Marsala, lieve miglioramento per le gravi condizioni del piccolo Andrea Mistretta

nurse-rianimazione-ospedaleLotta coraggiosamente, dal suo lettino dell’Ospedale Villa Sofia di Palermo, dove si trova ricoverato da sabato sera, Andrea Mistretta, il bambini di 3 anni, marsalese, rimasto ferito mentre stava giocando a casa. Un banalissimo incidente domestico, una “maledetta” caduta e l’impatto contro lo spigolo di una porta. Ora la sua gracile vita è appesa ad un filo. L’ultimo bollettino medico risale alle ore 10:00 di ieri, quando i familiari annunciavano che erano leggermente migliorate le condizioni del loro bambino. Il primario ha fatto sapere alla famiglia che c’è una “lieve” ripresa dell’attività cerebrale. Il cuore batte regolarmente e, dato importante, la pressione è regolare. Come generalmente si dice: “Nessuna nuova, buona nuova” …

Per il momento non ci resta che pregare, è questo l’invito dei familiari in queste ore di angoscia. Grande commozione in tutta la città, soprattutto nealla scuola materna “Baccelli” di Marsala, il Giardino d’Infanzia, il cui piccolo banco ieri è rimasto vuoto. La direttrice Ornalla Adamo, gli insegnati, il personale non docente, sperano che presto quel banco torni ad essere occupato da Andrea, come aveva fatto ininterrottamente dall’inizio dell’anno scolastico.

Non si danno pace Fabrizio e Manuela, i genitori del piccolo Andrea, non fanno che porsi domande su tutta una serie di circostanza negative che hanno fatto registrare un lunghissimo ritardo nei soccorsi. Seppure giovani sono dei genitori molto attenti e meticolosi, tant’è che si sono subito recati dal proprio pediatria per ricevere assistenza, purtroppo la gravità del caso sarebbe stata “sottovalutata” dal professionista. Anche al Pronto Soccorso dell’Ospedale Paolo Borsellino, sarebbe stato perso del tempo utile e, dulcis in fundu, l’elisoccorso non disponibile, pare a causa di un guasto meccanico. Decine di minuti, ore… perse, mentre le condizione del piccolo si aggravavano sempre più.

I genitori ci tengono a ricostruire con esattezza come sono andati fatti: “Quando nostro figlio ha sbattuto la testa, sabato nel tardo pomeriggio, ha cominciato ad accusare un forte mal di testa, era vigile e diceva di avere sonno. Abbiamo deciso di portarlo dal pediatra, e in macchina ha vomitato. Quando il pediatra lo ha visitato, dopo dieci minuti di attesa intorno alle 19, ha detto che non aveva nulla e ci ha tranquillizzati: solo nell’1% dei casi, ci ha detto, era possibile un’emorragia cerebrale. Abbiamo osservato che il bambino aveva vomitato quattro volte. Ci ha detto: fatelo dormire, ci aggiorniamo.  E invece quando siamo arrivati a casa il bambino stava ancora male. Alle 10 il bambino si è svegliato di botto e  ha avuto le convulsioni e lo abbiamo portato al Pronto Soccorso di Marsala, dove non solo abbiamo perso più di 40 minuti di tempo, ma ci hanno detto che l’elisoccorso non funzionava perchè era “in fermo”. E nostro figlio è stato portato in condizioni già disperate all’ospedale Villa Sofia di Palermo, con l’ambulanza, con un’infermiera che gli teneva sollevata la testa. Dopo la Tac, il bambino è salito in ambulanza, e sono dovuti tornare indietro perchè avevano dimenticato i sacchetti per l’urina. E hanno perso altro tempo ancora… (fonte TP24)”.

Un racconto agghiacciante, quello del genitori… Il loro cuore è colmo di dolore, piangono e continuano a pensare al loro piccolo, a quel tardo pomeriggio di sabato e a quanto è accaduto nelle ore successive. E’ troppo presto per parlare dell’ennesimo caso di malasanità a Marsala, anche se dal loro racconto molti particolari non trovano una spiegazione valida. Non occorrono lauree in scienze giuridiche per comprendere che qualcosa non ha funzionato nella “macchina” dei soccorsi a cominciare dalla presunta “leggerezza” del pediatra che non ha consigliato la tomografia computerizzata (TAC) o la risonanza magnetica (RMN)  e al tempo che sarebbe stato sprecato, per tutta una serie di circostanze, nel raggiungere il nosocomio di Palermo. In caso di emorragia cerebrale è risaputo che prima si interviene, meglio è

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Commenti

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    Giuseppe 8 anni

    Non ci sono stati ritardi nel soccorso, l’unico ritardo è stato nel recarsi al P.S. I genitori dovevano recarsi immediatamente in ospedale e non dal medico curante che non si occupa di urgenze/emergenze. I tempi tecnici per fare diagnosi, preparare il piccolo paziente per un trasferimento sono stati ottimali. Purtroppo la gente è convinta che un trasferimento può essere fatto in pochi minuti. L’elicottero poi può anche essere fuori servizio…capita. Comunque un trasferimento notturno con elisoccorso ha dei tempi superiori al trasporto via terra. I tempi di reazione dei piloti sono nell’ordine di 30 min, il volo Palermo-Birgi 20 min, il trasbordo circa 15 min, Birgi-Palermo 20 min, poi trasbordo H Cervello in ambulanza per H Sofia 20 min, Per salvarsi il piccolo doveva essere avviato in Sala Op. ore prima…le decine di minuti non contano. Qualcuno ha invocato l’82° S.A.R…. La reperibilità dei piloti è entro le 2 ore e l’attivazione della missione passa per la Prefettura prima e l’autorizzazione della III Regione aerea dopo il che significa dalle 3 alle 4 ore. Da dire che gli elicotteri del S.A.R. non hanno equipaggio con rianimatore e difettano di attrezzature mediche. Le persone che non conoscono i fatti dovrebbero astenersi dal commentare e pensare meglio quando vanno a votare quei politici che hanno rovinato la sanità in Italia. –

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      Condivido quanto ha sostenuto lei; giornalisticamente ho molte perplessità sulla vicenda. Le dichiarazioni, virgolettati, pubblicate da tp24 e poi riportate da tutte le altre testate, fanno intuire che qual cosa non ha funzionato. Sicuramente le forze dell’ordine e l’Autorità giudiziaria stabiliranno le eventuali responsabilità. Personalmente, non ho prove per sostenerlo, penso che qualche negligenza possa esserci stata. Comunque prego che Dio salvi il piccolo Andrea, il resto é di secondaria importanza.

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