Furti in appartamento a Fulgatore e a San Vito, due arresti

Due trapanesi di 23 anni sono ritenuti i responsabili di una serie di furti in appartamento messi a segno tra Fulgatore e San Vito lo Capo.

Nella giornata di ieri, venerdì 19 luglio, i Carabinieri delle Stazioni di Fulgatore e San Vito Lo Capo, a conclusione di una articolata attività investigativa, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Francesco Paolo D’Amico, trapanese, cl.96, sottoposto alla misura della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno e Andrea Caltagirone, trapanese, cl.96, gravato da precedenti di polizia.

Gli stessi, negli ultimi mesi, avevano messo a segno diversi furti in abitazione tra i comuni di Fulgatore e San Vito Lo Capo appropriandosi, nel corso delle loro ruberie, di orologi, gioielli in oro e pietre preziose e discrete somme di denaro in contanti. 

Oltre a questo, i due giovani ladri che, utilizzavano per i loro spostamenti uno scooter di proprietà del D’Amico, mentre si trovavano in San Vito Lo Capo, si erano visti costretti ad abbandonare il mezzo per darsi alla fuga nelle campagne alla vista di una macchina dei Carabinieri che sopraggiungeva durante un servizio di pattuglia. Subito dopo, pensando solo ad allontanarsi il più velocemente possibile, i due avevano rubato una autovettura che era poi stata abbandonata in strada una volta giunti a destinazione.

A quel punto il D’Amico, temendo che tramite il ciclomotore risultasse evidente che aveva non solo violato la misura cui era sottoposto, uscendo fuori dal comune di Trapani, ma che si era messo alla guida con patente sospesa in virtù della citata misura, denunciava falsamente il furto del mezzo, compiendo, di fatto, un ulteriore reato. 

Grazie alla presenza delle telecamere di video sorveglianza, presenti nei luoghi interessati dai furti, i Carabinieri sono stati in grado di estrapolare gli elementi su cui avviare le proprie indagini che, nel giro di poco tempo, hanno dato i risultati sperati permettendo loro di ricostruire i movimenti dei due soggetti e di assicurarli, quindi, alla giustizia. 

Dopo le formalità di rito, il D’Amico veniva associato presso la Casa Circondariale “Pietro Cerulli” di Trapani, mentre il Caltagirone veniva condotto presso la propria abitazione in regime degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

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