La Sicilia “blocca” l’eolico, mentre Renzi incalza sull’estrazione del petrolio. Povera Sicilia!

Il TAR sblocca l'eolico in Sicilia e, il PD, subito dopo approva un emendamento all'ARS per fermare i nuovi impianti eolici. Scelte scellerate per avvantaggiare le estrazioni petrolifere

impianto-eolico-pale-eoliche-sicilia-marsalanews-energia-eolica-vento-colline-energia-pulitaStop agli impianti eolici in Sicilia. La notizia che ha dell’eclatante è’ degli ultimi giorni, successiva comunque alla “crociata” avviata a Matteo Renzi con il suo articolo 38 del Decreto Sblocca Italia, con il quale vuole rendere il suolo italiano a una sorta di forma di gruviera (il noto formaggio coi buchi), pur di estrarre quel po di carburante che ha nel sottosuolo. E che fino ad ora non è stato estratto perchè qualitativamente di basso valore energetico.

sicilia-piattaforma-petrolifera-www.marsalanews.itSi tratta di una modesta riserva, secondo le Associazioni Ambientali; l’equivalente di quello che si consuma in Italia in poco più di due anni. E’ evidente che il gioco non vale la candela, ma la cosa non stupisce più di tanto, visto che il Presidente del Consiglio si è dato una data di scadenza di 1000 giorni; tanti quanto bastano per radere al suolo il Paese con gli scarichi delle raffinerie e degli impianti di trasformazione dei sottoprodotti del ramo petrolifero, con le piattaforme nel mare e gli impianti di estrazione sulla terra ferma. Sicuramente faranno un figurone nei panorami mozzafiato del nostro Paese che il mondo intero ci invidiano. Questa è poesia, quella che piace tanto a chi sta realmente a cuore il nostro Paese ed intende preservarlo e tutelarlo.

crocetta_975x310Non è il caso dei pubblici amministratori che, al posto del cuore hanno una fredda calcolatrice, con la quale devono bilanciare le entrate con le uscite, senza intaccare i privilegi della classe “eletta”. Ma questa è un’altra storia che tutti conosciamo. E poi, non ci stupiamo più di tanto per le scelte scellerate di chi ci rappresenta; il passato del nostro Paese è costellato da gente molto “fantasiosa”: abbiamo avuto amministratori che: hanno nominato senatore il proprio cavallo, hanno suonato la Lira mentre la capitale bruciava, hanno portato un Paese povero in due guerre mondiali, hanno le maniglie d’oro degli infissi di casa, quando a poca distanza nei quartieri spagnoli c’era chi moriva di fame. Ebbene rassegnamoci alle stranezze dei nostri pubblici amministratori perchè queste non cesseranno. Il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, ha recentemente rinunciato a 5 miliardi euro dovuti ai siciliani e alla Sicilia per i disagi prodotti dall’estrazione del 41% del Petrolio estratto nel Paese e per le raffinerie che lo trasformano. C’è chi sospetta, magari con un pizzico di malizia, che è stata la controparte per ottenere il via libera al rimpasto di giunta.

Ritorniamo, comunque, all’energia pulita e agli impianti eolici tanto contestati e vituperati dall’opinione pubblica, ma anche da certa politica. Dopo la recente sentenza del TAR che permetteva l’impianto di nuove aree per lo sfruttamento dell’energia elettrica prodotta dalle pale eoliche, con una mozione il Pd ferma nuovamente l’espansione dell’energia pulita in Sicilia.

Gracolici-antonello-deputato-regionale-ars-sicilia-news-marsala-cronaca-politica-marsalanews“Bisogna dirlo chiaro e tondo – ha spiegato l’on. Antonello Cracolici, ex capogruppo del Pd all’Ars; rivolgendosi all’assessore all’Energia Nicolò Marino, presente in aula – gran parte degli impianti eolici installati in Sicilia non servono a produrre energia, ma a utilizzare i finanziamenti pubblici per la loro realizzazione. La nostra regione, infatti, produce oggi una quantità di energia superiore ai limiti consentiti, e la nostra rete non reggerebbe ulteriore immissione di energia: mi chiedo quindi perché autorizzare impianti eolici che stravolgono il paesaggio”.

L’eolico in sé, tuttavia, non è il male peggiore: produce energia pulita, non immette scorie di alcun genere nell’ambiente, è una fonte di energia rinnovabile, quindi inesauribile. Due sono i problemi da affrontare: creare un elettrodotto ad ampia capienza, in grado di “esportare” l’energia elettrica prodotta verso il resto del Paese; realizzare un piano energetico regionali con le zone delimitate per le “fattorie energetiche” da destinare in aree brulle dove non insistono aree abitative o economiche di nessun genere. Per quanto riguarda il potenziamento della rete elettrica regionale, entro giugno del 2015, la Sicilia potrà godere del nuovo elettrodotto Sorgente-Rizziconi che permetterà anche un carico maggiore di rinnovabili. Resta la questione morale, quella della legalità che, anche se è stata superata sin dal 2006 quando furono introdotte regole più severe per l’autorizzazione alla costruzione degli impianti; viene tirata in ballo dalla politica come escamotage per uscire da magre figure.

centrale-solare-impianto-solare-a- concentrazione-(CSP)-mazara-marsalanews-cronaca.newsIl progresso non si ostacola ed il nostro Paese che un tempo era membro del G8, dovrebbe saperlo bene. La stessa Unione Europea, seppure riconosce ancora le potenzialità e l’insostituibilità dei combustibili a base fossile, investe tanto sulle energie alternative. Dei 18 progetti recentemente finanziati dall’Unione Europea per la produzione di energia pulita, uno è stato attribuito alla Sicilia. La ‘Mazara Solar’ potrà contare su un finanziamento di 40 milioni di euro per un impianto solare a concentrazione (CSP) innovativo della capacità di 50 MW, che sarà costruito nella Sicilia occidentale. L’impianto erogherà quasi 8 terawatt/ora (TWh), l’equivalente del consumo elettrico annuo combinato di Cipro e Malta.

Resta valida comunque la necessità di nuove regole, perché l’eolico è una grande ricchezza per chi investe, principalmente i grandi gruppi nazionali e internazionali dell’energia, e sempre ben poco resta alla Regione e alle comunità locali che ospitano le enormi fattorie energetiche. Ad oggi, infatti, l’eolico produce quasi 3 mila Gwh sui 4.700 complessivi da fonti rinnovabili (dati Gse, aggiornati al 2012) che fanno il secondo dato nazionale dopo la Puglia. Resta il primo, invece, quello per potenza installata che nel 2011 ammontava a 1680,9 MW. Resta, poi, il grande problema dell’impatto paesaggistico e, qui, se mettiamo sui due piatti di una bilancia l’eolico e le energie alternative da un lato e dall’altro piattaforme, pozzi petroliferi ed impianti petrolchimici. L’energia pulita è il male minore e, poi non puzza e non fa ammalare nessuno.

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