Marsala, ragazza aggredita, accoltellata e rapinata

La rapina di uno smartphone stava per trasformarsi in tragedia a Marsala. Il bilancio è di una ragazza ferita e di 2 tunisini arrestati. Appello alle Autorita: questa crescente ondata di microcriminalità va fermata

 

Pattuglia dei Bersaglieri impegnati nel progetto “Strade Sicure” (immagine di repertorio)

 

 

 

 

Una ragazza marsalese di 21 anni è stata insultata, aggredita, ferita con un coltello e rapinata del proprio smartphone mentre si trovava con alcuni amici nel parchetto del minigolf, adiacente al lungomare di Marsala. Due ragazzi tunisini l’hanno avvicinata, incuranti del fatto che fosse in compagnia di altri giovani. Uno dei due l’ha insultata, mentre l’altro le sputava contro perché si opponeva al tentativo di furto del suo telefonino. La ragazza ha resistito, entrando in colluttazione con uno dei due aggressori, che per garantirsi la fuga non ha esitato a estrarre un coltello e a colpirla al fianco e alla mano. Successivamente, si è scagliato contro uno dei ragazzi marsalesi presenti, cercando di colpirlo al torace. Poi sono fuggiti a bordo di un monopattino elettrico.

 

 

Fortunatamente, le ferite riportate dalla ragazza non sono state gravi: una lunga ferita superficiale di circa venti centimetri al fianco, un piccolo taglio alle mani e diverse contusioni alle braccia e al torace, oltre a un grave stato di shock. La Polizia, avvisata immediatamente, è intervenuta sul posto con gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di via Verdi, che hanno avviato la ricerca dei due tunisini basandosi sulla descrizione fornita dai ragazzi. Poco dopo, grazie alla geolocalizzazione, hanno individuato lo smartphone sottratto sul viale Vittorio Veneto (Porta Nuova), ma i due tunisini sono riusciti a nascondere il telefonino e a far perdere le proprie tracce.

 

 

La ragazza ha informato anche una pattuglia dei Bersaglieri impegnati nell’Operazione “Strade Sicure”, che casualmente transitava a Porta Nuova. Grazie alle descrizioni fornite, dopo una ventina di minuti, i militari hanno rintracciato e arrestato i due tunisini. Dopo le formalità di rito, inclusa la deposizione della ragazza aggredita e dei suoi amici, i due sono stati posti in stato di fermo presso il Commissariato. Ieri mattina, sempre grazie all’ultimo accesso geolocalizzato dallo smartphone rubato, il telefonino è stato rinvenuto sotterrato all’interno dell’aiuola che circonda il busto di Garibaldi, ma delle 40 euro custodite nella cover non vi era più traccia.

 

 

Tutto sommato, è finita bene, ferite e traumi fisici e psicologici a parte. Tuttavia, non si può continuare a essere ostaggio a Marsala di una “manata” di microcriminali tunisini che, nell’ultimo anno, si sono resi protagonisti di svariati episodi malavitosi, come risse, bivacchi con uso di alcol e sostanze stupefacenti nelle piazze principali della città.

 

 

Ancora una volta, si fa appello al Sindaco di Marsala, al Prefetto di Trapani e al Ministro degli Interni affinché prestino attenzione alla grave situazione venutasi a creare negli ultimi tempi in città, prima che possa degenerare ulteriormente o accadere l’irreparabile. Questa crescente ondata di microcriminalità va fermata.

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