A fuoco una Renault Scenic di un pensionato

ALCAMO – A fuoco l’auto di un pensionato alcamese incensurato di 70 anni. Le fiamme si sono sprigionate nella parte anteriore del veicolo, una Renault Scenic, posteggiata in una delle strade principali di Alcamo, la via Vittorio Veneto, lunga arteria perpendicolare al principale corso VI Aprile.

Si tratta dell’ennesimo raid incendiario che si verifica ad Alcamo negli ultimi mesi dopo un periodo di calma apparente. Si presenta sicuramente come un vero rompicapo questo episodio anche perché ad essere preso di mira è un anziano che almeno apparentemente sembra lontano da certi ambienti criminali o comunque pericolosi.

Intanto si dovrà anzitutto accertare la matrice del rogo: sul posto infatti i vigili del fuoco del locale distaccamento, accorsi immediatamente, non hanno trovato alcuna traccia di innesco. Questo quindi non fuga ogni dubbio sul principio delle fiamme anche se i carabinieri, che hanno aperto un’indagine, pare che stiano battendo come pista principale proprio quella del dolo. Infatti oramai sempre più spesso gli autori di questi raid si ingegnano con sistemi che permettono di non far lasciare tracce ma comunque di essere efficaci.

L’allarme al centralino dei pompieri è scattato poco prima della mezzanotte: l’immediatezza dell’intervento ha permesso di evitare che le fiamme potessero propagarsi e danneggiare del tutto il veicolo. Alla fine infatti il fuoco è stato circoscritto solo nella parte anteriore della macchina, il danno è quantificabile in poco più di un migliaio di euro. Numerosi gli episodi, praticamente tutti dolosi, che sono stati denunciati a carabinieri e polizia. Appena due giorni fa è stata incendiata la porta d’ingresso secondaria della sala dei Testimoni di Geova in cortile Agazzi. Qui le tracce del dolo sono state evidentissime: il portone è stato cosparso di liquido infiammabile e poi dato alle fiamme.

Nei giorni scorsi un uomo, Andrea Del Giudice di 33 anni, è stato arrestato per aver provato per vendetta a dare fuoco all’auto del cognato e della sorella nel quartiere del “Villaggio regionale”. Si tratta della stessa persona che nell’agosto dello scorso anno fu incastrato dalle telecamere di videosorveglianza nell’appiccare le fiamme addirittura al portone dell’ingresso in legno della sede centrale del municipio in piazza Ciullo. Nel dicembre scorso invece fu incendiata l’auto di un docente di religione in via Montana, e pochi giorni prima analogo episodio si consumò ai danni dello studio legale Vallone di via Ss.Salvatore, ed anche in questo caso l’autore è stato scoperto grazie alle telecamere installate in zona.

A luglio ci fu il rogo più devastante, su cui ancora aleggia un certo mistero: ad essere andato quasi del tutto distrutto il deposito di rifiuti della ditta D’Angelo. Per mesi poi questa storia tenne in apprensione i cittadini alcamesi e quelli del comprensorio impauriti dall’enorme nube nera sprigionata e dagli eventuali effetti inquinanti, smentiti successivamente dalle analisi di Arpa, agenzia regionale protezione ambiente, e vigili del fuoco. Pochi giorni prima poi altro incendio, questa volta in via Stabile, ai danni di una Mercedes di un incensurato di 60 anni.

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