Piano Rifiuti di Marsala, oggi la grande decisione: invito alla prudenza!

Oggi è il grande giorno, approda in Consiglio Comunale il tanto discusso Piano Rifiuti elaborato dalla Esper srl, la società piemontese talmente voluta dall’Amministrazione Comunale di Marsala, fino al punto di aver attivata una procedura d’incarico ritenuta poco “ortodossa”, da diversi consiglieri comunali. PHOTO_20160614_193024

Lo scenario che si prospetta al Massimo Consesso Civico di Marsala è davvero drammatico, da una parte il vice sindaco Agostino Licari, grande sostenitore della Esper, con il sindaco Alberto Di Girolamo e la sua maggioranza “elastica” (per la sua capacità di allungarsi e restringersi asseconda della posizione) e dall’altro parte la minoranza che gode dell’appoggio di altri  7 consiglieri comunali, indicati come “dissidenti” perchè non condividono le scelte di aumentare le tasse.

Nessun esperto è stato incaricato  per analizzare il Piano della Esper srl. Lo stesso Consiglio Comunale aperto della scorso settimana, malgrado abbia sollevato dubbi, perplessità e incongruenze sul nuovo piano, non viene preso in considerazione. L’ingegnere Tornavacca, che nella realtà è un chimico, ovviamente da Amministratore della Esper srl non poteva che sminuire e ridicolizzare ogni intento che andasse in direzione opposta ai “suoi” interessi. Ciò dimostra, in maniera inconfutabile, che oltre alla redazione del Piano chi lo ha realizzato intende farlo approvare ad ogni costo. A questo punto il sospetto nasce spontaneo: “a chi giova tutto ciò”?.

Sicuramente non hai cittadini, del resto è risaputo che “la gatta frettolosa fa i gattini ciechi”. Marsala ha già subito per 7 anni ad un costo esageratamente caro per la raccolta dei rifiuti e la pulitura delle strade (10.250.000,00 l’anno per l’Aimeri spa) e lo stoccaggio, trasporto e smaltimento in discarica (altri 4 milioni e mezzo) che hanno fatto crescere la Tari fino a quasi 15 milioni di euro l’anno a fronte della percentuale di differenziata praticata del 38,83% (traguardo raggiunto in 7 anni). Il nuno Piano Rifiuti, attraverso cui si baserà il nuovo appalto pubblico per oltre 100 milioni di euro prevede: l’aumento immediato, da subito, di 3 milioni di euro del costo di raccolta dei rifiuti e pulitura strade, il cui costo a base d’asta lieviterà a 13.296.540 euro (attualmente per gli stessi servizi si paga l’Aimeri per 10.250.00 euro). Poi, al raggiungimento degli obiettivi: percentuale di differenziata a quota 65% (al primo anno di nuova gestione), per spingersi all’80%, ed anche oltre nei sei anni successivi, la cittadinanza avrà un risparmio: dal 10 al 20% ed  anche più; ma solo i cittadini virtuosi.

In pratica risparmierà solo chi farà meno rifiuti rsu e differenzierà di più e bene; perchè la nuova TARI che si pagherà a Marsala sarà commisurata all’utilizzo che si fa del servizio, in base se il cittadino si sia attenuto e meno scrupolosamente alla “tabella di marcia”, a quanti chilogrammi di rifiuti ha prodotto. Il tutto sarà controllato dai microchip del cassonetti intelligenti che segnaleranno in via wireless quante volte vengono svuotati ed ogni altra anomalia al cervellone elettronico del sistema di monitoraggio dei rifiuti al quale confluiranno anche i dati raccolti dagli operatori sulle strade che, muniti di rilevatore di codice pin, nel prelevare il “sacchetto personalizzato” attribuiranno una sorta di valutazione,  a partire dalle segnalazione se il sacchetto conteneva quanto si raccoglie nella giornate, le condizioni dello stesso e persino se era pieno fino al colmo (come voluto dalla Esper). Tutto questi dati sensibili faranno si che ognuno abbia una bolletta personalizzata.

Il mantenimento dei 140 operai, oggi dell’Aimeri e domani non si sa a quale ditta saranno appioppati, a cosa serviranno? Se Marsala diventasse, dall’oggi al domani, una città modello per la differenziata, così per come è stata ipotizzata dalla Esper srl , il servizio potrà essere espletato egregiamente con minor personale, una settantina di persone in tutto. Nessuno, però, ha sollevato tale dubbio. Proprio la vicenda della gestione del personale in Puglia, nel comune di Terlizzi, dove la Esper srl ha auto l’incarico della composizione di tutti gli atti di gara, 7 consiglieri comunali hanno inviato 39 cartelle alle Procure della Repubblica di Bari e di Trani e dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione. Non entriamo in merito di tale vicenda, dove l’Esper sarà sicuramente estranea ai fatti, ma invitiamo, comunque il Consiglio e l’Amministrazione al buon senso e ad agire con estrema prudenza perchè il fardello che si vuole mettere sulle spalle dei cittadini è davvero esoso. La Esper malgrado la sua esperienza in materia, producendo un malloppo di 300 pagine non ha facilitato la comprensione, anzi ha contribuito a confondere, ancora di più, le idee.

IL CASO DI TERLIZZI (PUGLIA)

A Terlizzi, in Puglia, città in cui il 17 agosto, con determinazione n.600, il dirigente impegnava la somma di 10.736 € e individuava nella ESPER srl la ditta cui affidare la composizione di tutti gli atti di gara, a seguito dell’assunzione del personale, 7 consiglieri comunali hanno trasmesso 39 cartella alle Procura di Trani e di Bari, nonchè all’Autorità Nazionale Anticorruzione

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Per accontentare la richiesta dell’ingegnere Attilio Tornavacca, Amministratore della Esper srl, pubblichiamo a seguire del nostro articolo un commento che ci era pervenuto, e che avevamo già pubblicato, qui di seguito. Del resto l’ingegnere Tornavacca non sa che i commenti agli articoli non sono dei diritti di replica e per tanto vanno accettati, oppure cestinati, a discrezione del giornalista. Per nostra etica e odontologia professionale li pubblichiamo indistintamente se si complimentano con la testata o se ci “criticano”. La nostra testata ha sempre dato ampia dimostrazione di pluralità dando ampia visibilità a chiunque… le pubblica qui di seguito quanto da Lei, con poca grazia e un tantino di arroganza (a differenza degli altri) ha preteso:

COMMENTO DI VINCENZO TRIA SUL CASO TERLIZZI

“Egregio direttore, sono uno dei sette consiglieri comunali di Terlizzi che hanno inviato un esposto in Procura al fine di far luce sulla gestione disinvolta della raccolta rifiuti in città. Leggo che Marsala News ha citato il “caso Terlizzi” in riferimento all’affidamento di un incarico alla Esper, ma tengo a precisare che nulla ha a che fare la Esper con le anomalie gestionali dell’attuale Amministrazione Comunale di Terlizzi, poiché la predetta società si è limitata ad “accompagnare” il difficile percorso del Comune verso un sistema di raccolta consortile con gli altri Comuni dell’ARO e verso la raccolta differenziata “spinta”, che a dire il vero ha portato Terlizzi in pochi mesi all’80% di differenziata. L’esposto firmato da me e dagli altri consiglieri d’opposizione pone invece l’accento sulle oscure procedure di reclutamento dei netturbini da parte della ditta che gestisce la raccolta dei rifiuti a Terlizzi e denuncia l’anomalo affidamento diretto e senza gara del servizio di raccolta, già finito sotto i riflettori dell’ANAC di Cantone. Nulla da eccepire sull’operato della Esper, di cui io in qualità di sindaco di centrosinistra dal 2003 al 2011, mi sono avvalso per avviare il Piano Industriale per la raccolta dei rifiuti, al quale oggi l’amministrazione di centrodestra sta dando attuazione con risultati lusinghieri che prescindono dal colore politico.
Tanto sentivo di dover dire. Cordialmente, Vincenzo di Tria”.

Di seguito, a scanso di equivoci, pubblichiamo la copia fattaci pervenire dell’esposto di Terlizzi: Esposto firmato da tutti 04 04 2016 COMPLETO DI ALLEGATI

PS: Ingegnere Tornavacca poteva anche risparmiarsi, a conclusione della sua lettera,  le “minacce”: “In caso contrario i nostri legali potranno contare su una evidente dimostrazione della mancanza di buona fede nella Vostra attuale azione diffamatorio nei nostri confronti”. Questa testata fa informazione, non si lascia strumentalizzare, e non ha alcun interesse a denigrare o diffamare nessuno

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    Egregio redattore, devo ribadirLe che, come potrà verificare consultando anche il verbale del consiglio comunale aperto del 14 giugno scorso che Le allego, che i costi a cui Lei fa riferimento non sono quelli a base d’asta ma la sommatoria dei costi di igiene urbana e dei costi/ricavi di trattamento con un totale che corrisponde esattamente ad € 13.296.594,85 Iva inclusa nel primo anno ed a € 12.448.994,53 Iva inclusa dal secondo anno contrariamente a quanto continua erroneamente a sostenere. Le chiedo quindi di rileggere con maggiore attenzione le tabelle che trova anche al paragrafo 5.1 di quello che Lei chiama “il malloppo di trecento pagine” così, se è realmente interessato a fare chiarezza, potrà finalmente rettificare quanto ha finora erroneamente sostenuto alimentando proprio quella confusione sul Piano che afferma di voler diradare.
    Inoltre Le ribadisco che se legge con attenzione il Piano Economico Finanziario 2016 allegato potrà verificare che i costi attuali per i servizi di raccolta, trattamento, trasporto, pulizia spiagge, derattizzazione e disinfestazione non sono pari a 10.250.000 iva inclusa come sostenuto erroneamente dal Presidente del Consiglio comunale nel corso della consiglio aperto ma sono pari nel 2016 a € 11.054.602 iva inclusa cioè la sommatoria tra il valore di € 9.899.638,17 iva esclusa dell’attuale canone AIMERI (€ 10.889.601,99 iva inclusa) a cui si devono aggiungere i € 120.000 iva inclusa per la pulizia delle spiagge ed i € 45.000 Iva inclusa per la derattizzazione e disinfestazione.
    Quindi se vuole operare un confronto tra il costo che il Comune paga attualmente per tali servizi (cioè € 11.054.602 iva inclusa) deve però considerare che tale costo è già stato ridotto per il ribasso d’asta offerto dall’attuale gestore ed andrebbe inoltre aumentato del valore derivante dall’aggiornamento Istat che sarà inevitabilmente applicato nel 2017 mentre i costi quantificati nel Piano di Intervento per gli stessi servizi a partire dal 2017 sono pari a € 11.514.840,75 iva inclusa nel primo anno e a € 10.880.721,26 dal secondo anno ma non possono ancora tenere conto del ribasso d’asta che, se sarà quelle medio rilevato a livello nazionale, sarà almeno pari al 6 % di tali importi a base d’asta.
    Rispetto ai costi di smaltimento ed ai ricavi rispondiamo volentieri alla sua domanda riportando nella tabella seguente il calcolo dell’evoluzione dei costi di trattamento (comprensivi dei ricavi dalla vendita dei materiali) dalla situazione attuale (circa 40 % di RD) al raggiungimento dell’obiettivo minimo a regime (70% di RD):
    – RD 40%:
    Ipot. di costo di tratt. al netto dei ricavi: €2.533.576 (costo a consuntivo nell’anno 2015 quando è stata registrato una % di RD del 39% circa)
    Costo stab. da gara con ob. min. % RD: €0
    – RD 70%:
    Ipot. di costo di tratt. al netto dei ricavi: €838.273
    Costo stab. da gara con ob. min. % RD: €838.273
    In riferimento al Suo dubbio in merito alla reale possibilità di raggiungere l’obiettivo minimo del 70% Le devo segnalare che se vorrà documentarsi consultando ad esempio il dossier dei Comuni Ricicloni appena pubblicato scoprirà che alcune grandi capoluoghi (ad es. Trento, Treviso, Pordenone) applicando la raccolta domiciliari spinta e la tariffazione puntuale hanno già superato l’80 % di RD mentre altri, pur potendo contare su servizi meno evoluti (che non prevedono quindi riduzione dei costi a carico delle utenze più attente nel differenziare i propri rifiuti), hanno già superato tali obiettivi minimi (ad es. Salerno, Catanzaro, Andria e Cosenza solo per citarne alcuni).
    Per quanto riguarda il personale devo farLe presente che all’aumentare della percentuale di RD non si registra generalmente una consistente diminuzione del fabbisogno di addetti poiché il minor personale da impiegare nella raccolta del rifiuto indifferenziato (che si riduce come quantitativo annuale) viene di norma compensato dal maggior personale da dedicare alle raccolte differenziate (che invece aumentano come quantitativi intercettati).

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    Egregio Direttore,
    Vorrei segnalarLe che se deciderà di leggere con attenzione e senza pregiudizi il Piano di Intervento di Marsala potrà verificare che il costo di € 13.296.540 (che in realtà nel Piano è pari a € 13.296.595) citato dal Vostro giornalista non è il costo a base d’asta previsto dal Piano di Intervento ma il costo complessivo del servizio che comprende anche i costi di smaltimento /trattamento ed i ricavi per la cessione dei rifiuti raccolti e gli oneri gestionali di riscossione. L’opportuna comparazione andava fatta confrontando tale costo con le stesse identiche voci di costo dell’attuale servizio riportate nel del Piano Economico Finanziario 2016 già approvato che ammontano a € 14.764.340 che Le allego.
    Bisogna, però, considerare che i costi attuali del PEF 2016 (Piano economico finanziario) non fanno però riferimento ai costi base d’asta della precedente gara vinta dalla società Aimeri ma al canone attualmente riconosciuto al netto del ribasso che aveva offerto l’attuale gestore. Va infatti considerato che i costi a base d’asta individuati nel Piano di intervento redatto da ESPER non considerano il ribasso d’asta che viene normalmente offerto dalle imprese del settore. Secondo il recente Green Book 2014 (la pubblicazione annuale di Federambiente) nelle gare per l’aggiudicazione dei servizi di igiene urbana in Italia l’importo offerto dalle società aggiudicatarie si è caratterizzato per un ribasso medio del 6% rispetto al prezzo base d’asta . Se si considera quindi un’ipotesi di ribasso del 6 % (quello medio nazionale) i costi del nuovo servizio iva inclusa sarebbero:
    – costo primo anno (fase intermedia): €12.605.704 (differenza % costo attuale 15%)
    – costo primo anni successivi (fase a regime): €11.796.151 (differenza % costo attuale 20%).
    I costi sono quindi destinati a ridursi di circa il 15% fin dal primo anno e del 20% circa dal secondo anno ed anche se non si volessero considerare i ribassi d’asta medi nazionali (ipotizzando per assurdo che sarà l’unica gara senza alcun ribasso d’asta) la riduzione dei costi sarebbe del 10% il primo anno e del 16% dal secondo anno e non ci potrà essere alcun aumento di costo di 3 milioni di euro all’anno come assurdamente ipotizzato dal giornalista della sua testata. Non risulta infatti corretto confrontare solo i costi dei servizi messi a base di gara senza considerare i risparmi derivanti dall’aumento delle percentuali di raccolta differenziata minimali poiché nel paragrafo 4.5 del Piano di Intervento viene illustrata la metodologia di applicazione delle penalità e delle premialità messa a punto con successo dalla ESPER nelle gare espletate per conto di decine di Comuni e Consorzi di Comuni in Italia ed all’estero. Nell’attività di redazione degli atti di gara verrà infatti applicato il “principio della responsabilità condivisa” per sviluppare e favorire al massimo la continua ed efficace collaborazione tra gestore, amministrazione comunale, operatori ecologici ed utenti per il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata non solo dal punto di vista quantitativo (% di RD) ma soprattutto qualitativo (purezza merceologica delle frazioni raccolte).
    Tale meccanismo pone a carico del gestore delle penalità pesantissime (50% dei maggiori oneri di smaltimenti e dei mancati ricavi da cessione dei materiali di RD) in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi previsti (60% di RD nel primo anno e 70% a regime) ma stabilisce anche consistenti premialità (50% dei minori oneri di smaltimenti e dei maggiori ricavi da cessione dei materiali di RD) in caso di superamento di tali obiettivi minimi previsti con conseguenti ulteriori risparmi per l’amministrazione rispetti a quelli cautelativi previsti. Per incentivare e coinvolgere anche gli operatori nell’attività di sensibilizzazione degli utenti e controllo dei conferimenti viene inoltre stabilito che “La Ditta aggiudicataria dovrà versare agli operatori, quale premio di produttività annua, almeno il 50% della somma percepita dalla stazione appaltante a titolo di premialità” prevedendo al contempo un punteggio migliorativo in sede di valutazione delle offerte laddove alcune imprese decidessero di riconoscere ai propri operatori una percentuale maggiore di tali premialità. Tale meccanismo ha sempre consentito di raggiungere e superare gli obiettivi minimi anche in Comuni con elevata vocazione turistica.
    Ad esempio il Comune di Policoro in Provincia di Matera (comune di 17.000 abitanti che vede raddoppiare il quantitativo di rifiuti intercettati in estate a causa degli elevatissimi flussi turistici nel proprio litorale) la raccolta differenziata è passata dal 12% al 70% grazie al progetto ed agli atti di gara redatti dalla ESPER applicando la suddetta metodologia di penalità/premialità che è stata anche validata dal TAR Basilicata che ha respinto un ricorso di un’impresa partecipante alla gara che riteneva tali penalità troppo gravose.
    Ma anche se si volesse confrontare impropriamente solo i servizi a base di gara senza considerare i risparmi attesi per quanto riguarda i costi di trattamento si può facilmente verificare che i costi riconosciuti al gestore per il solo servizio di raccolta, spazzamento, trasporto, disinfestazione, derattizzazione e pulizia spiagge si ridurrebbe dagli attuali € 10.936.914 dell’allegato PEF 2016 (senza considerare gli adeguamenti Istat da applicare ogni anno che aumenteranno inevitabilmente tale costo nel 2017) a € 10.823.950 fin dal primo anno per poi ridursi ulteriormente a € 10.227.878 dal secondo anno con una riduzione pari al 6% circa se si considerano i ribassi a base di gara medi nazionali di cui sopra.
    Tutto questo aumentando la qualità e l’efficienza dei servizi erogati anche grazie all’implementazione di strumenti moderno di controllo della corretta e puntuale effettuazione dei servizi (ad es. grazie a sistemi GPS ed ai transponder obbligatoriamente installi su ogni mezzo e su ogni contenitore), aumentando gli attuali livelli occupazionali nel periodo estivo (che attualmente risulta carente sotto vari aspetti), generando altri occupati correlati alle fasi di riciclo in aziende del territorio ed infine consentendo in prospettiva l’applicazione di una tariffa più equa per tutti.
    Infine rispetto alla tesi sostenuta dei giovani tecnici di Science 4 Life da Lei rilanciata mi lasci dire che solo una persona che nel proprio CV non può annoverare alcuna reale esperienza di successo nel settore può sul serio pensare che la metà degli attuali addetti non sia realmente necessaria per poter garantire un servizio capillare di RD e di grande qualità per rendere più semplice e comodo il conferimento da parte degli utenti. Mi permetta infine di evidenziarLe che se fossi uno dei tanti operatori del servizio di igiene urbana che ogni giorno si impegna per tenere pulita la Vostra bellissima Città che come tecnico siciliano voglio contribuire a rendere ancora più bella, mi sentirei gravemente offeso da questa ipotesi di enorme sovrannumero di operatori. Le assicuro che, grazie alla mia decennale esperienza nel settore (ero dirigente di Arpa Siracusa prima di diventare Direttore Tecnico della ESPER), ho potuto verificare che gli attuali operatori, quando la produzione mensile di rifiuti a Marsala passa da 2700 t/mese e 3.700 t/mese, sono sicuramente meno di quelli che servirebbero. Ma nel Piano di Science 4 Life questa lievitazione dei quantitativi di rifiuti in estate non viene nemmeno considerata.
    A noi però non piace solo scrivere progetti o rispondere ai commenti, ma molto spesso siamo chiamati a ricoprire incarichi di Direttore dell’Esecuzione del Contratto, il più delle volte relativi a servizi che abbiamo progettato noi. Non siamo dei professionisti che scappiamo ma ci piace misurarci sul campo e, per usare un’affermazione ormai di moda, ci mettiamo la faccia nei nostri progetti oltre che la firma.
    Rimango disponibile a fornire eventuali ulteriori chiarimenti
    Dott. Ing. Salvatore Genova
    Direttore Tecnico ESPER

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      Riceviamo e pubblichiamo la sua nota seppure evidente di parte, del resto lei è socio della Esper srl. Ciò le dimostra la nostra completa imparzialità e che quello che lei attribuisce “erroneamente” come pregiudizio è soltanto la poca chiarezza con cui si sta gestendo il Piano Rifiuti a Marsala. Il giornalista, a differenza di altri, non ha alcun interesse nei confronti di chicchessia, il suo ruolo è quello di accertare la verità, quando le carte lo permettono, e/o divulgare i dubbi, quando si cozza con un muro di gomma, allo scopo di informare la collettività. Nella seduta aperta del Consiglio Comunale di Marsala (vi sono le registrazioni) l’ingegnere Attilio Tornavacca, Amministratore della Esper srl, ha sempre detto che il costo che andrà in appalto si riferisce solo ed esclusivamente a raccolta dei rifiuti e pulitura delle strade. Lo stesso Presidente del Consiglio Comunale di Marsala Enzo Sturiano ha sottolineato che tale costo non è l’equivalente che si pagherà per la TARI che alla determinazione del suo costo vanno aggiunti i costi di smaltimento dei rifiuti, che oggi sono qualcosa come 4 milioni e mezzo. Lo stesso presidente, con il consenso dell’ingegnere Tornavacca che annuiva in aula, ha asserito che è un costo variabile, poichè influiscono: il costo di smaltimento a tonnellata, la distanza della discarica, il carburante dei mezzi pesanti, il costo di due autisti per la tratta, la manutenzione dei mezzi pesanti per il trasporto, ecc.)
      A fine serata, una decina di minuti prima della chiusura della seduta (esiste una registrazione presso il Consiglio Comunale) l’ing. Tornavacca ha ilustrato una tabella asserendo, se il giornalista e gli altri presenti in aula non hanno capito male, che il costo totale è di 13.296.594,85 e le voci di riferimento a tale tabella erano: rifiuto urbano residuo (ecco residuo); umido organico; carta e cartone; vetro; plastica; lattine; costo gestione di CCR ed isole ecologiche; costo distribuzione contenitori e rimozione attuali, costo campagna coinvolgimento per abitante, stima costo spazzamento e servizio opzionale; altri costi (CARC, Compart costi SRR, ecc.). Scusate “l’ignoranza” del giornalista…. dove sono i costi di smaltimento, i famosi 4 milioni e mezzo attuali o l’equivalente di quello che si dovrà sostenere?
      Ritornando alla sua gradita precisazione e alla sua disponibilità a fornire eventuali ulteriori chiarimenti, ci vuole spiegare perchè fate riferimento ai vostri € 13.296.595 (dove secondo Toprnavacca non sono compresi i costi di smaltimento in discarica e le spese accessorie che concorrono a tale operazione) di contro agli attuali a € 14.764.340 che sono la somma fra i costi sostenuti per l’Aimeri (10.250.000,00 euro) + i costi per lo smaltimento (4.514.340,00 euro). Per il giornalista c’è qualcosa di strano. A lei e all’Esper srl, visto che siete stati pagati per redarre il Piano di Rifiuti, spetta essere chiari. Ebbene, a nome della cittadinanza, vi chiedo di sapere oggi: quanto costa il servizio (la parte certa) e cosa offre in dettaglio ed una proiezione dei costi di smaltimento (parte variabile) in funzione dell’aumentare della percentuale per scaglionamenti (al raggiungimento del 40%, del 50%, del 60%, del 70″, dell’80%) e in funzione di ogni gradino raggiunto quanto personale realmente necessita. Quando si raggiungerà quota 80% di differenziata, come da voi possibilmente raggiungibile a Marsala, i dipendenti avranno lo stesso carico di lavoro o passeranno partime? Nessuno paga dipendenti quando viene il carico di lavoro, ogni impresa, anzi, tende a diminuire i costi proprio sul personale. Egregio Dott. Ing. Salvatore Genova il giornalista non ha nulla contro la Vostra Azienda, anzi vi sarà grado se riuscirete a far diminuire la TARi; quello che chiede è la bontà di essere più chiari, alla portata del più umile e meno istruito dei cittadini che deve pagare tale imposta

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    vincenzo di tria 8 anni

    Egregio direttore, sono uno dei sette consiglieri comunali di Terlizzi che hanno inviato un esposto in Procura al fine di far luce sulla gestione disinvolta della raccolta rifiuti in città. Leggo che Marsala News ha citato il “caso Terlizzi” in riferimento all’affidamento di un incarico alla Esper, ma tengo a precisare che nulla ha a che fare la Esper con le anomalie gestionali dell’attuale Amministrazione Comunale di Terlizzi, poiché la predetta società si è limitata ad “accompagnare” il difficile percorso del Comune verso un sistema di raccolta consortile con gli altri Comuni dell’ARO e verso la raccolta differenziata “spinta”, che a dire il vero ha portato Terlizzi in pochi mesi all’80% di differenziata. L’esposto firmato da me e dagli altri consiglieri d’opposizione pone invece l’accento sulle oscure procedure di reclutamento dei netturbini da parte della ditta che gestisce la raccolta dei rifiuti a Terlizzi e denuncia l’anomalo affidamento diretto e senza gara del servizio di raccolta, già finito sotto i riflettori dell’ANAC di Cantone. Nulla da eccepire sull’operato della Esper, di cui io in qualità di sindaco di centrosinistra dal 2003 al 2011, mi sono avvalso per avviare il Piano Industriale per la raccolta dei rifiuti, al quale oggi l’amministrazione di centrodestra sta dando attuazione con risultati lusinghieri che prescindono dal colore politico.
    Tanto sentivo di dover dire. Cordialmente, Vincenzo di Tria.

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      La ringrazio dottor Vincenzo Tria per la sua precisazione e, come è nostra abitudine pubblichiamo testualmente quanto da Lei riportato. Ritornando alla Esper srl questa testata non ha mai mosso alcuna accusa, si è limitata a scrivere, senza strumentalizzazione alcuna, delle anomalie che vengono all’occhio. Il tutto per il bene delle collettività. Per quanto riguarda il “Caso Terlizzi” non abbiamo scritto che la Esper srl fosse coinvolta e ci dispiacerebbe se qualcuno avesse compreso ciò che non abbiamo mai scritto. Avrà comunque letto che la nostra redazione non è entrata nel merito delle vicissitudini politico-giudiziarie del vostro Comune. Ha solo riportato, per come è stata scritta dai giornali, la vicenda. A scanso di equivoci, lungi da noi, fino a prova contraria, screditare una azienda o i professionisti che vi lavorano. L’odontologia professionale del giornalista che scrive lo porta sempre e comunque ad operare col “cuore” e non con la “freddezza” che possa avere uno spettatore non coinvolto.
      Abbiamo solo sostenuto l’incongruenza di un Piano Rifiuti che prevede il raddoppio della percentuale di differenziata per risparmiare, ipoteticamente il 10 o 20% (anche più) a fronte di un impegno economico che lievita, da subito, di 3 milioni di euro l’anno. E, mettiamo il caso che la città raggiungesse tali potenzialità stacanoviste a cosa servirebbero in quel momento 140 operai?

      Marsala News
      il direttore
      Alberto Di Paola

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