Amianto, riaperti i termini di legge in Sicilia per l’autodenuncia

Amianto, nessuna multa per chi si autodenuncia fa entro 120 giorni.  Soddisfazione della deputata regionale Valentina Palmeri (M5S), che ha trasformato un suo ddl in un emendamento allo stralcio. “Adesso c’è la possibilità di sbloccare gli aiuti economici per i comuni per la bonifica dell’amianto, e chiederemo subito una audizione per monitorare questi aspetti e far in modo di non perdere i finanziamenti previsti dalla legge”.

smaltimento-eternit-operatori-sui-tettiRipartono in Sicilia i piani amianto municipali con l’atto, approvato all’interno del ddl stralcio che oltre a permettere la regolarizzazione di chi non si era autodenunciate, riapre pure i termini per la redazione da parte dei Comuni dei progetti per lo smaltimento senza incorrere in penali. Le deputate Palmeri e Foti:Ora la legge approvata nel 2014, di fatto bloccata, può finalmente ripartire”. Niente sanzioni per 4 mesi per i cittadini e le imprese che denunciano la presenza di amianto in manufatti ed edifici di loro proprietà. Un emendamento del Movimento 5stelle approvato all’Ars nel quadro del ddl stralcio licenziato ieri dall’Aula riapre i termini che consentono l’autodenuncia della presenza di amianto senza incorrere nelle pesanti sanzioni previste (da 1700 a 3000 euro) dalla legge 10 del 2014. Per imprese e cittadini ci saranno 120 giorni di “franchigia” (a partire dalla pubblicazione in gazzetta della norma) che consentiranno loro di segnalare ai Comuni la presenza dell’amianto e farlo smaltire in maniera “indolore”.

L’emendamento riapre pure i termini (sempre 120 giorni) concessi ai Comuni per la presentazione del loro piano amianto senza incorrere nelle decurtazioni dei finanziamenti europei (40 per cento) previste per i ritardatari.

La norma 5stelle, che trae origine da un disegno di legge (prima firmataria Valentina Palmeri) che sonnecchiava da tempo all’Ars, di fatto sblocca la legge 10 del 2014, finora rimasta totalmente disattesa.

Il M5Sdicono Valentina Palmeri e Angela Foti, le deputate che da tempo seguono da vicino la questione amiantoda sempre è in prima linea sulla questione bonifica da questo pericoloso materiale, che ci vede agli ultimi posti in Europa. Da tempo denunciamo ritardi, lentezze ed ostruzionismi che hanno caratterizzato la vita della legge 10/2014. La riapertura dei termini per le denunce, di fatto la sblocca e la rimette in pista, perché incentiverà le segnalazioni e consentirà ai comuni di redigere i piani che permetteranno la redazione della tanto attesa mappatura e del piano regionale. Finora i cittadini non denunciavano, smaltendo in maniera abusiva e pericolosa per non incorrere nelle pesanti sanzioni previste”.

Il M5S ha più volte segnalato pure la carenza di personale all’Ufficio Amianto regionale, di fatto portato avanti solo da due persone, con enorme impegno ma con oggettive difficoltà e recentemente ulteriormente depotenziato attraverso un decreto presidenziale.

E’ fondamentaledicono le due deputaterenderlo ora pienamente efficace per dare attuazione alla legge per fare in modo che i ritardi non si ripetano, col rischio di rendere vana pure questa nova norma”.

Una boccata di ossigeno, grazie al M5S, arriva pure gli agricoltori del Trapanese, grazie all’ok ad un ordine del giorno a firma di Sergio Tancredi che impegna il governo a stanziare 800 mila euro a favore del consorzio di bonifica di Trapani in maniera tale da consentire al commissario di questo ente di ritirare in autotutela la delibera di incremento dei canoni irrigui.

Gli aumenti dei canoniafferma Tancredisono stati confermati nella finanziaria, nonostante le vibrate proteste dell’intero comparto agricolo, che ne ha contestato l’evidente sproporzione. Ci sono stati infatti aumenti di oltre il 400 per cento, cosa che ha messo in serio pericolo il mantenimento dei livelli occupazionali nel comparto agricolo di Trapani”.

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