Trapani, rivolta all’Hotspot: tre poliziotti feriti e un tunisino evaso

Bullismo a Marsala, via alle indagini della poliziaMomenti di alta tensione all’Hotspot di Trapani per un tentativo  di rivolta sedato sul nascere dalla polizia di Stato. Una sessantina di ospiti del centro di accoglienza per immigrati hanno atteso  che arrivasse la cena e quando i cancelli della struttura si sono aperti per far entrare il mezzo della ditta che fornisce i pasti, hanno tentato di fuggire. Fronteggiati dai poliziotti in servizio, i migranti hanno dato fuoco ai materassi, danneggiando una sezione dell’Hotspot e lanciando di tutto contro le forze dell’ordine. Momenti di tensione fronteggiati con grande abilità dalla Polizia che oltre a frenare la rivolta, ha impedito il verificarsi di azioni irreparabili.

Il bilancio é comunque grave, oltre ai danni alla struttura, tre poliziotti sono rimasti contusi ed hanno dovuto ricorrere alle cure ospedaliere. Poi la situazione è ritornata alla normalità. Un tunisino che è stato accompagnato in ospedale per un malore è riuscito a dileguarsi ed ora è ricercato. Otto giorni di prognosi per gli agenti di polizia rimasti feriti durante la rivolta. Si indaga sui fatti accaduti per stabilire se la rivolta doveva servire solo come diversivo per consentire a qualcuno di poter fuggire. Non é escluso che l’Interpol possa chiedere la collaborazione alle autorità tunisine per meglio definire la posizione dell’evaso e la sua eventuale pericolosità.

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