Sanità, il Ministero taglia 560 posti letto, a rischio le assunzioni in Sicilia

medici-sciopero-specializzandi-sanitàA rischio le 1000 assunzioni nella sanità pubblica in Sicilia a a seguito di due note inviate dal Ministero della Salute con la quale viene chiesto il taglio di 560 posti letto sull’Isola. Altro che potenziamento, il programma di rilancio della sanità pubblica in Sicilia, annunciato dall’assessore Baldo Gucciardi, rischia di rientrare. Evidentemente il Governo Renzi ed i suoi Ministri hanno scambiato la Sicilia per una colonia da depredare. L’unica equità, tra nord e sud, forse sta solo nell’erogazione delle tasse, per il resto è un caos totale. Pubblichiamo di seguito un articolo dettagliato del collega di Accursio Sabella che entrando nei dettagli illustra quanto sta accadendo

Le note portano la firma del direttore generale della programmazione sanitaria Renato Botti. E sono state inviate, a intervalli di pochi mesi l’una dall’altra, all’assessore Baldo Gucciardi. La prima chiede di rimettere mano alle linee guida di atti aziendali e piante organiche. La seconda aggiunge delle cifre che rischiano di mettere sottosopra la Sanità siciliana: per il Ministero della Salute la Sicilia dovrà tagliare circa 560 posti letto.

Un numero rinvenibile appunto dalle tabelle che Botti allega a una nota con la quale si precisa il numero esatto della popolazione sulla quale calcolare i parametri relativi appunto ai posti letto. Tra questi requisiti, la percentuale di 2,94 posti per mille abitanti come previsto dalle norme nazionali. Una percentuale che – applicata appunto alla popolazione calcolata secondo i criteri del ministero relativi ai cosiddetti ‘costi standard’ – si traduce in 14.306 posti letto per acuti. Un dato diverso da quello messo nero su bianco nella recente rimodulazione della rete ospedaliera siciliana, dove i posti previsti sono 14.871. Insomma, oggi sarebbero stati previsti 565 posti letto in più, secondo i calcoli del ministero. Posti per buona parte virtuali: quelli effettivamente attivi, nell’ultima rilevazione del Ministero, sono infatti 14.461. Il taglio “reale”, insomma, sarebbe di circa 150 posti letto.

Il problema vero, però, è legato al fatto che sul numero di posti letto della rete ospedaliera (i 565 in più) sono state, nel frattempo, costruiti gli atti aziendali e le relative piante organiche delle aziende sanitarie e ospedaliere. Si tratta, per intenderci, dei passaggi sui quali si fondano i nuovi concorsi nella Sanità, che adesso rischiano una nuova frenata e nuove complicazioni.

Anche perché, pochi mesi prima, il Ministero aveva inviato agli uffici di Piazza Ottavio Ziino un altro documento. Che conteneva anche dei passaggi molto severi. L’atto ministeriale, anche questo firmato dal dirigente Roberto Botti, entra nel merito dell’approvazione proprio delle linee guida relative agli atti aziendali e alle dotazioni organiche. Quelle linee guida, scrive il ministero, “non tengono conto delle puntuali indicazioni delle modifiche legislative intervenute”. Non solo. “Non può non rilevarsi – prosegue il Ministero – il ritardo di un anno nella definizione dei documenti in esame. È opportuno, altresì, che le Linee guida oltre a richiamare il Piano nazionale anticorruzione, diano indicazioni alle Aziende per adempiere agli obblighi previsti in materia di trasparenza e anticorruzione”. Sul numero delle strutture complesse e semplici, poi, il Ministero critica l’affermazione dell’assessorato secondo cui “si dovrà tendere” ai parametri fissati dalle norme statali. Il governo nazionale fa notare, invece, che quel numero dovrà rispettare i limiti precisi stabiliti dal Ministero.

E ci sarebbe anche un problema finanziario. Il Ministero infatti fissa il tetto di spesa per il personale che per la Sicilia questo è pari a 2,635 milioni di euro. “Si osserva – si legge nel documento – che i rapporti percentuali non risultano congrui con la fissazione del tetto di spesa individuato per ciascuna azienda. Appare inoltre opportuno – aggiunge il Ministero – distinguere il fabbisogno di personale dei ruoli professionale, tecnico e amministrativo tra area della dirigenza e del comparto”.

Inoltre il Ministero critica la decisione dell’assessorato di attribuire alle aziende la facoltà di operare una “revisione qualitativa parziale delle dotazioni organiche ad invarianza di spesa”. Una facoltà che sarebbe “in contrasto con l’adozione delle linee guida”. Per questi motivi, già alla fine del 2015 il Ministero chiedeva di integrare le linee guida per gli atti aziendali e le dotazioni organiche. A quella, come detto, è seguita la nota col nuovo calcolo dei posti letto. Sulla base di quelli, come detto, sono stati stilati gli atti aziendali e le piante organiche: la base su cui fondare i prossimi concorsi.

“Quei calcoli – replica l’assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi – dovranno ulteriormente essere verificati in occasione dei prossimi tavoli. Ma al di là di tutto, i tagli previsti dal Ministero sono del tutto virtuali: il numero di posti letto attivati oggi è quasi identico a quello indicato dal governo nazionale. Ma anche quei numeri, frutto dei calcoli ministeriali, dovranno essere rivisti in altre sedi, anche in Conferenza Stato-Regioni”. Ma il rischio – e il timore è già avvertito da più di un manager della Sanità siciliana – è quello di dover rimettere mano ad atti aziendali e piante organiche. E di dover rimettere a punto, da capo, l’intera macchina dei concorsi e delle assunzioni.

 

 

 

 

fonte: livesicilia

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