Sfiducia a Crocetta, presentata da Forza Italia e Cinque Stelle

Terza mozione di sfiducia del Movimento 5 Stelle in tre anni al Presidente Crocetta. Grillini e forzisti, insieme, hanno già 25 voti. Miccichè: “Ormai è un pupo nelle mani di Pd e Udc che si stanno mangiando la Sicilia”

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I gruppi del Movimento cinque stelle e di Forza Italia all’Assemblea regionale siciliana depositeranno domani alla segreteria generale di Palazzo dei Normanni la mozione di sfiducia al presidente della Regione Rosario Crocetta. La terza dei Pentastellati in tre anni. Un passaggio che richiede la sottoscrizione del documento da parte di almeno diciotto deputati.Fino a questa mattina il M5s, promotore dell’atto, ha avuto difficoltà a reperire proprio la diciottesima firma, per via delle resistenze del capogruppo di Lista Musumeci, Santi Formica, che alla fine non ha siglato la mozione, al contrario dei colleghi Gino Ioppolo e Nello Musumeci. In questo modo, il documento delle opposizioni adesso conta 27 adesioni.

“Al fallimento del quarto tentativo di governo della Sicilia in tre anni da parte del presidente Crocetta e di una maggioranza sconclusionata e avida di potere, di fronte a risultati disastrosi, Forza Italia dà seguito a quanto preannunciato nel luglio scorso, presentando la mozione di sfiducia nei confronti del governatore, con l’obiettivo di chiudere definitivamente la porta alla peggiore gestione di sempre. Ormai Crocetta è un pupo nelle mani del PD e dell’UDC, partiti che si stanno mangiando la Sicilia. La mozione di sfiducia è una scelta obbligata alla quale ci richiamano la nostra dignità e i nostri elettori”. Lo dice Gianfranco Micciche’, commissario di Forza Italia in Sicilia. “L’atto di sfiducia lo abbiamo condiviso e arricchito con tre punti che evidenziano la persistente incapacità di esecutivo e maggioranza – afferma il capogruppo all’Ars, Marco Falcone -. In primis l’incapacità di Palazzo d’Orleans di spendere i fondi comunitari, con la conseguente restituzione di circa 1 miliardo e 600 milioni di euro, a fronte degli 8 messi a disposizione da Bruxelles. Quindi il conto consuntivo, che vede diminuite le entrate, diminuiti i crediti, aumentati i debiti e diminuito il conto patrimoniale, cioè la ricchezza della Regione, sino a toccare livelli negativi pari a -819 milioni al 31 dicembre 2014. Infine le inadempienze amministrative e di governo che hanno causato la paralisi dei pubblici appalti, concorrendo a lasciare sulla strada ben 80 mila lavoratori negli ultimi due anni e mezzo”.

fonte:

http://palermo.repubblica.it/

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