Il peperoncino a tavola, fa bene o male magiare piccante?

Da sempre si attribuiscono al peperoncino strabilianti qualità. Ecco le risposte al quesito che spesso ci poniamo: fa bene mangiare cibi piccanti?  La verità, sta nel mezzo.

Molti di noi amano aggiungere una spolverata di peperoncino per rendere i piatti più “vivaci”. Per qualcuno è un vero rituale quotidiano a cui difficilmente si rinuncia. Il peperoncino è una spezia ricca di proprietà e molto utilizzata in cucina capace di donare gusto e piccantezza alle pietanze, di supportare il nostro sistema cardiovascolare e di alleviare fastidiosi dolori. Scopriamo quali sono le proprietà del peperoncino.

Il peperoncino è una pianta aromatica utilizzata sin dall’antichità. Fa parte della famiglia delle solanacee e in particolare del genere Capsicum, a cui appartiene anche il peperone, altro ortaggio comunemente presente sulla nostra tavola durante la stagione estiva. Esistono più di 3000 varietà di peperoncino, in Italia la specie più coltivata è il peperoncino rosso (capsicum annuum), pianta annuale di origine americana, appartenente alla famiglia delle Solanacee. La caratteristica principale di questa spezia è la piccantezza dovuta alla capsaicina, un alcaloide presente in concentrazioni variabili a seconda delle diverse specie.

Caratteristiche e valori nutrizionali del peperoncino
I benefici dei peperoncini sono numerosi. Innazitutto ricordiamo che sono poveri di calorie (circa 30 ogni 100 gr) e sono costituiti prevalentemente da acqua, da una buona quantità di carotenoidi, capsaicina e vitamine. Tra queste ultime la più rappresentata è la vitamina C: un peperoncino da 10 gr può contenere il 30% del fabbisogno giornaliero di vitamina C di un uomo adulto. Attenzione però ai peperoncini secchi, il cui contenuto di questa vitamina risulta praticamente nullo a causa della sua volatilità. Questo alimento è inoltre ricco di polifenoli, sostanze antiossidanti che conferiscono al peperoncino proprietà benefiche per la salute dell’uomo, che vi illustreremo più approfonditamente nei prossimi paragrafi.

Benefici del peperoncino

I peperoncini vengono spesso consigliati in caso di problematiche gastro-intestinali o dermatologiche, in caso di artriti o ferite o per purificare il sangue. Ci sono evidenze scientifiche, inoltre, che dimostrano le proprietà del peperoncino anche in caso di dolori acuti e cronici, infiammazione, obesità e patologie oncologiche. Vediamo ora in dettaglio tutti i benefici che apporta il consumo di questo alimento.

✓ Gestione del dolore Il trattamento con capsaicina è globalmente conosciuto per essere in grado di alleviare diversi dolori. Il peperoncino è difatti un buon antidolorifico naturale. In particolare alcuni autori ricordano che in America e in Asia l’utilizzo dei frutti e delle foglie del peperoncino è da tempo utilizzato in caso di mestruazioni dolorose, mal di denti e dolori muscolari.
✓ Rimedio anti-ulcera ed effetto gastro-protettivo Nonostante le credenze popolari e il consiglio di evitare cibi piccanti, gli studi clinici sembrano dimostrare che il peperoncino possa avere effetti benefici in caso di ulcere. Per esempio sembra avere un effetto gastro-protettivo nelle lesioni gastriche indotte dalla somministrazione di aspirina.
✓ Trattamento anti-obesità e controllo del peso In alcuni studi, la somministrazione di peperoncini ha comportato una riduzione del grasso addominale e una conseguente diminuzione del peso totale. In aggiunta a questo effetto dimagrante, si è osservata anche una diminuzione dei livelli ematici di colesterolo, trigliceridi e glucosio in alcuni studi su animali.
✓ Prevenzione oncologica: effetti anti-tumorali del peperoncino Ancora una volta l’attore principale è la capsaicina che, a livello preventivo, svolge un potente effetto anti-tumorale in alcune delle patologie oncologiche più diffuse (tumore del seno, della prostata, dello stomaco, del colon e del polmone).
✓ Salute del cuore Attualmente l’abitudine a consumare cibo piccante sembra essere collegato a un minor rischio di ischemie e inoltre il peperoncino è in grado di ridurre la pressione sanguigna sia sistolica, sia diastolica.

Controindicazioni e potenziali effetti negativi: quando evitare il peperoncino
In generale gli alimenti piccanti sono molto salutari, a patto che non si abbiano specifiche patologie del sistema gastrointestinale o allergie. Particolare attenzione deve essere usata da chi soffre di ulcere, gastroenteriti e cistiti, da donne in gravidanza o nel periodo di allattamento e nei bambini sotto i 12 anni che presentano un apparato digerente più delicato. E’ importante non eccedere nelle quantità di cibi piccanti che si assumono, in quanto se si assumono delle dosi eccessive pepe e peperoncino possono irritare pesantemente le mucose interne, principalmente l’intestino e le vie urinarie, arrivando nei casi più gravi a causare la comparsa di tracce di sangue nelle urine.

Effetti collaterali del peperoncino e della capsaicina
Peperoncino: controindicazioni e potenziali effetti negativi Il consumo di peperoncino non è associato a particolari controindicazioni tuttavia si può consigliare di moderarne il consumo in caso di gastrite o reflusso gastro-esofageo. In questi particolari casi però, vi consigliamo di chiedere un consiglio al vostro medico o nutrizionista di fiducia. Inoltre il suo consumo potrebbe interferire con alcune cure farmacologiche, come quelle a base di warfarin. Curiosità Quando il peperoncino giunse in Spagna fu accolto con piacere dai regnanti, che pensavano di avere tra le mani un ricco tesoro. Tuttavia il suo sapore piccante non piacque ai ricchi o ai nobili né spagnoli né europei. Infatti, nei primi libri di cucina italiana risalenti a metà del XIX secolo non vi è traccia di questa spezia. Il suo sapore a quei tempi piaceva prevalentemente ai ceti più bassi della popolazione e proprio per questo motivo il peperoncino veniva chiamato “spezia dei poveri”.Applicate sulla pelle, le lozioni e le creme medicinali contenenti estratto di peperoncino sono considerate probabilmente sicure per la maggior parte degli adulti. Gli effetti collaterali del peperoncino possono includere: irritazione cutanea, bruciore e prurito. La capsaicina può anche essere estremamente irritante per gli occhi, il naso e la gola. Preso per bocca, a breve termine e in quantità tipicamente riscontrate negli alimenti, l’estratto di peperoncino è probabilmente sicuro per la maggior parte degli adulti. Gli effetti collaterali possono includere irritazione dello stomaco, sudorazione e colatura del naso. In rari casi, l’assunzione di grosse quantità e per lunghi periodi di peperoncino può portare ad effetti collaterali gravi, come il danneggiamento del fegato o dei rene. L’estratto di peperoncino è probabilmente sicuro anche per via nasale. Non sono stati riportati effetti collaterali gravi, ma l’applicazione può essere molto dolorosa e causare: bruciore, starnuti, lacrimazione e naso che cola. Questi effetti tendono a diminuire e scomparire dopo 5 o più giorni di uso ripetuto. Si raccomanda cautela in gravidanza e allattamento. Quando le madri consumano ordinariamente cibi pesantemente speziati con peperoncino possono comparire lievi forme dermatitiche sul lattante. Evitare la somministrazione nei bambini e sulla pelle danneggiata. Interrompere l’assunzione di prodotti a base di capsaicina almeno 2 settimane prima di un intervento chirurgico.

Interazioni farmacologiche del peperoncino e della capsaicina

E’ nota l’interazione tra capsaicina e cocaina; il peperoncino sembra aumentare gli effetti collaterali della droga stupefacente. Inoltre, il peperoncino potrebbe diminuire la coagulazione del sangue e se ne sconsiglia l’associazione con farmaci che hanno lo stesso effetto come: aspirina, clopidogrel, diclofenac, ibuprofene, naproxene, dalteparina, enoxaparina, eparina, warfarin ecc. La capsaicina può aumentare la tosse provocata dai farmaci antipertensivi.

Lo sapevi che…
La capsaicina è solubile in alcool o grasso, per cui se si vuole smorzare il bruciore avvertito sulle papille gustative dopo l’ingestione di un peperoncino particolarmente piccante, può essere utile bere un bicchiere di vino oppure bere dello yogurt o del latte intero, o masticare un pezzo di formaggio o di pane all’olio. L’acqua fresca conferisce un iniziale senso di sollievo che svanisce dopo un solo istante; a conti fatti, non serve.

 

 

FONTI:
https://www.cure-naturali.it
https://www.viversano.net
https://www.my-personaltrainer.it

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