Si inaugura lunedì PET/TC all’ospedale Sant’Antonio Abate
La nuova apparecchiatura di alta tecnologia diagnostica PET/TC sarà inaugurata lunedì 19 settembre all’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani alla presenza dell’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi e del direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani Fabrizio De Nicola.
Sono stati invitati alla cerimonia anche il nuovo prefetto di Trapani, Giuseppe Priolo, i sindaci di Trapani ed Erice Vito Damiano e Giacomo Tranchida, Gervasio Venuti, direttore generale dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello di Palermo con cui l’ASP ha siglato una convenzione per la gestione, i direttori sanitario e amministrativo dell’ASP di Trapani Antonio Siracusa e Walter Messina, i direttori sanitari del Sant’Antonio Abate Francesco Giurlanda e del Distretto Osvaldo Ernandes, e i parlamentari regionali del territorio.
Il taglio del nastro è fissato per le 11,30. A benedire la struttura sarà il vescovo di Trapani, Pietro Maria Fragnelli. Al termine l’assessore Gucciardi e il direttore De Nicola terranno una conferenza stampa nei locali della direzione sanitaria del nosocomio. La Pet/Tc e il nuovo servizio, dislocati nei nuovi locali del reparto di Medicina nucleare”. Saranno subito operativi e il primo esame è già stato fissato per mercoledì 21 settembre. La PET/TC è infatti uno degli esami più innovativi nel campo della diagnostica per immagini. Viene effettuato grazie all’utilizzo in un’unica macchina di due tecnologie: la PET (Tomografia ad emissione di positroni), che aiuta a rivelare il funzionamento e il metabolismo di organi e tessuti, combinata con la TC (Tomografia computerizzata) che fornisce una chiara visualizzazione delle strutture anatomiche.
Le apparecchiature PET/TC sono state finanziate con i fondi europei del P.O. Fesr 2007/2013, consentendo così all’azienda sanitaria trapanese di poter fornire un’offerta diagnostica d’eccellenza nel campo della Medicina nucleare. Sarà così anche migliorata l’assistenza sanitaria ai pazienti oncologici evitando che gli stessi siano costretti a recarsi in altre città siciliane
