Il Governo blocca la legge Crocetta sul rinnovo delle Province Regionali in Sicilia

assemblea regionale sicilianaClamoroso, il Governo blocca la legge varata da Rosario Crocetta per cancellare le 9 province regionali e mettere al loro posto altrettanti Enti Pubblici: 6 Consorzi di Comuni e 3 Aree Metropolitane, Il Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi ha bloccato la legge riforma perchè, esaminata punto per punto,  è risultata incostituzionale, soprattutto nella parte riguardante: i gettoni i presenza, le competenze, gli organi. Il Consiglio dei Ministri impugnerà dunque il testo approvato dall’Ars.  Palazzo Chigi ha comunicato per iscritto che impugnerà entro il 4 ottobre la riforma con cui l’Ars ad agosto ha creato le tre città metropolitane di Catania, Palermo e Messina e i sei liberi consorzi di Comuni per sostituire le Province.

“L’annullamento del voto del 29 novembre per le elezioni di secondo grado per i liberi consorzi e per le aree metropolitane siciliane, atto dal quale il governo Pd-Crocetta non può sottrarsi, sarà l’ennesima certificazione del fallimento dell’esecutivo regionale – scrive il coordinatore Regionale di Forza Italia, il senatore Vincenzo Gibilino -. La legge, profondamente sbagliata, e pesantemente contestata da Roma, dovrà tornare in Aula per modifiche sostanziali. Dal giorno della soppressione, delled, cancellate province siciliane ad oggi, scelta operata da Crocetta e dai 5 Stelle, abbiamo assistito ad un continuo taglio di servizi sul territorio, ad una gestione confusa e inefficiente di materie, quali le strade e l’edilizia scolastica, prima affidate alle province. Una sonora disfatta annunciata anzitempo da Forza Italia, il cui peso grava ancora una volta sulle spalle dei cittadini”, così il senatore Vincenzo Gibiino, coordinatore regionale del movimento azzurro in Sicilia.

Si apre così apre un conflitto istituzionale fra Roma e Palermo, ma anche  anche fra giunta e Ars. Perchè, secondo Giovanni Ardizzone «era chiaro fin dall’inizio che questa legge aveva un vulnus. Il sistema di governo dei nuovi enti non regge. Si è fatto ricorso troppo spesso al voto segreto e il progetto iniziale è stato stravolto». Il presidente dell’Ars lascia intendere che bisogna tornare in aula per correggere gli errori: si salverebbe così una parte della riforma. Crocetta è di parere opposto: «Difenderemo la legge davanti alla Consulta. Non abbiamo legiferato su materie di competenza statale. Abbiamo regolato i liberi consorzi che sono enti previsti nel nostro Statuto, che ha forza di legge costituzionale». Crocetta non ha dubbi: “Le elezioni si terranno regolarmente il 29 Novembre”. Nel frattempo, però, ci sono province commissariate in Sicilia da tre anni, come la provincia di Trapani… Secondo |’assessore Pistorio “occorre coinvolgere l’Ars e le forze per trovare le giuste soluzioni. Può essere un’opportunità per migliorare la legge”. 

“È una norma che reca evidenti profili di incostituzionalità ed in totale disaccordo con i principi ordinamentali della legge nazionale di Del Rio, un’operazione di trasformismo politico senza precedenti, in perfetta coerenza con i presupposti fondanti della falsa rivoluzione crocettiana”. Lo afferma il senatore siciliano di Ncd Bruno Mancuso.

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