Petrosino, scontro in Consiglio Comunale, sindaco ed opposizioni ai ferri corti

Seduta molto calda, sicuramente non solo per motivi climatici, quella dell’ultimo Consiglio Comunale di Petrosino.

La massima assise cittadina si era riunita per affrontare i setti punti posto all’ordine del giorno, ma ben presto gli animi si sono riscaldati e si è dato vita ad uno “spettacolo” poco gratificante, soprattutto non producente per l’ente, il territorio è la popolazione residente e non. 

Il Consiglio inizia con l’osservazione di un minuto di silenzio in commemorazione delle vittime della strage di via D’Amelio e con il ricordo della figura di Paolo Borsellino. Sin da queste prime battute interviene la Pellegrino asserendo che “la lotta alla mafia è portata avanti da uomini veri e non da chi la strumentalizza per scopi personali”, lasciando trapelare un certo nervosismo di base. Il Consiglio Comunale era uno dei più attesi degli ultimi tempi, il primo dopo la rimozione dalle cariche di vice sindaco e assessore ai servizi sociali di Marcella Pellegrino, per la prima volta dopo sei anni nelle fila dell’opposizione. C’era curiosità tra i cittadini, visto il discreto pubblico in sala consiliare, e tra gli addetti ai lavori, viste le posizioni critiche assunte dalla Pellegrino stessa nei confronti della maggioranza.

Ad aprire “lo scontro” è il primo cittadino petrosileno che parla di scelta dolorosa ma unanime, di posizioni diverse sulla programmazione dell’estate mettendo subito in chiaro che la decisione presa non ha nulla a che vedere con “fatti gravissimi o reati”.

Secca la risposta dell’ex vice sindaco che non riesce a capacitarsi di esser stata rimossa per una futile motivazione e si dice sorpresa nell’aver visto la firma di tutti i consiglieri che addirittura qualche giorno prima erano pronti a dimettersi. Il dibattito prosegue tra accuse, frecciatine, borbottii, linguaggio poco ortodosso per una sede istitizionale.

Interviene il gruppo Adesso il Futuro cercando di spostare l’asse su argomentazioni più di natura politica. La consigliera Vallone chiede di conoscere le ragioni che hanno portato il primo cittadino a parlare di “gestione oscura e nebulosa” e lamentando di aver visto solo tanta rabbia e poca razionalità da parte di tutti, l’esponente politico chiede al sindaco di chiarire a tutti,  alla cittadinanza tutta, cosa intende per “gestione nebulosa e oscura”.

“Mi chiedo – ha sostenuto la Vallone -come poteva la giunta ed il sindaco non conoscere le entrate e le uscite di cassa del Comune. Chiedo anche se è previsto un altro avvicendamento di assessori degno della più vecchia politica che lei sindaco dice di combattere. In merito alla chiusura anticipata del micronido – ha detto la consigliera Vallone – avevo chiesto che fosse fatta luce ma quello che ho ottenuto sono state parole e di scherno e uno scarica barile sulle responsabilità. Rimango spiazzata – ha concluso la Vallone – dal fatto che l’ex vice sindaco non sappia dare risposte concrete sui capitoli di bilancio e sulla rendicontazione delle spese”

Il consigliere Andrea Marino che, insistendo ancora una volta sulla natura della decisione che ha portato Giacalone a rimuovere la sua vice e tornando sulla criticità dei conti pubblici, ha chiesto: “perchè si sia fatto ricorso al fondo di riserva. Mi sento frastornato  a dover sentire le dichiarazioni  del sindaco Giacalone quando afferma che oggi il Comune  si trova in uno stato economico assai difficile – ha proseguito Marino – e pertanto invita i suoi compagni di viaggio (assessori) che non conoscono nemmeno i loro capitoli di appartenenza a cercare di economizzare al massimo le spese di uscita. Noi, come gruppo di opposizione, è da alcuni anni che lamentiamo lo stato di cassa ma ripetutamente  lo stesso sindaco ci assicura che le casse comunali versano in uno stato soddisfacente”.

“Evidentemente così non è, dato che le casse non si svuotano magicamente dall’oggi al domani. Pertanto – ha detto il consigliere Marino – le nostre lagnanze non sono per nulla campate un aria: lo dimostra anche il fatto che vengono prelevati 15.000 euro dal fondo di riserva, importi che per legge possono essere prelevati per fatti gravi come calamità, e impegnati per le manifestazione estive”.

Sul piano operativo il Consiglio Comunale di Petrosino ha approvato alcune delibere di natura amministrativa, ma l’impressione è che tra una frecciatina e un’altra, tra un’accusa velata ed una diretta, si è abusato con l’inconsistenza e inconcludenza in questa seduta consiliare. Si auspica e si spera, a Petrosino, che passate le vacanze estive si torni in aula con la voglia di fare politica seriamente con progetti ed iniziative a dare rilancio alla città. Sarebbe il caso che ognuno si rendesse conto che il compito di un rappresentate, sia esso consigliere o amministratore, è quello di rendere un buon servizio alla pubblica collettività e di prodigarsi sempre e comunque per il bene della città e dei cittadini. 

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