L’indagine archiviata su Mogavero Il vescovo: “Offeso ingiustamente”

Ho atteso la decisione della magistratura con serenità e fiducioso che la verità sarebbe emersa”. Lo afferma in una nota il Vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero, dopo avere appreso che il Gip di Marsala ha disposto l’archiviazione dell’inchiesta in cui il presule era accusato di appropriazione indebita e truffa aggravata.

A richiedere l’archiviazione è stata la stessa Procura, a conclusione delle indagini avviate nel dicembre del 2015. “Sin dai primi momenti di questa vicenda che mi ha visto coinvolto – aggiunge il vescovo – ho dichiarato la mia estraneità ai fatti contestati, confidando nel lavoro degli inquirenti e della Procura e forte della testimonianza della mia coscienza”.

Monsignor Mogavero ripercorre poi la sua vicenda giudiziaria: “Se da un lato ho sperimentato la vicinanza di diversi confratelli e di tantissima gente, dall’altro sono stato bersaglio di giudizi affrettati, di condanne severe e di offese ingiuste. Ho sopportato tutto in silenzio per oltre due anni, certo che la verità si sarebbe imposta quando il materiale d’indagine sarebbe stato sottoposto al doveroso vaglio dei magistrati. Oggi parlano le loro decisioni che, mentre rassicurano quanti erano convinti della correttezza del mio operato, fanno giustizia delle prese di posizione di coloro che hanno dato letture arbitrarie e improprie ai frammenti di informazioni di cui erano venuti in possesso”.

Nella richiesta di archiviazione, accolta dal Gip, il Pm Antonella Trainito, che ha coordinato le indagini, scagiona pienamente il vescovo sia dall’accusa di appropriazione indebita, relativa al pagamento di un’artista che realizzò il portone e gli arredi della nuova Madrice di Pantelleria, sia da quella di truffa aggravata in relazione ai finanziamenti per la costruzione della parrocchia di San Lorenzo a Mazara del Vallo.

Fonte (ANSA)

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