Arrestate 6 persone per furti e rapine, finalizzate a finanziare il traffico di droga

polizia-posto-di-blocco-stradaleSei persone sono state arrestate dalla Polizia di Stato a Trapani perché ritenuti responsabili di tutta una serie di rapine e furti i cui proventi servivano a finanziare il traffico della droga. L’operazione – nome in codice – “Red Gang”, del personale della sezione antidroga della squadra mobile di Trapani è scattata all’alba di oggi. In manette sono finiti sei pregiudicati trapanesi: Massimiliano Voi, 41 anni, Annibale Baiata, 32 anni di Erice, Giuseppe Barraco, 39 anni, Francesco Paolo Salerno, 33 anni e Claudio Viviani, 43 anni. Ai domiciliari, invece, con obbligo del braccialetto elettronico, il figlio di Massimiliano Voi, Antonio, di 20 anni. Dovranno rispondere davanti all’Autorità Giudiziaria dei reati di: furto aggravato, detenzione porto e alterazione di armi da fuoco, spari in luogo pubblico

“Quella sgominata oggi dalla Polizia era una vera e propria organizzazione criminale che operava sul territorio – ha sostenuto il capo della mobile Fabrizio Mustaro -, una banda ritenuta dagli inquirenti molto pericolosa per il loro modus operanti, e che avrebbe potuto creare non pochi problemi nel trapanese. Essi studiavano meticolosamente gli obiettivi, si procuravano gli “attrezzi”, testavano con le prove di sparo le armi e, poi, mettevano a segno i colpi. A preoccupare la “banda”, che con le rapine si autofinanziava l’acquisto di droga, erano solo i sistemi di videosorveglianza per tutto il resto avevano una soluzione”. 

La banda disponeva di un fucile a canne mozze e di una pistola, armi con le quali si esercitavano in campagna o sul tetto di casa a sparare, anche durante le feste di capodanno. I più abili nel maneggio delle armi erano ritenuti Massimiliano e Antonio Voi e Annibale Baita, che disponevano anche di altre armi. La prima fase era quella del sopralluogo per verificare la presenza di telecamere. Se il campo era libero, pianificavano la rapina studiando anche soluzioni complesse per introdursi nei luoghi da “visitare” : dopo aver praticato un buco si calavano dal tetto o scendevano dai lucernari. Ad agire non era mai l’intero gruppo da sei ma si dividevano i colpi.

A essere presi di mira, tra dicembre del 2015 e febbraio 2016, erano attività commerciali e tabaccai del centro, ma non venivano disdegnate le case private di villeggiatura e le abitazioni di anziani soli. Tutto era finalizzato a finanziare lo spaccio di cocaina e hashish. Proprio lo scorso 5 febbraio Massimiliano Voi e Francesco Paolo Salerno furono arrestati dalla mobile che li trovò in possesso di 5 chili di hashish e di diverse cartucce per pistola e

Se durante le rapine arrivano le forze dell’ordine o la vigilanza privata la soluzione era quella di cospargere di colla attak le serrature delle attività commerciali così da prendere tempo per riuscire a fuggire. “Il sospetto  – ha detto – è quello di avere messo dentro una banda capace di creare non pochi problemi in città.  E’ importante che la cittadinanza si doti della videosorveglianza perché le bande temono proprio questi sistemi”.

A incastrarli sono state le intercettazioni ambientali e telefoniche in cui gli arrestati parlano dei loro furti, dell’uso delle armi ma anche delle conseguenze penali alle quali sarebbero andati incontro se fossero stati scoperti dalla polizia. E’ proprio Massimiliano Voi a spiegare quanto sia micidiale sparare con un fucile a canne mozze: “altro che pistola! …Fa una rosata che ne prendi quattro!”. Per  Voi la preoccupazione più forte era quella di rimanere senza un’arma: qualsiasi cosa facevano dovevano essere armati. A un suo complice dice, infatti, “…basta che una pistola, una cosa l’abbiamo…senza armi non ci dobbiamo stare mai…”.  Giuseppe Barraco – come emerge dalle intercettazioni dei suoi complici – gestiva, invece, un gruppo di giovani “addestrandoli” ai furti.

Dalle indagini è emerso, inoltre, la responsabilità di Antonio Voi e di Annibale Baita per il furto all’Ufficio postale di Erice  dello scorso 11 gennaio quando oltre ai valori bollati per 2.200 euro e 365 euro in contanti fu portata via anche la cassaforte che poi venne lasciata per strada. All’attivo di Massimiliano Voi, Annibale Baiata, Francesco Paolo Salerno e Giuseppe Barraco anche il furto al negozio trapanese di abbigliamento “Bugatti Station”, dove lo scorso 17 gennaio sfondarono la vetrata portando via 4.300 euro. Tra i sopralluoghi fatti dalla banda anche quello all’agenzia di viaggi “Egatour” di Trapani e a un tabacchino del centro storico: qui però i furti erano andati a vuoto per la presenza di troppe telecamere. I sei rapinatori si trovano adesso al carcere trapanese “San Giuliano”.

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