Il governo Draghi di impronta “nordista” non è di buon auspicio per il meridione

IL PRESIDENTE DI CONFEUROPA IMPRESE GIUSEPPE ALIZZIO INVITA IL GOVERNO DRAGHI AD ATTENUARE LE DIFFERENZE ECONOMICHE, OCCUPAZIONALI E SOCIALI FRA NORD E SUD

Il Presidente di Confeuropa Imprese Giuseppe Alizzio, nell’augurare al nuovo Governo Draghi tanta fortuna nell’affrontare con successo le sfide per rilanciare gli investimenti, lo invita a mettere in atto una strategia per attenuare le differenze territoriali fra Nord e Sud, creando posti di lavoro, potenziando le infrastrutture, rafforzando la sanità e le reti sociali.

In Sicilia c’è di già parecchia delusione nei confronti del nuovo Premier che non ha rappresentato l’Isola nel suo esecutivo composto da 8 ministri tecnici s da 15 politici (4 del M5S, 3 del Pd, 3 di Forza Italia, 3 della Lega, uno ciascuno per Italia Viva e Leu). Della squadra formata ben 18 su 23 ministri provengono dalle regioni settentrionali (9 vengono dalla Lombardia e 4 dal Veneto, il centro Italia è rappresentato solo dai romani Draghi e Giovannini; dal Sud vengono Lamorgese e Speranza (lucani); Carfagna e Di Maio (campani). Nessuno dalla Calabria, Sicilia e Sardegna. È dal 2011, dal “nefasto” Governo Monti, che non accadeva.

Una “strana” dimenticanza, forse. E pensare che il Sud è quello che ha pagato maggiormente dal punto di vista occupazionale il conto alla crisi. La ripresa degli ultimi anni analizzati non è stata sufficiente a recuperare l’occupazione e con lo stato di pandemia l’Italia ed in modo particolare il Sud sta vivendo la drammaticità della Grande Recessione. Quel che è peggio è che rispetto alla polarizzazione della qualità del lavoro tra alto e basso che si è vista in tutta Italia, il Mezzogiorno ha perso completamente di vista la spinta verso l’occupazione e la qualità della vita. La nuova povertà, quella delle partite Iva in difficoltà e delle famiglie monoreddito rappresentano lo stato di bisogno di decine di milioni di italiani.

Il Presidente di Confeuropa Imprese Giuseppe Alizzio nella sua lettera mette in risalto la mai risolta “questione meridionale”. Anzi la forbice del divario nel Paese è sempre piú avvertibile, con le note disparità fra il Nord e il Sud. Da un lato l’Italia annovera il ricco Nord, industrialmente molto potente con  le città di Milano, Genova e Torino, il cosiddetto il “triangolo industriale“. Dall’altro lato è posto il Sud, chiamato anche il Mezzogiorno, segnato da crisi perenni, corruzione e malavita organizzata. È industrialmente molto debole, arretrato e appartiene alle aree più svantaggiate dell’Europa centrale.

 

Il nuovo Premier è chiamato a colmare il divario insormontabile fra Nord e Sud d’Italia,  con una adeguata programmazione e con tempestività nella realizzazione degli investimenti pubblici. Confeuropa crede nelle potenzialità del nuovo Governo, ma occorre un cambio di passo, diverso dai governi precedenti. Ora, più che mai, occorre una azione forte e determinata per ridare slancio al Sud, come al Nord; per canalizzare equamente le enormi risorse economiche in arrivo, per azionare le leve della ripresa economica e sociale del Paese. L’Italia, da Bolzano a Lampedusa, deve risollevarsi dalla crisi e ritornare ad essere a brevissimo tempo forte e competitiva nei mercati internazionali.

Confeuropa Imprese resterà vigile sulla questione Meridionale e si riserva a breve di  porre all’attenzione del Governo Draghi suggerimenti utili per porre il Meridione al Centro del Mediterraneo.

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