Marsala, ex panificatore si incatena davanti al Tribunale

Salvatore Marino, 75 anni, panificatore in pensione, marsalese, si è incatenato davanti il Tribunale di Marsala per chiedere giustizia. L’uomo, a causa di un errore che avrebbe commesso nel 1992, ben 24 anni fa, oggi rischia di perdere tutti i propri averi. Alla base della triste vicenda vi sarebbe un debito di 30 milioni delle vecchie lire, circa 15 mila euro, che sarebbero stati rivalutati dalla curatela fallimentare in 135 mila euro di oggi. Per coprire il debito sono sono state sequestrate al Marino una panetteria ed altri immobili di sua proprietà per un valore che si aggirerebbe attorno ai 500 mila euro.panettiere-si-incatena-davanti-tribunale-di-marsala

L’uomo, molto pacato e pacificamente, ha iniziato un “sit-in” davanti alla porta d’ingresso del Tribunale, incatenandosi ad una sedia, visto che una protesi all’anca non gli permette di sedersi a terra. Ieri è stato ascoltato da due sottufficiali dell’Arma dei Carabinieri i quali hanno accontentato la propria richiesta di essere ricevuto dal procuratore Vincenzo Pantaleo perchè ritiene di essere vittima di una grave ingiustizia.

L’uomo sostiene, infatti, che i suoi guai giudiziari sarebbero iniziati con la vendita della sua panetteria. Vendita scaturita, così asserisce, per saldare il debito dei 30 milioni; ma la contropartita, il compenso, il valore della vendita, non l’avrebbe mai ricevuto. Il compratore, che al dire del Marino non ha mai pagato per l’acquisto della panetteria di Corso Gramsci, si sarebbe indebitamente appropriato del suo bene immobile e di quanto in esso contenuto; mettendo nei guai il venditore che non ha potuto fermare il pignoramento dei propri beni, panetteria compresa. L’ingiustizia, secondo l’anziano uomo, starebbe nel fatto che per tanti anni avrebbe avuto sottratta la panetteria, non avendo mai ricevuto alcun compenso, neanche l’affitto, e che l’attuale gestore continuerebbe a gestirla tuttora, malgrado lo sfratto forzato che non è stato mai applicato. Due pesi e due misure. Il Marino dice: “io per 30 milioni delle vecchie lire sto perdendo proprietà immobiliari per 500 mila euro e di contro chi mi ha sottratto indebitamente la panetteria continua a panificare nel mio immobile. Ridatemi la panetteria ed io con la vendita della stessa pago i miei debiti”. Il cronista riporta fedelmente le dichiarazioni raccolte sul posto, ritenendo che il Marino non stia alterando gli scenari.

Il tempo sta giocando un brutto scherzo al signor Marino, domani infatti è prevista la vendita all’asta dei suoi beni. E proprio per proprio per questo motivo si è incatenato davanti al Tribunale, per chiedere la sospensione del pignoramento dell’immobile e il rinvio dell’asta. «Chiedo giustizia» ha scritto in uno dei due cartelli che ha esposto in piazza Borsellino. Nell’agosto 2009, l’ex panettiere balzò agli onori della cronaca per avere dichiarato di volere vendere un rene per fare fronte alle difficoltà economiche. Marino ora, fiducioso, aspetta che di essere ricevuto dal procuratore di Marsala insieme ai miei legali.

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