Marsala terra di “asineddri”, mentre vacillano le ambizioni turistiche della Città i deputati sono assenti

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La scorsa settimana, in Consiglio Comunale, era stato chiesto da Letizia Arcara quale ruolo giocano i deputati eletti a Marsala alla Regione nelle scelte importanti per il futuro turistico di Marsala. In quell’occasione l’argomento del giorno era il mancato riconoscimento della Città come attigua all’attrattore culturale della Tonnara Florio, requisito essenziale per poter beneficiare dei fondi del PON 2014/2020. Ora è il consigliere comunale Arturo Galfano a chiedersi la stessa cosa per le sorti poco gratificanti a cui è stato destinato il Parco Archeologico di Lilybeo.

Esso, con i suoi relitti di: Nave Punica, Nave Romana e gli altri reperti archeologici custoditi, rappresenta uno dei più importanti Poli Museali Navali del Paese, forse il più importante del Mediterraneo. Tale riconoscimento viene ora offuscato, miseramente “occultato” da certa politica campanilistica che attribuisce meriti che non ha a Trapani, proiettando con il silenzio “assenso” dei deputati eletti con i voti dei marsalesi, il Museo Pepoli a Polo principale della provincia. Il consigliere comunale Arturo Galfano con un duro documento politico invita il Sindaco Alberto Di Girolamo di intervenire presso il Presidente Crocetta per dare il giusto, quanto dovuto, riconoscimento al Museo Archeologico di Marsala, ovvero l’attribuzione del Servizio della Direzione del Polo museale in provincia di Trapani.

Galfano

“Il Parco Archeologico di Marsala – sostiene il consigliere comunale Galfano – riveste un ruolo un centrale e, senza dubbio, superiore a quello del Museo Pepoli di Trapani. Purtroppo pur avendo tutti i requisiti, rischia di non essere riconosciuto con il suo dovuto ruolo di Polo Museale Provinciale, a causa  dell’assenza di interessamento della deputazione locale. Ai deputati eletti in questa città non si chiede la luna ma solo di essere in grado di mettere a conoscenza della situazione gli organi regionali competenti. Non è più ammissibile – continua Galfano – che la nostra città, che è stata terra di conquista, continui ad esserlo  ancora oggi con tutti i politici della Provincia che vengono a Marsala solo per  raccogliere consensi elettorali. Molti di questi, una volta eletti si dimenticano della Città e non apportano alcun beneficio alla comunità marsalese, ma lavorano solo ed esclusivamente a favore della loro città di origine”.

Arturo Galfano, dimostrando grande coraggio politico, ma anche come dipendente dell’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, con indignazione ha tolto il silenzio ed ha alzato il tiro contro i deputati regionali. E, senza mezze misure, apre una vecchia piaga,  mai rimarginata, quella dei deputati eletti con i voti dei marsalesi che sistematicamente si volatilizzano dopo il voto, proprio come gli uccelli migratori, per fare ritorno alla prossima consultazione elettorale.  Per trovarli, è’ il caso di dirlo, bisognerebbe andare a “Chi l’ha visto”…. Si, alla nota trasmissione televisiva di Rai 3 per individuare gli onorevoli “marsalesi”, ovvero eletti nel bacino elettorale dell’ex provincia di Trapani con i voti degli “asineddri” (termine con cui si indicano da generazioni gli elettori “stolti” che danno consensi a chi viene da fuori città).

Ironia a parte – da ridere ci resta ben poco – accade sotto gli occhi di tutti che, dopo anni che si fanno sforzi per incrementare il turismo a Marsala, i risultati amministrativi e politici vengono conseguiti sul fronte opposto, ovvero raggiunti da altri comuni. Proprio come se la città continuasse ad essere costantemente vittima di una sorta di “faida” di stampo politica-campanilistica. E’ da piú di 20 anni, da quando uscito di scena il PSI di allora (non quello dell’ on. Nino Oddo) che questa Città non riesce ad avere piú una forte deputazione (Marsala un tempo é arrivata ad avere ben 5 deputati marsalesi contemporaneamente in carica). Altri tempi e altri personaggi a cui la cittá, ogogliosa o meno dei suo passato, deve le opere pubbliche che ha e l’assetto urbanistico..

In quel periodo Mozia non sarebbe stata indicata erroneamente attigua a Trapani nella definizione degli attrattori culturali e Marsala non sarebbe stata esclusa dal beneficiare delle risorse economiche (circa 500 milioni di euro) del Pon Cultura e Sviluppo 2014/2020 (fatti denunciati in Consiglio Comunale dai consiglieri comunali Oreste Alagna e Letizia Arcara del Gruppo Consiliare “Cittadini non sudditi”). Inoltre nessuno si sarebbe permesso di mettere le mani, ovviamente in negativo, sul Museo Archeologico Regionale Lilybeo di Marsala, ormai prossimo al declassamento.

La causa di tutto ciò è da attribuire all’insana gestione politica del territorio, che rischierà di ripercuotersi su Marsala e sulle sue velleità turistiche. Grosse responsabilità sono da attribuire, ancora una volta, all’assenza della deputazione locale all’Ars quando si discutevano le sorti della città. Tra i nove deputati che dovrebbero vigilare sulla città (un decimo dei componenti dell’Assemblea Regionale Siciliana) solo una è marsalese, l’on. Antonella Milazzo tra l’altro neanche “votata” dai cittadini (182 voti soltanto), nominata attraverso il listino del Presidente. Ad eccezione di Nino Oddo, frutto della stessa escamotage, gli altri sette a Marsala, invece, hanno “pescato” tanti voti che si sono rilevati preziosi all’elezione all’Ars. Nessuno di loro ha mosso un dito per il Museo, come per i Progetti Pon e solo Dio sa per quante altre opportunità che sono state perse, o “volontariamente tolte“, a questa terra.  

Ha ragione, nella sua denuncia al Sindaco di Marsala, il consigliere comunale Arturo Galfano quando sostiene: “l’assenza totale della deputazione marsalese all’Assemblea Regionale Siciliana, rischia di sminuire l’importanza storico culturale delle nostre aree archeologiche vanificando tutto il lavoro svolto negli anni passati, anche dall’attuale Consiglio Comunale, per qualificare il patrimonio archeologico della città”.

Se continuiamo ad aspettare che qualcuno risolva questi ed altri problemi che pesano sulle teste dei cittadini come pesanti macigni, rischiamo che una mattina ci svegliamo e ci accorgiamo di vivere in una Città che non é la nostra è di avere “alieni” per vicini. Marsala è nostra è come tale assicuriamo di averla affidata nelle mani delle persone giuste. Come dice il vecchio proverbio: “il cavallo ingrassa con l’occhio del padrone“, e noi che siamo i “padroni” apriamo entrambi gli occhi e iniziamo a lottare per la Città in cui viviamo e per i marsalesi.

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