Due giorni in treno storico per scoprire sapori e saperi delle Tonnare di Bonagia e Favignana nonchè i dolci di Erice

Tornano gli appuntamenti con i treni storici del gusto. Sabato 15 giugno il Il Treno dei saperi e dei sapori si snoderà lungo la line ferrata che raggiungerà l’estremo occidente della Sicilia alla scoperta delle storiche tonnare di Bonagia e di Favignana, passando per i laboratori più rinomati della tradizione dolciaria di Erice.  Un viaggio, unico nel suo genere, a bordo delle carrozze dei treni degli anni ’30 chiamati “Centoporte”, transfer in pullman per Erice, Bonagia e Porto di Trapani, nonchè in aliscafo per raggiungere Favignana.

Il treno percorre le coste nordoccidentali nei territori delle Strade del vino DOC Alcamo e Erice e degli ampi vigneti di produzione dei vini Delia Nivolelli e Marsala, in una vasta area dominata dai Monti Cofano e S. Giuliano. Si giunge a Erice, inserita tra i “Borghi più belli d’Italia”, prima tappa dell’itinerario, fondata in età antica dalla popolazione indigena degli Elimi. Sono tappe irrinunciabili di visita le mura ciclopiche, il Castello di Venere, il Giardino del Balio, il Castello Torre del Conte Pepoli, sede dell’Osservatorio permanente di Pace e Faro del Mediterraneo. E ancora la Matrice e la Chiesa di S. Giuliano, il Museo Antonio Cordici con le sue preziose collezioni, dolci di riposto e genovesi della tradizione dei conventi.

Scendendo in pianura si prosegue lungo la costa fino alla conca naturale del Golfo di Bonagia dominata dall’imponente Monte Cofano, e più a occidente dal Monte S. Giuliano. E’ qui che si colloca la Tonnara di Bonagia, tra le più importanti in Sicilia, seconda tappa del viaggio. Da visitare l’ampio malfaraggio, lo stabilimento per la lavorazione del tonno ora trasformato, il Museo delle Attività Marinare, la poderosa torre.

Dopo avere incontrato le tonnare di S. Cusumano e di S. Giuliano si giunge sul litorale posto dinanzi alle Egadi con le due tonnare dell’Isola delle Formiche, forse la più pescosa in Sicilia, e dell’isola di Favignana terza tappa del viaggio. La leggendaria mattanza di oltre quattordicimila tonni della Tonnara di Favignana nel 1865 sono l’apice di una realtà industriale della pesca, lavorazione e conservazione del tonno che, introdotta in Sicilia nel ‘300, si è costantemente espansa fino a raggiungere il 2,5 % del PIL siciliano.

Favignana è stata fin dall’antichità luogo di cava per pietra da costruzioni ed è nell’area del porto che si colloca l’imponente Tonnara Florio realizzata da un progetto dell’architetto Giuseppe Damiani Almeyda che qui ha realizzato il bellissimo palazzo di questa importante famiglia di imprenditori. Una lunga fase di abbandono ha determinato la parziale rovina della tonnara, ma il restauro l’ha trasformata in un affascinante museo di sé stesso recuperando edifici, barche, attrezzature e ospitando al suo interno emozionanti installazioni di arte contemporanea e un antiquarium archeologico legato alla storia delle Egadi.

Nel grandioso stabilimento i visitatori sono coinvolti nella vita della mattanza e delle lavorazioni di terra, la sapienza tecnica della rete per la pesca del tonno, le sue camere. E’ un luogo che racconta, nei suoi spazi e attraverso le attrezzature recuperate, le tappe e i modi della lavorazione del tonno fresco, della sua conservazione e trasformazione: il tonno di corsa, la bottarga, il lattume di tonno sotto sale, il “ritunnu salatu”, il salame di tonno (‘a ficazza di tunnu). Uno straordinario campionario di lavorazioni salate o essiccate del pescato, da accompagnare con il pane nero, insaporito da sale marino, olio di nocellara e aglio di Nubia.

 

 

CATEGORIE
TAG
Condividi

Commenti

Wordpress (0)