Marsala, prete sul sentiero di guerra per una questione di contributi devoluti ad una onlus

chiesa-messaDisaccordi e malumori stanno accompagnando una lodevole iniziativa popolare di una neonata Associazione Onlus di Marsala, che intende provvedere al restauro di una suggestiva chiesetta  – privata – alla periferia della Città, e “l’acerbo” prete della vicina parrocchia contesta la raccolta di contributi volontari. Il prete ha ammonito i propri fedeli a non elargire contributi all’Associazione Culturale per la conservazione della memoria  storica Matteo Martinico onlus, in maniera molto colorita: “cacciateli via”. La vicenda sta destando non poche polemiche e non si esclude che possa approdare, subito dopo le festività pasquali, all’attenzione del Vescovo della Diocesi, Sua Eccellenza Domenico Mogavero.

Probabilmente l’obbiettivo dell’Onlus non è stato colto in pieno dal prete della chiesa limitrofa che, forse,  si è sentito “scavalcato” da una iniziativa popolare che nulla vuole ostare con la Chiesa e con gli organi ecclesiastici e con la raccolta delle offerte. L’associazione non intende togliere nulla alla vicina Chiesa o al suo parroco, anzi si sentirebbe onorata se quest’ultimo contribuirebbe alla restituzione alla borgata di una antica chiesa. Qualcuno ipotizza che il prete possa essere  risentito per la magra raccolta dell’offertorio domenicale, dovuto sicuramente alla crisi che incombe sulla città e non certamente alla raccolta di contributi volontari avviati dall’Associazione Culturale per la conservazione della memoria storica Matteo Martinico onlus. Sono molto dispiaciuti dell’accaduto i soci dell’Associazione, i quali tengono  a precisare che l’Onlus ed i suoi soci non operano in antitesi con la Chiesa per cui è inappropriato lo sproloquio del prete che abusando del proprio esercizio ha ammonito, pare, domenica scorsa,  i fedeli a non dare nessun contributo di liberalità o offerta per i progetti associativi dell’Associazione.

I soci dell’Onlus tengono a precisare all’intransigente prete che: “non ha motivi per preoccuparsi. Non è nostra intenzione aprire una Chiesa concorrente. Benchè la nostra associazione sia Aconfessionale, la maggior parte dei soci sono tutti Cattolici praticanti, e come tali non farebbero mai niente per danneggiare o ostacolare la chiesa di Roma di cui egli è rappresentante. L’Associazione – scrivono i soci – nasce allo scopo di sensibilizzare la popolazione sul concetto di famiglia intesa come nucleo fondamentale della società, contribuendo ad aumentare il senso di appartenenza alla propria famiglia attraverso la ricerca delle proprie “radici”, lo studio della storia ed il recupero di antiche tradizioni, usi e costumi. Il tutto per far comprendere, alle nuove generazioni, da dove provengono stimolando il senso di appartenenza che è fondamentale per vivere bene il presente e gettare le basi per un buon futuro”.

Obbiettivo primario dell’Associazione Culturale per la conservazione della memoria  storica Matteo Martinico Onlus di Marsala,  è  quello di tracciare le radici delle nuove generazioni “scavando” nel passato (fino al 1500), ricostruire  l’albero genealogico della famiglia, stimolare il senso di appartenenza al nucleo familiare, alla terra, ai valori più sani. In un periodo ove la globalizzazione sottrae valori che furono fondamentali per i nostri padri, l’Associazione cercherà di trasmettere  la cultura, la storia, le tradizioni, i sapori, gli usi ed i costumi della società di ieri e di oggi. E’ intenzione del sodalizio salvaguardare gli antichi documenti, le testimonianze storiche, ma anche e soprattutto il territorio e le strutture esistenti, ad iniziare da una suggestiva chiesetta di un vecchio baglio patronale.

L’Associazione, come punto di partenza, si prefige il restauro di una antica chiesetta dei primi dell’800 fatta costruire, in loco, da una famiglia contadina marsalese, i Martinico. La chiesetta, originariamente dedicata alla “ Sacra Famiglia”, un tempo  un tempio di culto attorno al quale nacque l’agglomerato extraurbano, oggi versa in condizioni strutturali precarie. L’associazione sta coinvolgendo alcune persone del circondario per trovare i mezzi economici con i quali avviare i lavori di restauro.

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