Coronavirus, trasportato a Trapani il docente marsalese contagiato

Il docente marsalese positivo al coronavirus è stato trasportato nel reparto di Pneumologia dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani

Permane serio il quadro clinico del professore di Matematica giunto ieri sera al pronto soccorso dell’ospedale Paolo Borsellino di Marsala con Insufficienza respiratoria. Il sessantaduenne è stato subito sottoposto al test clinico del tampone che ha confermato la presenza del Covid-19, il tanto temuto coronavirus. Dall’ufficio stampa dell’Asp apprendiamo che l’equipe medica sta ripercorrendo il percorso epidemiologico per chiarire la dinamica dei fatti.

Secondo ulteriori informazioni raccolte – non da fonti ufficiali – pare che l’uomo sia tornato insieme alla moglie da un viaggio di alcuni giorni al Nord, dove sarebbe andato a trovare un parente. Al rientro a Marsala la coppia stava bene, non vi era ancora l’obbligo di comunicare il ritorno in Sicilia all’autorità sanitaria, ed avrebbero ripreso la normale vitae di ogni giorno, scuola, casa, piccole spese. Successivamente l’uomo ha cominciato a manifestare la sintomatologia tipica del coronavirus, erroneamente scambiata per influenza.  Del resto erano i giorni in cui certi “esperti” andavano in giro a dire che non c’era nessuna emergenza, predicando la storiella del virus influenzale. Solo la scorsa sera sarebbero sopraggiunte le complicazioni respiratorie e da qui la necessità di ricorrere alle cure ospedaliere. Non si hanno notizie certe sullo stato di salute della moglie, non si sa ancora se è risultata positiva o meno al tampone. L’Asp comunque assicura che “la situazione è sotto controllo”. Anche la donna, comunque è un soggetto da tenere sotto stretto controllo sanitario

Intanto le autorità sanitarie stanno visitando quanto hanno avuto rapporti sociali con e assieme a loro cercano di ricostruire questi ultimi 15 giorni: dove è andato, chi ha incontrato con chi si è intrattenuto. Tutti, potenzialmente, potrebbero essere a rischio.  In città, nelle ultime ore, c’è tanta ansia e preoccupazione, soprattutto fra gli alunni, il corpo docente ed il personale Ata dell’istituto scolastica in cui lavora l’uomo. Sempre che la donna risulti negativa, poichè in caso contrario, essendo anche ella un docente, anche i suoi alunni, colleghi e personale Ata di un altro istituto superiore della città potrebbe ritrovarsi in pericolo.

Non è escluso, intanto, che quanti hanno incontrato il professore di Matematica al rientro dalla Lombardia nei prossimi giorni possano essere chiamati dall’Asp per i dovuti accertamenti. Per il momento sarebbe meglio che queste persone abbiano il buon senso di ricorrere alla quarantena volontaria, fino a quando non saranno certi di non essere involontari diffusori del virus

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