Pagato il riscatto, il motopesca marsalese ha lasciato il porto di La Goulette
Liberato il peschereccio marsalese “Nuova Maria Lucia” che era stato sequestrato dalle autorità tunisine. L’armatore ha pagato il riscatto
Ha lasciato il porto di La Goulette, dopo 7 lunghi giorni di permanenza forzata il peschereccio marsalese “Nuova Maria Lucia”, con i suoi tre membri d’equipaggio. L’armatore ha pagato la “sanzione” amministrativa alle autorità tunisine, secondo cui il natante stava pescando nelle acque territoriali del Paese africano. Ipotesi del tutto da accertare visto che altri pescherecci che erano impegnati nella stessa battuta di pesca hanno fatto rientro in porto senza alcun problema con le motovedetta tunisine.
Pare che l’equipaggio marsalese, dopo aver calato il proprio palangaro (una lenza lunghissima con migliaia di ami) nelle acque internazionali, si sia addormentato e la barca in balia delle onde e delle forti correnti ha scarrocciato per decine di miglia verso la costa Tunisina. Versione dei fatti che non è possibile dimostrare, in quanto il peschereccio, per le proprie dimensioni (stazza) era sprovvisto del bluebox, non essendo obbligato all’acquisto della costosa “scatola nera” nautica.
Quindi potrebbe essersi trattato di uno “sconfinamento” e non un caso di pesca di frodo in acque tunisine. Una “sottigliezza” costata cara all’Armatire marsalese, visto che per il riscatto erano stati chiesti 9 mila euro. Il motopesca “Nuova Maria Lucia” della marineria di Marsala ora e sta navigando verso la Sicilia.
Nino Carlino, Presidente del Distretto Pesca di Mazara del Vallo, che in questi giorni si è tenuto in stretto contatto con le autorità diplomatiche Italiane, sostiene che i tre membri dell’equipaggio stanno bene. Grazie all’intervento dell’Ambasciata Italiana a Tunisi e dell’Ambasciatore italiano Lorenzo Fanara, è stata applicata la sanzione meno pesante; in un primo tempo la richiesta era di 25 mila euro.
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