Caro Benzina a Marsala: allertato l’Antitrust

caro_benzina_marsalaCaro Benzina a Marsala, la vicenda approda in Consiglio Comunale e viene interessato l’antitrust. La notizia non è nuova, se ne parla da anni, soprattutto da quando l’onorevole Adamo indosso la fascia tricolore di primo cittadino. Cosa hanno i due fatti in comune? Tanto! L’ex sindaco di Marsala è la comproprietaria di una nota azienda operante nella distribuzione all’ingrosso di carburanti in città, la stessa che è proprietaria della gran parte delle pompe di benzina, e la stessa “accusata” dall’opinione pubblica di aver deliberatamente fatto innalzare il costo del carburante in città. L’argomento più volte è stato sollevato in  Consiglio, ma solo l’altro ieri è stato coronato della dovuta attenzione, l’approvazione all’unanimità di un ordine del giorno “denuncia”. Dopo il prelievo dell’atto si è assistito in aula ad un vivace e articolato dibattito che ha visto intervenire i consiglieri Carnese, De Maria, Ingrassia, Fici, Augugliaro, Russo sull’ordine del giorno da inviare all’Antitrust Nazionale con primo firmatario il consigliere Michele Gandolfo (+11) relativo al caro benzina e alla constatazione che a Marsala il prezzo della benzina e del gasolio è più caro rispetto agli altri comuni della provincia e, in assoluto, tra i più cari d’Italia. Il testo dell’ordine del giorno approvato, successivamente, all’unanimità così recita: “Premesso che, nonostante in Sicilia venga raffinato il 40% del petrolio lavorato in Italia, il prezzo della benzina è il più caro rispetto al resto d’Italia, e le compagnie petrolifere di distribuzione approfittano dello svantaggio dei siciliani di non potere usufruire di collegamenti via terra con le altre regioni, i sottoscritti consiglieri comunali Gandolfo, Titone, De Maria, Angileri, Carnese, Augugliaro, Giuseppe Milazzo, Genna, Eleonora Milazzo, Anastasi e Cordaro chiedono l’intervento dell’Antitrust Nazionale e di trasmettere copia della presente per conoscenza al presidente del Consiglio dei Ministri e al Prefetto di Trapani al fine di svolgere una indagine conoscitiva per stabilire se, come sospettato da più parti ormai da tempo, vi sia un cartello nella città di Marsala con l’obiettivo di eliminare o diminuire la concorrenza tra i vari distributori causando un aumento dei prezzi medi dei carburanti che risulterebbero più alti di circa 20 centesimi di euro al litro al litro rispetto alle altre Città della provincia di Trapani. Tutto ciò comporterebbe un aggravio dei costi che si può calcolare in circa 300 euro annuni a famiglia e in circa 10 milioni di euro annui per i cittadini marsalesi, non dimenticando il danno maggiore a carico delle imprese cittadine”.

L’ordine del giorno sul caro benzina è stato approvato con 18 voti favorevoli (su 18 consiglieri presenti) e precisamente dai consiglieri: Sturiano, Carnese, Fici, Anastasi, Coppola, Cordaro, Gandolfo, Giuseppe Milazzo, Di Girolamo, De Maria, Ingrassia, Augugliaro, Putaggio, Rodriquez, Salvatore Accardi, Michele Accardi, Fazzino e Galfano.

Ad onor del vero da tempo ci si è accorti a Marsala dell’inusuale prezzo del carburante alle pompe con flessioni che arrivavano persino a sfiorare i 15 centesimi litro nella forbice delle offerte di carburante sul mercato provinciale. Tant’è che i pendolari che viaggiano in auto fanno carburante a Mazara o a Trapani. Adesso sta all’Antitrust intervenire e se venissero riscontrate anomalie intervenire con forza e determinazione, per garantire il consumatore finale.

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