potuto ultimare il viaggio con alcune ore di ritardo. Ma i danni più gravi li ha riportati il pastore che di 120 pecore ne ha ora solo una ventina. I danni ammonterebbero ad oltre 80 mila euro, non coperti da assicurazione. Il Saladino si è rivolto all’avvocato Vincenzo Forti per tutelarsi ed avviare una procedura legale per il recupero dei danni nei confronti del Comune di Petrosino, parte chiamata in causa per non aver saputo fronteggiare il triste fenomeno del randagismo sul suo territorio. Non sarebbe la prima volta che animali da cortile, ovini e caprini finiscano per essere azzannati e mangiati dai branchi di cani randagi che si aggirerebbero nell’entroterra e che vengono attratti dalle masserie.

La colpa dell’incidente ferroviario, secondo il pastore, sarebbe attribuibile ai cani randagi che hanno attaccato il suo ovile e che allo stesso tempo hanno spinto le pecore verso il treno in corsa. La notte precedente, sempre nello stesso ovile, i cani avevano sgozzato, e si erano cibati, di due pecore. La presenza dei randagi, racconta il Saladino, è stata ampiamente accertata questa mattina dai vigili urbani del Comune di Petrosino nei pressi del “disastro” che hanno fatto intervenire l’apposito servizio di accalappiacani del vicino canile municipale, ma gli operatori non sarebbero riusciti a circondare il branco che si è dato alla fuga attraverso i vigneti, rendendo difficile ogni tentativo di fermarli. Sempre secondo il pastore i vigili urbani, temendo che l’odore del sangue potesse far inferocire i cani spingendoli in un nuovo raid, avrebbero consigliato al Saladino di provvedere all’immediato sotterramento dei capi. Cosa che è stata giustamente sconsigliata dall’avvocato Vincenzo Forti perchè tale pratica è illegale. Le carcasse degli animali morti vanno per legge smaltite negli inceneritori su disposizione del servizio veterinario responsabile di zona.

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