Le cause della morte di Filippo Catanzaro restano ancora un mistero

ospedale-vittorio-emanuele-di-castelvetrano-reparti-in-tiltL’autopsia, disposta dall’Autorità Giudiziaria, non ha chiarito cosa abbia causato la morte di Filippo Catanzaro, l’uomo di 48 anni morto a Castelvetrano in circostanze alquanto strane, 50 minuti dopo la visita in Pronto soccorso ed un elettrocardiogramma ad esito negativo, in seguito al quale aveva lasciato, o era stato indotto da terzi, a lasciare l’ospedale Vittorio Emanuele.

Il tappezziere, sposato e padre di due figli, giovedì sera u.s., si era recato al Pronto Soccorso, pare accusando un dolore ad un braccio e alla spalla, a seguito del quale era stato visto dall’equipe di emergenza. Poi, due sono le versioni al riguardo, l’uomo ha lasciato il presidio ospedaliero per propria volontà o perchè gli è stato detto dai sanitari di turno, ma appena 50 minuto dopo, quando il personale medico dell’autoambulanza del servizio 118 ha varcato la porta della sua abitazione – su richiesta dei familiari – l’ha trovato morto.

Si parlò subito in città di un caso di malasanità ed i congiunti del Catanzaro, allo scopo di chiarire le cause del decesso, denunciarono i fatti accaduti. L’esame autoptico sulla salma, eseguito nell’obitorio del cimitero di Castelvetrano dai medici legali Procaccianti e Maresi, non avrebbe dato una risposta certa sulle cause del decesso. Sono stati per tanto disposti ulteriori accertamenti di natura istologica e tossicologica.

img_9129-5699240dc13ddGiovedì scorso Filippo Catanzaro è morto a casa, dopo che si era recato al pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele II per ricevere le cure per un malore, pare che questo non sia stato diagnosticato, e pensando che l’uomo non avesse nulla di grave nel momento che gli è stato concesso di ritornare a casa. Sarà stato vero, forse no, questi sono gli interrogativi al vaglio degli inquirenti. Per prassi i medici indagati sono due: quello che si trovava di turno al Pronto Soccorso che per primo ha visitato Catanzaro ed il collega cardiologo che aveva eseguito una consulenza sul paziente.

Il Giornale di Sicilia ha scritto che: “Per il primo (il medico del Pronto Soccorso) all’autopsia, come perito di parte, ha preso parte la dottoressa Sabrina Salvo”. «Siamo fiduciosi negli accertamenti giudiziari che sono ancora in corso – dichiara l’avvocato Vincenzo Basile, legale del medico di pronto soccorso indagato -. Invito alla cautela e soprattutto a smorzare i toni alti che la vicenda ha assunto prima della conclusione di ogni effettivo accertamento».

CATEGORIE
TAG
Condividi

Commenti

Wordpress (0)
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: