Annata eccezionale per i vini siciliani. C’è molto ottimismo fra i produttori di Assovini

La vendemmia 2014 volge al termine ed è tempo di bilancio. A fronte di un calo di produzione del 27%, a causa della peronospora, dati elaborati dall’ISMEA, la qualità dell’uva raccolta è eccellente. “Sarà un’annata indimenticabile grazie soprattutto ad un clima pressoché uniforme e molto equilibrato – evidenzia in una nota diramata alla stampa il neo presidente di Assovini Sicilia, Francesco Ferreri, 37 anni, produttore catanese”. Dello stesso parere sono i maggiori produttori siciliani.

Da Regaleali, a Tasca d’Almerita, da Caruso&Minini a Cottanera, la vendemmia in corso viene definita “perfetta”. Frutto delle condizioni climatiche che hanno offerto ai vigneti siciliani una primavera piovosa e estate fresca che ha favorito maturazioni lente e graduali dei Grappoli. Sulla costa meridionale della Sicilia l’assenza delle sciroccate”, come pure nella zona di Marsala, ha dato quel tocco in più. L’uva, senza eccessi di calura, è maturata meglio e, parallelamente le escursioni termiche giorno/notte molto marcate, che si sono registrate in tutti i territori enologici siciliani, hanno favorito di fatto lo sviluppo di aromi e profumi. Insomma condizioni ottimali che hanno portato ad “una maturazione lenta e perfettamente equilibrata del frutto” da un capo all’altro dell’isola.

I primi segnali di una annata da ricordare si sono avuti con i primi passaggi in vigna, verso la metà di agosto, quando nella Sicilia occidentale è iniziata la raccolta delle uve bianche, le cosiddette varietà “precoci”. Da Fazio Wines a Donnafugata le impressioni sono ottime, molto più che soddisfacenti sia per quanto riguarda l’ottenimento di vini freschi e fruttati che per quelli strutturati e complessi.

“Non sono esempi isolati – sostiene Antonio Rallo, Presidente della DOC Sicilia – la qualità delle uve in tutta la regione è molto buona, i grappoli si presentano alla raccolta sani e maturi e con un ottimo contenuto zuccherino”.

Dello stesso parere sono al Feudo Arancio che concordano sul fatto che sarà una grande annata per i bianchi intensi ed eleganti. Non da meno, sostengono all’Azienda Agricola di Arianna Occhipinti, per i grandi rossi di Sicilia. L’ottima maturazione fenolica, fa presagire bouquet fruttati e strutture interessanti per lunghi affinamenti i rossi, favoriti dal grado alcolico che si assesterà intorno ai 19°/20° Babo. Concordano i proprietari dell’azienda Valle dell’Acate sul positivismo che gira attorno alla produzione dei vini rossi. Il Frappato”, quest’anno, sembra avere una marcia in più, è perfetto sotto tutti i profili. Buone notizie giungono anche dalle falde del vulcano, dove i produttori si attendono tanto.

Sull’Etna le prime uve saranno infatti raccolte nella seconda metà di ottobre, ma sono sicuri, da quelle arti, che saranno i loro vini a siglare il successo dell’annata 2014. All’azienda Graci si parla, di già di una maturazione ottimale dei grappoli, grazie ad un clima asciutto e non eccessivamente caldo. La vedemmi sul vulcano è ancora alle prime battute, qui raccoglerà uva fino a novembre nelle vigne a 1000 e più metri di altitudine

“Eleganza ed equilibrio sembrano quindi le parole d’ordine per i vini siciliani 2014 – dichiara Francesco Ferreri, Presidente di Assovini Sicilia,  tirando le somme -, dal punto di vista del rendimento l’annata non è in linea con quella 2012, con percentuali di produttività un più basse nella zona occidentale e, nella media nella zona orientale”.

Erano anni che non si registrava tanto ottimismo per la vendemmia in Sicilia. Gli industriali del vino, aderenti ad Assovini, la indicano come la migliore degli ultimi anni. Un motivo d’orgoglio per il comparto travagliato da una crisi che non ha precedenti, ed uno stimolo ai produttori siciliani, soprattutto al mondo della cooperazione a fare meglio e di più. Non è possibile che davanti ad una annata così eccezionale, il prezzo d’acquisto delle uve resti miseramente vergognoso, 10, 12 euro al quintale