L’influenza uccide, al via la campagna 2015 per il vaccino

Ogni anno in Italia si verificano dai 3,5 ai 6 milioni di casi di influenza. Il problema è che, negli ultimi anni, nel nostro Paese sembra esserci ormai un’ondata di scetticismo e di paura nei confronti dei vaccini. Tanto che la copertura vaccinale, in particolare degli anziani, è al di sotto del 50%: un livello veramente basso, raggiunto solo sul finire degli anni ’90;. Lo spiega all’AdnKronos Salute Gianni Rezza, direttore del Dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, che in vista della stagione influenzale invita a combattere questa ondata di scetticismo, perché il vaccino è un salvavita. Ogni anno si verificano diverse centinaia di morti attribuite direttamente all’influenza, ma stimiamo anche che 7-8 mila persone muoiano per conseguenze e complicanze di questa infezione

sintomi-influenza-fotozoom-kzeE-U43120948719384OGE-1224x916@Corriere-Web-Sezioni-593x443Quest’anno il virus dell’influenza è già stato intercettato, a Bologna il 9 ottobre scorso. Ha colpito un’anziana signora, ricoverata in geriatria, al Policlinico Sant’Orsola: è del tipo A/H3, uno di quelli che circoleranno durante la prossima stagione.

Picco dopo Natale, ora casi sporadici

«È un caso sporadico – commenta Fabrizio Pregliasco, virologo all’Università di Milano – che oggi siamo in grado di intercettare perché la sorveglianza è molto più stretta rispetto al passato. Occorre però che le temperature ambientali si abbassino, e rimangano tali, perché i virus comincino davvero a diffondersi». La notizia, comunque, dovrebbe essere uno stimolo perché si cominci a pensare alla vaccinazione, in attesa dell’epidemia stagionale che arriva di solito attorno a Natale o all’inizio dell’anno nuovo, per raggiungere poi il suo picco a fine gennaio, inizio febbraio. Le prime avvisaglie della circolazione dei virus non devono, dunque,far pensare a tutti coloro che, a partire dall’autunno, soffrono di mal di gola, raffreddori e febbri, di avere l’influenza. Non è così. Per il momento, nella maggior parte dei casi, si tratta di infezioni respiratorie acute (in sigla Ira ) facilmente controllabili.

Le caratteristiche dell’influenza

L’influenza vera è un’altra cosa, è ben più preoccupante, fa stare molto peggio ( vedi infografica sopra), può avere complicanze anche mortali, soprattutto fra gli anziani. Chi ha l’influenza non ha nemmeno la forza di alzarsi dal letto. L’infezione, provocata da due tipi di virus influenzali A e B, ha sintomi ben precisi: si presenta con un rialzo brusco della febbre, che può arrivare rapidamente fino a 39 gradi e oltre, con brividi, dolori muscolari (la famosa sensazione di “ossa rotte”), febbre, mal di gola e grande spossatezza. Sintomi che si possono manifestare con diversa intensità, a seconda dell’età del paziente (nei neonati e negli anziani sono un po’ più sfumati, mentre nei bambini piccoli la febbre, di solito alta, può dare origine a convulsioni febbrili) e delle sue condizioni di salute. Fastidi che durano mediamente tre giorni, ma che possono abbandonare il malato anche più lentamente: la febbre può essere controllata con antipiretici, gli antibiotici invece sono inutili, a meno che non si presenti una sovra-infezione batterica. «Quest’ultima – precisa Fabrizio Pregliasco – va sospettata quando la febbre rimane alta anche dopo tre o quattro giorni, o magari si ripresenta a brevissima distanza di tempo dalla fine dei sintomi, quando non c’è miglioramento e quando la tosse da secca diventa produttiva (si accompagna cioè a catarro). In questo caso è bene eseguire una radiografia del torace e, nel caso, ricorrere alla terapia antibiotica». La sovrapposizione batterica è una complicazione che può evolvere fino alla polmonite. E allora la situazione si fa complessa. Nei pazienti più fragili le complicanze (dovute sia al virus stesso sia alla sovra-infezione batterica) possono anche essere mortali.

144 decessi in più l’anno scorso

L’anno scorso, in Italia, si sono contati 485 casi di complicanze gravi e 160 decessi (segnalati da 19 Regioni e Province Autonome) correlati direttamente ai virus influenzali. E la maggior parte di queste situazioni si sono verificate in pazienti non vaccinati (solo il 7,6 per cento delle persone in situazioni gravi era immunizzata).
L’anno scorso la situazione in Italia è risultata particolarmente pesante perché molte persone non si sono vaccinate, complice il ritiro, disposto dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), di alcuni lotti di vaccino Fluad, perché sospettati di avere provocato tre morti. Tutto falso (non c’era correlazione fra i decessi e l’uso del vaccino), ma questa vicenda ha creato molti sospetti sulla vaccinazione. Risultato: molte meno persone immunizzate, molti più casi di influenza grave (485 appunto, contro i 39 registrati nella stagione precedente) e di morti (ben 144 in più rispetto ai 16 casi del 2013-2014) e un grande uso di antibiotici (per le complicanze da influenza) con costi elevati per il sistema sanitario. Adesso riparte, da metà ottobre a fine dicembre, la campagna di vaccinazione e si spera che possa convincere la popolazione a immunizzarsi.

Il vaccino di quest’anno

L’Aifa ha presentato l’elenco ufficiale dei vaccini efficaci contro i ceppi circolanti quest’anno: in totale sono nove, più un decimo che è una novità. È un vaccino che “si fa in quattro”. A differenza degli altri, che sono attivi su tre ceppi di virus (in particolare il californiano AH1N1, lo svizzero AH3N2 – i virus A sono i responsabili di circa il 75 per cento dei casi di influenza – , il thailandese B-Yamagata o l’australiano B-Victoria, causa del restante 25 per cento), il tetra-vaccino comprende sia i due virus A che i due B. A partire dagli anni Duemila, infatti, i due virus B circolano contemporaneamente, seppure con una certa variabilità nella loro distribuzione, e i vaccini trivalenti non li coprono entrambi. Così l’Organizzazione mondiale della sanità e le altre autorità scientifiche europee hanno auspicata nel 2012, la preparazione di un vaccino quadrivalente che superi i problemi legati alla mancata protezione verso i virus B non presenti nel trivalente. E quest’anno il tetravaccino è pronto. «Nell’analisi costo-efficacia – commenta Giuseppe Recchia, direttore medico di GlaxoSmithKline Italia, l’azienda che produce il vaccino – si è stimato che l’uso del vaccino anti-influenzale quadrivalente porterebbe a una riduzione, rispetto alla vaccinazione con il trivalente, di 1.413.887 casi di influenza, 169.638 complicanze e 20.905 morti, considerando tutta la popolazione italiana e l’intera vita di ogni individuo».

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