Le alghe diventano fonte economica

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Le alghe, quelle che vengono trasportate dalle correnti marine e “stoccate” dalla natura lungo i litorali diventano una fote economica. Se ne parla da qualche anno di trasformare la posidonia marina, ovviamente quella “morta” perchè strappata dal mare in tempesta dal fondale, dove svolgeva la stessa funzione di un polmone verde, “ossiggenare” il mare. Fa parte, la posidonia marina, di quella flora protetta, tant’è che la sua presenza sui fondali del porto di Marsala fece saltare il progetto di ristrutturazione dell’area. I fondali del porto potranno essere scavati solo dopo che si procederà a trapiantare le piante di posidonia in altro luogo. Ma questa è un’altra storia.

Ritornando alla nuova fonte economica, il compost ottenuto dalla trasformazione delle alghe che abbondano sul litorale, i test hanno dato risultati lusinghieri.  Il progetto pilota Medcot, finanziato dall’Unione Europea, partner  la Regione Siciliana e la Tunisia, è stato avviato tre anni fa per risolvere il problema dello spiaggiamento delle alghe sui litorali. In località turistiche come Marsala, Mazara del Vall8, Marinella di Selinunte creano disagio e diventano un peso economico i Comuni per la rimozione dai lungomari e dalle spiage. A Marsala, come, ora anche in Tunisia, si stanno cercando dei correttivi delle maree attraverso i flangi frutti. Purtroppo non è semplice andare contro natura e si creano altri scompensi, quale la putrida palude nella fascia costiera tra Casa Bianca e Berbarello a Marsala, la zona della cosiddetta “colmata”.

Ora l’alga diventa una risorsa economica per il suo possibile utilizzo, soprattutto in agricoltura, come compost, alias fertilizzante.

Il progetto sperimentale è in fase di attuazione per le alghe di Marinella di Selinunte. L’ingegnere del Comune di Castelvetrano Danilo La Rocca assieme al collega Francesco Seidita ha illustrato al Baglio Florio i risultati di tre anni di lavoro nell’ambito di un evento curato dall’Associazione culturale Kairyo.

Intanto lo studio realizzato a Marinella ha dimostrato, attraverso il coordinamento del Consorzio Universitario di Trapani, che è possibile trasformare la posidonia marina spiaggiata in risorsa commerciale soprattutto quando diventa compost. In questo modo è possibile risolvere il problema delle alghe sulle spiagge e allo stesso tempo tempo trarne utilità economica.

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