Coronavirus, in Italia 4.636 dei 100.052 contagiati (80 mila solo in Cina)

Il coronavirus con oltre 100 mila contagiati preoccupa il mondo. Dei 20 mila positivi, fuori dai confini della Cina, 4636 sono in Italia, di cui 197 sono deceduti.

epa08161744 A picture released by Xinhua News Agency 

E’ preoccupante la situazione coronavirus in Italia, dall’aggiornamento dei numeri del contagio si è appreso nel pomeriggio di ieri (venerdì 6 marzo) direttamente dalla voce del capo della Protezione civile Angelo Borrelli dei 4636 casi positivi (totale che include ospedalizzati, in quarantena, morti e guariti), 197 morti, 523 guariti e 462 persone ricoverate in terapia intensiva. In percentuale, quindi, la giornata ha fatto segnare un aumento del 20,1% dei contagi, una prima flessione dopo il 24,89% di ieri.

Dai dati della Protezione Civile emerge che sono 2008 i contagi attivi in Lombardia, 816 in Emilia Romagna, 454 in Veneto, 139 in Piemonte, 155 nelle Marche, 57 in Campania, 24 in Liguria, 78 in Toscana, 50 nel Lazio, 28 in Friuli Venezia Giulia, 22 in Sicilia, 24 in Puglia, 9 in Abruzzo, 10 in Trentino, 12 in Molise, 16 in Umbria, 4 in provincia di Bolzano, 4 in Calabria, 5 in Sardegna, 3 in Basilicata, e 7 in Valle d’Aosta. Le vittime sono 135 in Lombardia (37 in più di ieri), 37 in Emilia Romagna (+7), 12 in Veneto (+2), 4 nelle Marche, 4 in Piemonte (+2) 3 in Liguria e uno in Lazio e Puglia.

L’età media delle vittime è di 81 anni, ma non mancano casi in età decisamente inferiori. Come il primo morto registrato in serata in Campania, dove è deceduto un uomo di 46 anni. Complessivamente sono 4.636 i contagiati totali dal coronavirus, comprese le vittime e le persone guarite. Quanto ai tamponi, ne sono stati eseguiti 36.359, dei quali oltre quasi 30mila in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, la regione che registra il maggior aumento percentuale di contagi rispetto a ieri.

A due settimane esatte dal caso del 38enne di Codogno la situazione è ancora tutta in divenire, con il Covid-2019 che preoccupa seriamente anche gli altri Stati del Vecchio continente, che iniziano a fare i conti con l’epidemia così come già accaduto in Italia.

La giornata di ieri ha segnato il primo caso all’interno della Città del Vaticano. Un intero reparto dell’ospedale Le Molinette di Torino in quarantena dopo la positività di due anziani. Le misure del governo (rafforzamento del congedo parentale e sostegno ai genitori), la corsa contro il tempo della Lombardia per evitare il picco dei ricoveri, la richiesta dell’Italia all’Europa per avere un coordinamento più veloce nelle politiche dei vari Paesi Ue.

L’Italia è solo all’inizio di una battaglia durissima con il coronavirus. Il numero di contagi cresce costantemente sull’intero territorio, ma per ora non ci sono stati grandi picchi e il sistema sanitario sta reggendo bene, soprattutto in Lombardia, che è la Regione di gran lunga più colpita dal Covid-19.

“Sull’emergenza coronavirus il nostro sistema sanitario è pronto ad affrontare un aumento dei casi”, è la tesi del dottor Federico Gelli, coordinatore dell’unità di crisi della Asl Toscana Centro. Ma quando si potrebbe registrare il picco di contagi? “Presumibilmente arriverà nel mese di aprile con una remissione dell’epidemia da Covid-19 nei mesi successivi”. Per quanto riguarda l’Asl Toscana Centro, Gelli sostiene che “ad oggi abbiamo registrato 22 casi. Per fortuna pochissimi sono in condizioni gravi. Abbiamo già registrato casi di guarigione ed è una notizia estremamente positiva”.

Ogni giorno le istituzioni al momento della lettura dell’ultimo bollettino dichiarano che i decessi sono tutti legati a quadri clinici complicati ed a patologie pregresse. Pensare che siano morti pazienti già malati è una sorta di rassicurazione per chi si sente sano, ma in realtà è sbagliato dire che i 197 italiani siano morti con e non di coronavirus. Lo afferma senza mezzi termini Roberto Burioni, che smaschera la “nuova scemenza” pericolosa quanto quella che descriveva il Covid-19 “solo un’influenza”.

Sono 100.052 le persone contagiate dal coronavirus in tutto il mondo, di cui quasi 20.000 fuori dalla Cina, secondo l’ultimo aggiornamento della Johns Hopkins University. Le vittime al momento sono 3.398, per la maggior parte in Cina. Le persone guarite dal Covid-19 sono oltre la metà, 55.671.

 

Fonti:

www.ilfattoquotidiani.it

www.repubblica.it

www.ilgiornale.it

www.ansa.it

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