Mascherine all’aperto in Sicilia solo se non si riesce a garantire la distanza. A Marsala deve essere indossata pure in strada

Il governatore della Sicilia ritorna sui propri passi: le mascherine all’aperto va indossata solo se non si riesce a rispettare il distanziamento sociale di 2 metri. A Marsala non cambia nulla, l’ordinanza del sindaco resta

In Sicilia, contrariamente alle disposizioni dell’ultimo DPCM del Premier Giuseppe Conte, é obbligatorio portare la mascherina sempre con sé, anche quando si è in spazi pubblici all’aperto. A Marsala ancora peggio, pure un’ordinanza del Sindaco impedisce la “liberac circolazione in aree pubbliche all’aperto

«L’uso della mascherina, oltre che un dispositivo di protezione personale – precisa l’assessorato regionale alla Salute Ruggiero Razza -, è un segno di rispetto per le persone che ci circondano. Portarla sempre con sé, anche nei luoghi all’aperto, e indossarla quando non si può garantire una distanza interpersonale idonea a proteggere dal rischio del contagio, è un obbligo».

L’utilizzo in esterna della mascherina previsto dall’ordinanza emanata ieri dal presidente della Regione e anticipata due giorni prima (venerdì) dal Sindaco di Marsala con con una “discutibile” ordinanza sindacale, ha diviso l’opinione pubblica suscitando un vespaio di polemiche. Del resto non si comprende il motivo di così tanta rigidità quando a Marsala ed in provincia di Trapani non vi sono più nuovi casi di coronavirus da 20 giorni ed il numero dei contagiati è sceso a tre (Castelvetrano, Trapani e Valderice, in caso per ogni città).

Ricapitolando il marsalese, o chiunque si trova a Marsala, per l’ordinanza del Sindaco deve sempre indossare la mascherina, anche all’aperto; per il Presidente della Regione il cittadino ha solo l’obbligo di portarla con sé quando è in un luogo pubblico all’aperto, ma di indossarla solo quando non puó mantenere il distanziamento sociale (almeno 2 metri fa un’altra persona); infine per il Premier nessuno ha obbligo di mascherina all’esterno.

Tutto chiaro vero?

Ironia a parte, sicuramente non avete capito molto. Non è un nostro “limite, ma la brama di protagonismo dei nostri governanti che li spinge ad avventurarsi in campi che non sono di loro competenza. Il paradosso è che a farne le spese è sempre il cittadino. A Marsala, per esempio, uscire per strada, andare in spiaggia, gironzolare liberamente su aree pubbliche diventa “rischioso” se ci si. Imbatte senza mascherina regolarmente indossata su qualche solerte tutore della legge dalla facile multa (da 400 a 3.000 euro).

Cosa ben diversa la situazione coronavirus in ambito regionale dove si sono registrati 7 casi di Covid-19 nelle ultime 24 ore, facendo lievitare a 1539 il numero degli attuali contagiati sull’isola. Ecco perchè Musumeci impone l’impiego della mascherina nei luoghi pubblici ed aperti al pubblico: ad esempio nei mercati, strade affollate o in qualsiasi spazio in cui – così come si legge anche all’art. 3 Dpcm del 17 maggio – «non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza» interpersonale.

A titolo esemplificativo, va quindi specificato, che qualora un cittadino si trovasse per strada da solo o comunque ben distanziato da altri soggetti, l’uso del dispositivo di protezione non è obbligatorio, ma resta l’obbligo di averlo sempre con sé. Come è noto l’ordinanza rileva inoltre che «per coloro che svolgono attività motoria non è obbligatorio l’uso di mascherina o copertura durante l’attività fisica stessa, mantenendo il distanziamento di metri due, salvo l’obbligo di utilizzo alla fine dell’attività medesima»: ovviamente qualora si rendesse necessario.

Va infine ricordato che l’utilizzo di mascherina o altro strumento di copertura di naso e bocca non è obbligatorio per i bambini al di sotto dei sei anni e per le persone con forme di disabilità che ne rendano incompatibile l’uso.

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