Piano paesaggistico, una seduta aperta del consiglio comunale a Marsala

L’adozione del piano paesaggistico nel territorio del Comune di Marsala avvenuta alcuni giorni addietro e pubblicata in data 14 febbraio sulla Gazzetta Regionale da parte dell’Assessorato Regionale ai Beni Culturali ha creato, com’è noto, molto allarmismo tra gli addetti ai lavori, fra molti tecnici che dovranno operare nella presentazione di progetti per il territorio. L’allarmismo più grande è stato creato perché gran parte del nostro territorio vede oggi introdotti tutta una serie di vincoli che non solo bloccheranno l’economia dove si pensava di farla nascere, ma anche in zone dove la stessa era già attecchita e doveva espandersi.

E’ questo un dato pazzesco, praticamente surreale, ma è così visto che dalla data di pubblicazione sono entrate in vigore le norme di salvaguardia con il Piano che sarà visionabile per 90 giorni, mentre poi ci saranno 30 giorni di tempo per potere presentare le osservazioni.

Tengo a precisare che noi come consiglio Comunale avevamo sollevato perplessità su questo Piano Paesaggistico, avevamo avuto preoccupazioni e avevamo chiesto un incontro urgente col Soprintendente di allora  che ha previsto questo piano. L’incontro non è stato fattibile. Rilanceremo questa proposta oggi che è stato adottato non tenendo conto di tutte le proposte e le considerazioni avanzate dagli ordini tecnici e di categoria per cercare di non mettere in ginocchio la realtà marsalese e dare un colpo di grazia a tanti giovani (e meno giovani) che speravano tanto nei bandi e nelle linee guida che, da qui a poco, verranno pubblicati da parte dell’assessorato alle Attività Produttive e che prevedono finanziamenti assai interessanti e anche a fondo perduto. Questo pericolo deve essere ora scongiurato. Bisogna intervenire urgentemente dal punto di vista politico! La politica del territorio deve fare sentire la propria voce e, in ogni caso, va sicuramente bloccato questo Piano Paesaggistico che danneggia pesantemente tutto il territorio marsalese. Mi riferisco anche alle zone particolarmente vocate alla serricoltura dove, da oggi, non sarebbe più possibile operare come prima, ma anche alla zona dello Stagnone che subirebbe un danno enorme se il Piano diventasse definitivo.

Per questo, come già preannunciato nel corso della seduta consiliare dello scorso 1 marzo, convocherò a giorni i capigruppo consiliari per fissare assieme una seduta di Consiglio Comunale “aperto” dove si dibatterà la questione alla Presenza del Sovrintendente, invitando tutte le associazioni di categoria, dall’Ordine degli Ingegneri all’Ordine degli Archietetti, al Collegio dei Geometri e dei Periti Agrari, e via di seguito.

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