Pino Amodeo scrive a poche ore dal voto delle primarie

Giuseppe-AmodeoSiamo ormai a poche ore dalle primarie per scegliere il candidato sindaco del P.D. di Marsala. Ho ritenuto di scrivere anch’io qualcosa di persona impegnata nel sociale e da sempre socialista riformista di sinistra senza alcun tentennamento.
Parlare di Marsala, di come dovrebbe essere amministrata è puerile se non si analizzano alcuni passaggi storici della vita politica amministrativa Marsalese se non si vuole che Marsala continui nel suo declino.
Quella delle dimissioni del Sindaco Adamo è l’ultima scena di un film iniziato circa venti anni fa quando a seguito della riforma amministrativa con la elezione diretta dei sindaci la sinistra marsalese decise di abdicare nell’Amministrare la Città chiedendo aiuto alla cosiddetta società civile ( che poi ad onor del vero questa era per certi versi figlia della 1° repubblica) partendo dal presupposto che per esserci nel governo della Città questa era un strada obbligata.
Allora fu lasciata dalla prima repubblica una sostanziosa eredità, composta da circa 150 miliardi di lire di attivo depositato presso la Banca d’Italia, mezzi N.U. e bus acquistati da poco, netturbini e vigili urbani assunti da pochi mesi, bretella autostradale completata, teatro impero e comunale da inaugurare, San Pietro solo da arredare et ecc. Quindi una situazione per certi versi tranquilla con una prospettiva di una amministrazione stabile per quattro anni.
Molto è stato fatto in quel periodo per mettere ordine e finalizzare quello era stato realizzato in positivo per la crescita socio economico e culturale della città. Una miriade di iniziative hanno visto Marsala protagonista nello scenario siciliano. Purtroppo però non abbiamo avuto notizie di richieste di finanziamenti per progetti di opere pubbliche ed infrastrutturali. Si è speso tanto sull’effimero, dimenticando che una città senza un strumento urbanistico, un porto funzionale, una zona industriale ed una decente zona artigianale ( meno cara ed appetibile) non può decollare. Persino e nonostante i tanti soldi spesi per pubblicizzare il nostro vino marsala non si è conseguito l’obiettivo di un ritorno economico e turistico adeguato alle risorse investite.
E’ emerso purtroppo anche un atteggiamento, comune a questi novelli sindaci, diventati veri padroncini delle città (io li ho definiti novelli podestà) ed una poca predisposizione al confronto con le forze politiche, sociali e sindacali, ritenendo che poteva bastare solo il rendere conto ai cittadini che li avevano direttamente eletti. Basterebbe ricordare le diatribe con la le altre due istituzioni comunali: il Consiglio Comunale ed il Difensore Civico. La frettolosa abolizione dei Consigli di quartiere e di borgata (indispensabili per una città territorio come Marsala) che hanno contribuito a far sparire quella scuola politico amministrativa che rappresentava anche un primo momento di esperienza e poi di selezione della classe politica, per assurgere a rivestire anche ruoli amministrativi politici di più elevato livello. Ho condiviso che andavano rivisti sotto l’aspetto economico, ma sicuramente la loro abolizione ha contribuito a disgregare la Città.
A Marsala il danno politico è stato enorme. Marsala che nel passato, grazie alla sua rappresentanza parlamentare regionale e nazionale determinava le politiche regionali si è trovato orfana di tutto ciò, e relegata ad un ruolo di cenerentola. Una specie di protettorato politico proveniente dall’alto, dove le indicazioni erano vincolanti, come si è verificato sino alla scelta dell’ultimo Sindaco, deciso a Palermo ed imposto al partito Democratico di Marsala ed agli altri alleati.
In quel tempo le politiche si sono decise, e purtroppo in alcuni partiti succede ancora oggi, in riunioni che si svolgevano in alcuni studi di noti professionisti. Venivano anche decisi gli assessori, magari i vicini di studio di una stessa via. Tutto ciò in barba alle più elementari regole della democrazia ed in un momento in cui scomparvero i partiti storici e quindi conseguentemente fisicamente le loro sedi, sostituiti dal partito azienda e dagli altri partiti caratterizzati dal nome del leader.
La Città non è stata amministrata bene guardando al futuro. Si è fermata al quotidiano, al rincorrere problemi di poco conto e soprattutto ben poco è stato fatto per unire Marsala sotto un unico interesse che consentisse ai cittadini alle forze sociali e sindacali di essere soggetti di confronto costante, protagonisti nell’essere attori delle loro iniziative, per farli così partecipare alla gestione della cosa pubblica.
La Città bensì sia stata amministrata da persone per bene, stimati e seri professionisti con grandi capacità potenziali non ha decollato, perché non si è riusciti a concretizzare un proposta politica amministrativa ed economica coerente con le aspettative di una città come Marsala, la quinta Città della Sicilia, chiamata in altri tempi la piccola Parigi del sud. Non abbiamo saputo sfruttare tante occasioni, perdendole, sottovalutando eventi storici unici; come sono stati commessi errori per i quali ancora oggi ne paghiamo le conseguenze. Tutto ciò anche grazie ai silenzi dei tanti tromboni della cultura marsalese, e non solo questi, sempre più asserviti al potentato di turno.
Cito a memoria: la perdita del finanziamento della condotta sottomarina che tanti danni ecologici sta creando al litorale sud di Marsala; la chiusura vergognosa di Porta nuova ( negando definitivamente la storica passeggiata della Città verso il mare e la punta occidentale dell’Isola) per avere messo nelle mani della Soprintendenza tale sito, oggi luogo degradato, nonostante tutti i soldi spesi, ed occasione perduta per uno sviluppo turistico legato anche all’archeologia; le antiche e resistenti basole di via XI Maggio sostituite con le attuali basole inadeguate, e causa di numerosi incidenti lautamente risarciti dal nostro comune; le scelte sbagliate sullo sport marsalese ed occasioni perdute sulla squadra del Marsala calcio arrivata in serie C1 alla quale è seguita una inchiesta senza però giungere ad un risultato concreto che facesse veramente chiarezza sugli eventi. In questi anni, voglio ricordare, che i due ultimi Presidenti della Repubblica hanno visitato Marsala senza che ciò, soprattutto in occasione dell’anniversario dell’epopea garibaldina sia stato adeguatamente sfruttato e seguito nei momenti dell’utilizzo delle risorse all’uopo destinate presentando gli opportuni progetti. Marsala che la doveva fare da protagonista ha ottenuto invece le briciole rispetto a tante altre Città d’Italia per un evento che le ha certamente interessate marginalmente. Il mancato completamento del monumento ai mille è una di queste.
A tal proposito mi permetto di informare e ricordare ai cittadini che l’Adoc aveva offerto di completare a costo zero per la Città tale monumento realizzando il progetto originario. Purtroppo questo è stato graziosamente rifiutato. Abbiamo le prove documentali. Vi è stata l’offerta di far passare per Marsala il giro ciclistico d’Italia anche questa rifiutata per motivazioni economiche. Anche la manifestazione nazionale del 1° maggio 2011 di CGIL CISL UIL con la presenza dei tre segretari generali svoltasi a Marsala è stata una occasione perduta. Il Sindacato siciliano e la UIL provinciale di Trapani in prima linea che si erano spese per portare tale importante manifestazione a Marsala hanno trovato poca disponibilità nell’A.C. che poi ha avuto la pretesa di postarsi in prima linea sul palco del comizio. Persino la processione del giovedì santo unica nel suo genere perché appunto si svolge il giovedì, non viene sfruttata adeguatamente dal punto di vista turistico. Numerosi turisti data la brevità temporale del suo svolgersi non riescono nemmeno a vederla. Anche questa sta degradando essendo affidata solo alla buona volontà di alcuni che fanno veramente salti mortali per tenerla ancora invita. Nulla si è fatto per sfruttare le nostre spiagge ed il nostro mare diventato inaccessibile a causa dell’abusivismo edilizio e dell’arroganza di alcuni gestori di lidi che ne hanno in pratica privatizzato i litorali in prossimità delle poche vie di acceso alle spiagge, sulle quali ho abbondantemente scritto.
Se a queste aggiungiamo il rifacimento di Porta Mazara, le rotonde aiuole poco funzionali e causa di intralcio al traffico, come del resto alcuni semafori, la manifestazione città del vino, ed infine il bubbone porto, si dimostra chiaramente la insulsaggine amministrativa che ha caratterizzato Marsala in questi anni per le sue discutibili decisioni politiche amministrative assunte, caratterizzate fortemente da influenze nefaste provenienti da quella cintura, cerchio magico, che più o meno ha intriso anche la politica della seconda repubblica, dividendo al Città, e dando l’impressione, che vi era un privilegio di alcuni ad interloquire ed essere ascoltati senza titolo, solo per una scelta di comunanza di vedute e per certi versi anche oligarchico amministrativa. Paghiamo ancora oggi salatamente i nostri poco efficienti servizi grazie a scelte effettuate nel passato ( es. servizio N.U) sulle quali ancora oggi vi è l’esigenza di fare chiarezza. Occorre ridurre intelligentemente il peso fiscale troppo oneroso. Potrebbero essere utili almeno alcune misure chiamate a costo zero che ineriscono ad una migliore organizzazione dei servizi per renderli più efficienti per superare i disagi quotidiani dei nostri concittadini. Purtroppo non si è costruito niente per il futuro e nemmeno si è investito e progettato. Per esempio abbiamo le strade piene di buche perché nessun Sindaco se ne è curato adeguatamente negli ultimi venti anni. Però paghiamo i debiti fuori bilancio delle cause perse per risarcimento danni a persone e cose. Non si capisce perché non si istituisce un tavolo di conciliazione. La Città è stata depredata negli ultimi anni della sua cultura della sua storia e del suo ruolo politico amministrativo senza che nessuno facesse niente.
Avrei potuto citare altri moltissimi episodi negativi che hanno inciso sul tessuto socio economico della Città, che la memoria collettiva troppo distratta ha posto dimenticatoio troppo presto Ma ritengo bastino solo questi che ho cercato brevemente di esplicitare per dire a grandi lettre che è ciò che non può più accadere. Marsala non può più permetterselo. Non si è riusciti a discutere seriamente su ciò che è veramente successo in questa Città per ridurla nello stato in cui si trova. Sono errori che non si possono più ripetere. Il prossimo sindaco dovrà purtroppo porre rimedio a tutto ciò anche nei comportamenti e relazioni istituzionali.Deve offrire un nuovo modello di società da realizzare insieme dove tutti devono fare la loro parte perché la Città è la nostra che dobbiamo proteggerla ed amarla. Ecco perché occorre un sindaco con una buona dose di rigidità ed inflessibilità soprattutto su alcuni valori e comportamenti pratici di democrazia partecipativa vera. Sarebbe opportuno che si iniziasse a parlare seriamente della illegalità diffusa che caratterizza i comportamenti di numerosi nostri concittadini, della poca attenzione riservata all’abusivismo edilizio, alla lotta alla droga, alla povertà sempre più diffusa, alla disoccupazione giovanile e delle tante persone che hanno perso il posto di lavoro. Non è più tempo di allearsi con chiunque soprattutto con quanti pensano di essere persone per tutte le stagioni e che il tempo non sia passato invano. Non è più tempo di strane alleanze per vincere ad ogni costo perché poi in definitiva perde la Città intera. Dobbiamo renderci conto che sono cose del passato sulle quali gli elettori devono riflettere soprattutto i giovani perché e del loro futuro che si decide. Sarebbe opportuno che il prossimo sindaco fosse una persona che svolga tale compito a tempo pieno senza che deleghi al vice sindaco designato il compito di amministrare la città, cosa che è avvenuta nel passato, o con il facile ricorso ad esperti tecnici esterni lautamente compensati per svolgere funzioni e rilasciare pareri dei quali in certi casi non se ne sentiva l’esigenza.
Ciò non a mio parere non è conforme al mandato elettorale, la rappresentanza democratica e non trova giustificazione nella delega amministrativa.
Gli assessori non possono essere semplici esecutori di ordini relegandoli a un ruolo di comparse o solo di rappresentanza senza nessuna autonomia e potere. Si è passati da una prima fase di rigidità nella permanenza degli assessori in perfetta coerenze con il patto stipulato con gli elettori, ad una volatilità spesse volte volgare per le motivazioni più o meno politiche che stavano alla base dello loro sostituzione, che è stata effettuata soprattutto per avere spesse volte solo i numeri in Consiglio Comunale per votare alcuni atti deliberativi. Questo è quello che non si può più fare. Bisogna compenetrare rappresentanza e professionalità. Il Consiglio Comunale va rispettato sempre perché nel bene e nel male è comunque la massima espressione democratica di una Città.
Nelle scelta del candidato sindaco occorre a mio parere valutarne la sua coerenza e la sua lealtà che in politica oggi non si ravvedono più, determinandone il suo completo ed inesorabile degrado. Va verificata la storia delle persone che concorrono per conoscere quello che hanno costruito nel tempo e fatto per la collettività. Hanno un valore le loro frequentazioni ed i loro comportamenti anche nel privato perché a mio parere non vi può essere una morale pubblica ed una privata da celare sopratutto in una città come Marsala.
Dobbiamo, nel votare, pensare che stiamo affidando nostre somme di denaro ad una persona, per amministrarle nel nostro interesse. Infatti noi cittadini con le nostre tasse che paghiamo salatamente affidiamo i nostri soldi a chi amministra la Città per farne un uso a beneficio della collettività. Non sempre è stato così. Prova ne sono i tanti sperperi di denaro pubblico spesi allegramente alle volte senza nessun pudore. La Città ha bisogno di un progetto credibile fatto di cose concrete e non le solite cose banali trite e ritrite o che attengono all’ordinaria amministrazione. Bisogna programmare a medio e lungo termine agire con un meticoloso rigore amministrativo e soprattutto amministrare con la diligenza del buon padre di famiglia .
La gestione dei servizi spetta ai dirigenti che ne debbono rispondere in termini di efficienza ed efficacia. Non è compito degli amministratori entrare nel merito di queste cose . Se un dirigente non raggiunge i risultati assegnati gli si toglie l’incarico. La Città non va solo amministrata ma soprattutto governata. Nel programmare non si può non fare riferimento ad alcuni atti indispensabili per una crescita strutturale e programmata. Il piano regolatore giacente da mesi in Consiglio Comunale, cavallo di battaglia di tutte le amministrazioni, soprattutto della seconda repubblica è ancora la ad aspettare. Non è purtroppo sopito il sospetto sulla sua bontà e qualità e quali interessi persegue. Non si hanno notizie della zona industriale dopo i mesi spesi in diatribe e polemiche sulla sua individuazione. Il Piano di utilizzo del demanio marittimo sul quale ho scritto e per il quale non arrivano le risposte non persegue certamente il fine di uno sviluppo turistico legato al mare e alle nostre spiagge. A mio parere non sono stati tutelati gli interessi dei cittadini, per non parlare dell’area artigianale sulla quale a causa della esosità del costo è ancora poco appetibile agli artigiani.
Le primarie del P.D rappresentano un primo momento di scelta che verosimilmente può coincidere con il futuro Sindaco di Marsala. Per questo non vanno sottovalutate.
I tre candidati in questi giorni si sono cimentati in incontri e dibattiti vari dove ognuno ha cercato di cogliere spunti ed indicazioni. Io sono del parere che il fare riferimento come base elettorale sui giovani, facendoli votare alle primarie, nonostante non abbiano, per la loro età, il diritto di voto, ed inglobare in questo coacervo di democrazia anche la partecipazione degli immigrati è un grave errore perché non esaurisce certamente le esigenze politiche amministrative di una città come Marsala. Verosimilmente potrebbe distorcere, in caso di massiccia partecipazione, il risultato finale non corrispondente più alle finalità della consultazione.
I candidati a mio parere dovrebbero evitare tutto ciò.
Le differenze tra i tre candidati sono sotto gli occhi di tutti e sono state espresse pubblicamente.
Il Dott.Di Girolamo ha dichiarato che farà il sindaco a tempo pieno e rinuncerà, proponendolo anche ai consiglieri comunali di riferimento, ad una parte del proprio compenso, con notevole risparmio per le casse comunali. Tra l’altro il fare il consigliere comunale solo per assicurasi un introito sicuro per cinque anni consecutivi è veramente una aberrazione sulla quale gli elettori devono stare attenti al momento del voto per il consiglio comunale.
Valgono anche le motivazioni più o meno evidenti che stanno alla base delle candidature. Il fare riferimento ad esponenti politici alto locati che vengono per appoggiare questo o quel candidato alle primarie mi sembra più un momento correntizio interno al Partito dove le varie fazioni si confrontano e si contano democraticamente, che per appoggiare un progetto politico amministrativo della nostra Città che possibilmente questi illustri ospiti nemmeno conoscono.
Io mi schiero con il Dott. Alberto Di Girolamo perché non voglio essere come i tanti ignavi di questa città e voltagabbana che rinnegano anche se stessi, o che aspettano che si sappiano i risultati finali per salire sul carro del vincitore che purtroppo la non cultura politica della classe politica marsalese poi accoglie a braccia aperte per acquisirne il consenso da utilizzare magari in altre competizioni elettorali.
Apprendo con tanta positività che concluse le primarie del P.D. molti nostri cittadini si cimenteranno nella competizione elettorale per la carica di sindaco. Questo è il bello della democrazia. Quindi spero in tanta partecipazione con particolare attenzione a quella attiva che si esplicita andando a votare massicciamente anche dopo la fase delle primarie. Sono convinto che più gente vota più si concretizza la democrazia. La democrazia è partecipazione. Diversamente in presenza di pochi votanti vincono le varie lobbies affaristiche ed economiche che esistono anche nella nostra Città. Questo sicuramente non ce lo possiamo più permettere.

Giuseppe Amodeo

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