Trapani, una mozione in consiglio per aderire alla campagna: «U mari nun si spirtusa»

Girolamo Fazio: "Bisogna fermare questo scempio dal quale la Provincia di Trapani ricaverebbe solo danni ambientali e nessun vantaggio".

piattaforme-trivelle-trapani-u-mari-nun-si-spirtusa-greenpeace-in-azione-per-denunciare-rischio-trivelle-nel-canale-di-siciliaIl gruppo consiliare Uniti per il Futuro ha depositato stamani una Mozione che, se sarà approvata dal Consiglio Comunale di Trapani, impegna il Sindaco e la Giunta ad aderire alla campagna di Greenpeace «U mari nun si spirtusa» e a sostenere ogni iniziativa, anche in sede giurisdizionale contro il provvedimento del Governo Renzi denominato “Sblocca Italia”.

«Una legge – spiega il capogruppo di Uniti per il Futuro, Girolamo Fazio – che rischia di trasformare il mare della Sicilia in una colonia delle grandi e piccole società petrolifere. Bisogna fermare questo scempio dal quale la nostra terra ricaverebbe solo danni ambientali e nessun vantaggio».

La ricerca idrocarburi nel Canale di Sicilia si tradurrebbe immediatamente nel raddoppio delle aree che sono già a disposizione delle compagnie petrolifere dal 2010. La legge approvata di fatto esautora il Governo Regionale dalle procedure di concessione concentrando le autorizzazioni VIA VAS nei ministeri romani. Per altro una operazione di nessun vantaggio economico per la Sicilia poiché le royalties prenderebbero solo la strada di Roma.

Ma più di ogni altra cosa preoccupa il rischio ambientale. Un incidente come quello del Golfo del Messico significherebbe per il Mediterraneo ed in particolare per la Sicilia, la morte delle economie legate alla pesca ed al turismo, due comparti strategici per l’isola.

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