Fabio Damiani ha gestito gare per miliardi di euro alla Regione Siciliana

Dal Ciapi alla Consip siciliana, Damiani ha gestito gare per miliardi di euro

Prima all’ente di formazione poi con il governo Crocetta alla guida dell’ufficio che ha curato tutti i bandi per acquisti della sanità e della Regione

Un dirigente di poche parole, mai sotto i riflettori e con la fama di uno che se qualcosa non andava denunciava tutto in procura e al governatore. Fabio Damiani per questa sue “doti” era stato nominato dal governo Crocetta prima al Ciapi, travolto dagli scandali sugli sprechi per comunicazione e pubblicità del cosiddetto “sistema Giacchetto”.

E poi sempre con il governo Crocetta nella poltrona meno nota ma più delicata forse di tutta l’amministrazioe regionale: quella della guida della Centrale unica degli appalti, la Consip siciliana. Damiani entra nelle grazie del governatore quando solleva il caso della gara da 50 milioni truccata dei pannoloni all’Asp di Palermo, che portò poi al processo, ancora in corso, nei confronti dell’ex manager Salvatore Cirignotta.

Al Ciapi Damiani solleva scandali e denuncia sprechi che poi confluiscono in diversi processi. Subisce anche minacce, ma non ama andare sotto i riflettori. Le sue interviste si contano sulle dita di una mano.

Dopo gli anni al Ciapi il grande salto, con Crocetta, nella Centrale unica degli appalti. Qui ha gestito gare, tra il 2016 e il 2018 per quasi 9 miliardi di euro, in grandissima parte sul fronte della sanità. Nominato lì perché gradito al cerchio magico del governatore, compreso l’ex senatore Beppe Lumia, anche per la fama che si era fatto di burocrate integerrimo.

Presto però sulla Consip siciliana nascono tensioni, in particolare quanco le piccole imprese siciliane iniziano a contestare alcuni criteri, a loro dire a favore delle gradi aziende. Crocetta inizia a contestare Damiani, chiedendo di rivedere degli appalti e attaccando un consulente nominato dall’assessore Alessandro Baccei. In mezzo finisce Damiani, che sospende gare che valevano 5,2 miliardi di euro.

Qualcosa si rompe nel rapporto con Palazzo d’Orleans, in molti ambiscono a questa poltrona chiave e Crocetta inizia a contestare il contratto di Damiani, che rimane al suo posto forte della sua fama. Anche se poco dopo il governo Crocetta deciderà di bandire la mega gara da 4 miliardi per i farmaci non con la centrale siciliana, ma con la Consip nazionale.

Con il governo Musumeci Damiani viene nominato manager dell’Asp di Trapani. Uno dei pochi superdirigenti dell’era Crocetta che viene comunque scelto per un ruolo importante. Dalle carte emerge il tentativo di Damiani di avere una sponsorizzazione da parte del presidente dell’Ars Gianfranco Micciché, tramite il fratello Guglielmo che incontra al bar Spinnato.

Adesso l’indagine che lo travolge proprio per le gare miliardarie gestite alla Centrale unica degli appalti siciliana, oggi guidata da Fabio Marino, dirigente nominato dal governo Musumeci.

Fonte: https://palermo.repubblica.it/cronaca/2020/05/21/news/dal_ciapi_al_centrale_appalti_damiani_ha_gestito_gare_per_miliardi-257226584/

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