Marsala, l’Arcobaleno estromessa dal distribuire pasti caldi ai bisognosi

Ancora malumori nella “gestione” della beneficienza a Marsala: l’Arcobaleno estromessa dal distribuire pasti caldi

C’è qualcosa  che non va nella “gestione” della beneficienza nel Comune di Marsala. Apprendiamo che l’associazione Arcobaleno che sostiene famiglie bisognose a  Marsala sarebbe stata privata dalla possibilità di fornire pasti caldi a 90 persone di cui 60 bambini per un “cavillo” burocratico. Non entriamo nel merito della decisione, se l’associazione lo riterrà opportuno se ne occuperà un legale di loro fiducia, ma sul piano morale che, in un momento di emergenza quello attuale, dovrebbe prevalere come buonsenso del padre di famiglia.

A Marsala si opera, purtroppo, in un clima pesante, dove le incomprensioni dividono ed alimentano disfunzioni, mentre aumentano i sospetti sulle finalità di chi a tutti i costi vuole guidare la macchina della beneficienza.

Dopo padre Francesco Fiorino che ha lasciato con l’associazione che presiede Opera di religione “Monsignor Gioacchino Di Leo” il coordinamento comunale e istituito con un protocollo d’intesa assieme alla Fondazione San Vito Onlus, anche Sebastiano Grasso, presidente dell’Associazione Arcobaleno scrive su strane pratiche di “inglobalizzazione”, concluse con l’essere stati messi fuori dal sistema. Su Facebook abbondano i post sulla vicenda – ancora poco chiara – che antepone l’Associazione Arcobaleno e l’Amministrazione Comunale.

Pur non entrando nei particolari per la nostra rubrica Riceviamo & Pubblichiamo vi lasciano alla lettera firmata dal legale rappresentante dell’Associazione Arcobaleno.

“L’associazione della quale mi onoro essere presidente da diversi anni porta avanti iniziative di carattere sociale. Lo scopo dell’associazione arcobaleno è quello di dare una voce a chi non ha il coraggio di gridare per i propri diritti. Non esiste colore, sesso, fede religiosa che conti quando si tratta di difendere gli emarginati ed i bisognosi. Non è necessario essere religiosi o pubblici funzionari per avere a cuore i bisogni di coloro che non possono combattere per se stessi. In questa ottica l’associazione arcobaleno, spontaneamente e silenziosamente, ha fatto in questi due mesi ciò che è insito nel proprio codice genetico cioè ciò che è stato scritto nel proprio statuto: aiutare ….
Inspiegabilmente però si è scatenato il pandemonio quando degli avventurieri della politica o dei finti filantropi hanno utilizzato la fame degli altri per attirare l’attenzione su di se, coinvolgendo come uno tsunami anche l’associazione che presiedo.
Siamo stati garbatamente allontanati dopo avere inutilmente tentato di inglobarci in una macchina elefantiaca priva di valori etici e pregna di valori egoistici. Una macchina il cui scopo è puramente mediatico\elettorale.
L’associazione arcobaleno continuerà nella propria opera chiedendo ogni giorno e con ogni mezzo l’aiuto di chi può per aiutare chi è meno fortunato rimanendo, per il resto, nel più assoluto e rigoroso silenzio.
Aiutare è la nostra luce, aiutare è il nostro motto aiutare è la nostra ragione

Marsala, li 21-4-20
Sebastiano Grasso”

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