Marsala, mette in vendita il proprio rene per salvare la casa

parrinello-antonio-vende-rene-per-salvare-la casa-marsalaLa casa, seppure frutto di immensi sacrifici, è un bene prezioso, il coronamento di un sogno  che, quando viene infranto, getta nello sconforto totale e spinge a gesti inconsulti proprio come quello che sta per mettere in atto Antonio Parrinello. L’uomo ha messo in vendita il proprio rene, una organo importante del suo organismo, per poter estinguere le richieste di una terza persone che, in vent’anni di “malagiustizia” e “debito estinto”; nessuno ha mai provveduto a mettere ordine le carte. Viene bandita una nuova asta giudiziaria e l’immobile dei Parrinello ritorna, a loro insaputa in vendita, con l’aggravante di uno speculatore che si aggiudica i lotto per una cifra banale, pare appena 13 mila euro per un valore di 350.ooo.ooo . Il danno e la speculazione, l’ingiustizia e la beffa, vi sono tutti i contorni di una commedia tragico comica che potrebbe sfociare in un vero e proprio dramma. Quello della vendita del rene, si comprende che è solo una provocazione dettata dalla disperazione; ma quando quest’ultima diventa esasperazione allora si che vi sarà di che preoccuparsi.

Fin qui la nuda e cruda cronaca dei fatti, di seguito pubblichiamo, invece, un documento pervenutoci da Martino Morsello del Movimento i Forconi che sostengono la causa del signor Antonio Parrinello:

“L’ingiustizia, ovunque si verifichi, minaccia la giustizia dappertutto. La giustizia ritardata è giustizia negata e ogni legge ingiusta non è affatto una legge. (Martin Luther King).

Rispettare vuol dire dimostrare la propria stima, circondare di ossequio o riverenze qualcuno o qualcosa. Vuol dire non essere neppure sfiorati dall’idea della possibilità di offendere, violare, profanare o ledere quel qualcuno o qualcosa. Il rispetto è la forma suprema e più squisita di civiltà che possa esistere tra noi creature umane. Rispetto, dunque.  Rispetto una parola bellissima, dal significato intenso, che richiede disamina e meditazione per non restare incompreso. Eppure , “ rispetto” è un termine che troppo spesso viene calpestato. Da chi? Da noi essere umani. Ci “ svendiamo”, ci “svalutiamo”, ci “ violentiamo”. Manchiamo di coerenza, limpidezza, chiarezza, onestà. Trasciniamo come stracci le nostre anime e le nostre coscienze. Ci inganniamo, ci illudiamo. Ma accade che vi si è costretti, che le circostanze od altro ce lo chiedano o, più esplicitamente, ce lo impongano. E allora ci diciamo “ non c’è altra via d’uscita”. Semmai, una “ via d’’entrata”, entrata in una spirale di danni e ripercussioni che finiscono per decentrare il nostro “ io”, la nostra vita familiare per portarci “fuori da noi stessi “

E’ quello che sta accadendo in Sicilia, a Marsala in c/da Cuore di Gesù n.18  ad Antonio Parrinello (328/1753725), sua moglie sofferente e cardiopatica e non può muoversi da casa e suo figlio, vittima della malagiustizia.  L’8 Ottobre 2015 infatti  alle ore 15.00 dovrà lasciare la Casa se non soddisferà la richiesta  del neo acquirente  di 80 mila euro per lasciargli la Casa.

Antonio dice “ Le banche mi hanno condannato a morte nonostante abbia onorato il mio debito nel lontano 1995 “ e sono rimasto solo. Posso vivere benissimo senza un rene, ma non senza una casa» La mia non è una provocazione tanto per dire, io sono disposto a dare un mio rene a chi mi aiuterà a salvare la mia abitazione. Sono disperato e sono disposto a tutto.

L’ immobile del valore di 340milaeuro è stato venduto all’asta per 13mila euro. Una vendita che sarebbe dovuta essere bloccata dal Giudice dell’esecuzione per eccessivo ribasso. Infatti con l’importo si coprirebbero solo le spese della procedura. Fra gli assurdi della vicenda si rileva che la banca procedente (il creditore principale, che ha avviato la procedura esecutiva) già dal lontano 1995 rilascia una ricevuta quale liberatoria che non vanta nessun credito nei confronti di  Antonio. Ma il delegato continua comunque la vendita, stabilendo il pagamento del totale di aggiudicazione cioè del saldo prezzo, in un termine che non sarà rispettato e avrebbe fatto decadere l’assegnazione dell’immobile. Nessuno fra Giudicedell’esecuzione e delegato alla vendita ha mai sollevato dubbi sulla regolarità della procedura.

Come può accadere che per un debito pagato nel 1995, venga comunque mantenuta attiva una procedura di vendita? “ Infatti è ancora in corso il giudizio, è in atto la richiesta del sequestro del fascicolo e la revisione della procedura, da parte del legale di Antonio. Antonio si chiede  se è giusto che si deve accollare gli sbagli delle banche rovinando il suo futuro e quello che propria famiglia.  E ancora si chiede se è giusto lottare inutilmente per  il ripristino della legalità, credere nel rispetto delle regole mentre hanno successo solamente quelle aziende che non le rispettano o sono all’interno di un sistema corrotto. Esiste differenza tra i comportamenti delle Banche e quelli dell’usuraio mafioso? Gli abiti sono di sartoria migliore, i metodi sono equivalenti, il reato è il medesimo. Purtroppo non applicando la legge, o applicandola in modo distorto, o in ritardo, si crea solo sfiducia nel cittadino, al quale non rimane altro che rivolgersi a canali illegali per sopravvivere.  Mai trionferà la LEGALITA’ e tutta una serie di reati sarà lasciata impunita! “Toglietemi tutto , ma non potrete mai togliermi la mia dignità e nemmeno la parola nell’affermare che la Giustizia non può essere al servizio dei potenti”, continua Antonio.

 Ciò che si innesca è, quindi, una spirale perversa nella quale un singolo non può che uscire schiacciato. Cosa è dunque il rispetto? Antonio e la sua Famiglia ha sofferto tanto in tutti questi anni, ha provato la solitudine e il senso di abbandono da parte delle Istituzioni, il senso di giustizia e legalità.  Il detto di Rousseau, contenuto nel Contratto sociale: “L’uomo è nato libero ma dovunque è in catene” è purtroppo ancora attuale. I diritti, proclamati sulla carta, tardano ad essere applicati.

Antonio si sta ribellando per difendere ciò che è  suo. 

Se democrazia significa ” governo del popolo “, questo vuol dire che tutti dobbiamo sentirci coinvolti in ciò che il governo fa o decide, negli errori che compie, negli inganni in cui si lascia trascinare, nelle truffe che alcuni suoi rappresentanti tramano ai danni dei cittadini. Invece, spesso prevale il disinteresse, l’abitudine, il ” quieto vivere”. Vogliamo una società più onesta e giusta, con Istituzioni che pensano ai veri bisogni del popolo italiano.  Ai governanti deve stare a cuore soprattutto la giustizia, la giustizia distributiva. È l’attenzione ai problemi urgenti, quali la casa, la sanità, l’occupazione, lo sradicamento dalla miseria e dall’ignoranza, la prevenzione dal crimine, la difesa dell’incolumità di ogni singolo cittadino, a caratterizzare una politica razionale e responsabile. Occorre moralizzare la politica. E’ il popolo che paga, e il popolo che soffre. Allora dimostriamo di essere capaci a fare la rivoluzione, dimostriamo di avere le idee chiare, di vedere lontano.”

Il Movimento dei Forconi  e il suo Presidente Martino Morsello da sempre contro l’impignorabilità della prima Casa e vicini alla Famiglia Parrinello vittima di un’asta scellerata.

328/6009880″

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