Marsala, la disperazione di un commerciante non “tutelato” dallo Stato

Quattrocento euro di multa per non aver separato la cartoleria dai giocattoli. Il commerciante scrive al Sindaco di Marsala: “… l’unica soluzione è essere disoccupati per chiedere il reddito di cittadinanza…”

Dopo 40 giorni di chiusura “forzata” un commerciante marsalese alla riapertura viene multato per non aver messo un nastro divisore fra il reparto di cartoleria e quello dei giocattoli.

E’ questa la disavventura capitata al signor Lamia che gestisce una cartoleria giocattoleria sull’ex via Circonvallazione a Marsala. La vicenda finisce sui giornali dopo che il commerciante scrive al sindaco, ed informa l’opinione pubblica inviando la missiva anche in redazione.

Una lettera dai toni forti che racconta l’altra faccia di un paese dove si fa “distinzione” su tutto, anche sui cittadini e dove i “cavilli” dividono ed accentuano le divergenze. Il commerciante indignato dal “trattamento” ricevuto dalla sua polizia (vigili urbani), scrive  al primo cittadino per manifestare tutto il proprio “disgusto” per come vanno le cose nel nostro Paese.

Lo stesso fa intendere di “rimpiangere” di non essere pure lui un disoccupato “tutelato” dal reddito di cittadinanza perché “… lo Stato vuole aiutare solo chi non vuole lavorare e non tutela o aiuta i veri lavoratori e tutta la gente che davvero vorrebbe farlo” .

Per la nostra rubrica Riceviamo & Pubblichiamo ospitiamo la lettera del commerciante marsalese.

Caro Sindaco, sono un commerciante di Marsala (Fantasy giocattoli in Via Dante Alighieri n°101, Marsala) che pur essendo in possesso di P. IVA non percepisce la quota di euro 600,00 previsti, secondo disposizione dello Stato, ai possessori di P. IVA. Mi è stato riferito che non mi spettano perché la mia risulta essere una cooperativa, ma perdonatemi se i toni qui diventano accusatori noi a casa non abbiamo diritto a mangiare? Comunque, non è questo il motivo della mia lettera per lei. Le scrivo per portarla a conoscenza di un fatto avvenuto oggi di cui sono molto amareggiato. Secondo le disposizioni del nostro Presidente G. Conte a partire dal 14 aprile 2020 è prevista l’apertura di alcune attività, tra cui le cartolibrerie. Io non mi occupo solo di giocattoli e infatti ho un reparto cartolibreria che mi permette di tenere aperta la mia attività. Dopo 45 giorni di chiusura, ho aperto il mio negozio, ovviamente lavorando esclusivamente con il reparto cartolibreria. Oggi, 21 aprile 2020, alle ore 10:00 circa si presentano al negozio i vigili urbani che per un nastro mancante tra i reparti mi scrivono una multa di euro 400,00. Questa sera mi toccherà servire questa multa per cena ai miei figli che ormai non sanno più a cosa rinunciare e che non avranno cosa mangiare fino a giorno 4 maggio 2020, giorno in cui si spera riapriranno le attività. Da padre mi vergogno di dover far vivere questa situazione in casa e l’unica soluzione è quella di essere disoccupati per chiedere il reddito di cittadinanza ed è quello che ho intenzione di fare da domani perché la verità è che lo Stato vuole aiutare solo chi non vuole lavorare e non tutela o aiuta i veri lavoratori e tutta la gente che davvero vorrebbe farlo. Signor Primo Cittadino, la invito ad andare oltre le navi da crociera e iniziare a osservare i problemi dei suoi cittadini che al momento si sentono soltanto umiliati”.

Giovanni Lamia

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