Petrosino, dodici colpi di pistola contro il chiosco; attentato intimidatorio

Sarebbe stato un attentato intimidatorio, di chiara matrice criminale, lo sconvolgente episodio di cronaca verificatosi domenica sera a Petrosino quando alcuni colpi di pistola sono stati esplosi sul viale Giacomo Licari, nei pressi del chiosco; a un tiro di scoppio del Palazzo Municipale. Pare che i colpi esplosi siano stati ben 12, l’intero caricatore di una pistola calibro 9, arma generalmente in dotazione alle forze dell’ordine e ai corpi militari. Evidentemente chi ha sparato ha voluto lanciare un messaggio ben preciso, inequivocabile, avendo puntato l’arma e fatto fuoco contro il chiosco.

Alcuni elementi del fattaccio di cronaca che avrebbe potuto avere tragiche conseguenze restano ancora poco comprensibili: perchè abbia scelto di lanciare il macabro messaggio di domenica sera, intorno alle ore 20, quando il viale è affollato proprio per la presenza del chiosco che è il principale punto di ritrovo dei giovani, e non, del piccolo comune. Sarà stata una ritorsione a caldo per qualcosa appena avvenuto? Generalmente gli attentati intimidatori non si consumano davanti a testimoni e il viale del Comune di Petrosino è un rinomato punto d’incontro, frequentato pure da gente dei vicini comuni di Marsala e Mazara. Altro elemento strano sarebbe quello del “misterioso” blackout che ha preceduto la rapida esecuzione dei 12 colpi esplosi verso il chiosco: si è verificato casualmente o – se provocato – è stato l’uomo che ha sparato o un suo complice. Infine non si riesce a comprendere il fatto che nessuno abbia visto nulla, malgrado tanta gente era presente al momento dell’attentato intimidatorio

L’unico elemento positivo – se così possiamo definirlo – è che non vi siano state tragiche conseguenze. I tre feriti godono ottima salute. Ruben e Manuela, minorenni, si trovavano poco distanti dal chiosco e sarebbero stati attinti da una pallottola che spezzatasi contro un pilastro è “impazzita”. Entrambi sono stati medicati al Pronto Soccorso del Paolo Borsellino di Marsala. La ragazza è stata dimessa subito dopo, mentre il ragazzo alcune ore dopo. In serata è giunto in ospedale un terzo ferito, fortunatamente non grave, per le medicazioni del caso a seguito delle ferite che a riportato nei concitati secondi di panico verificatesi a seguito degli spari.

Sull’intera vicenda viene mantenuto il massimo riservo. Le fonti ufficiali taciono. Gli inquirenti indagano serratamente sull’accaduto e quello che si apprende sugli organi d’informazione viene ricostruito dai giornalisti, per tanto è da prendere col dubbio dell’inventario. Si susseguono interrogatori e riscontri incrociati fra quanti si trovano in zona e nelle immediate vicinanze. Al vaglio degli inquirenti vi sono pure i filmati delle telecamere di videosorveglianza pubblica e dei provati che hanno immobili che insistono nella zona, nel tentativo di poter assicurare alla giustizia l’autore del grave atto intimidatorio. Pare che i carabinieri siano di già sulle tracce dell’individuo che si è reso protagonista del’insano gesto che solo per un miracolo non si è trasformata in una immane tragedia. Infatti se avesse indirizzato l’arma verso la folla, le conseguenze potevano essere tremende.

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