Marsala esclusa dai benefici del PON “Cultura e Sviluppo” 2014/2020

arcara_letizia_alagna_oreste_consiglieri_marsalaMarsala è stata esclusa dei fondi del Pon Cultura e Sviluppo 2014/2020. Misure europee che consentono la realizzazione di opere strutturali ed infrastrutturali sia di pubblica utilità che su iniziativa privata per la valorizzazione, la promozione e lo sviluppo turistico del territorio.

La denuncia è dei consiglieri comunali Oreste Alagna e Letizia Arcara del Gruppo Consiliare “Cittadini non sudditi” che hanno portato a conoscenza del Massimo Consesso Civico la grave azione perpetrata ai danni della città e dei suoi abitanti.  L’Accordo Operativo di Attuazione – PON “Cultura e Sviluppo” 2014/2020, Delibera n. 58 del 17 febbraio 2016 della Regione Siciliana, legittima la tabella B degli attrattori di rilevanza strategica nazionale e relative attrazioni nella Regione Sicilia, su cui indirizzare le risorse del PON Cultura e Sviluppo 2014-2020. In questa tabella Marsala non figura, per cui risulta esclusa dai benefici della misura europea.

In pratica le Istituzioni, il cittadino o all’imprenditori che intende investire a Marsala non gode delle agevolazioni del PON perchè Marsala non è attrattore culturale di rilevanza strategica nazionale o locale; e tanto meno è contigua con un attrattore riconosciuto dalla tabella B. In pratica Marsala fino al 2020 non potrà usufruire di incentivi economici attraverso le misure Pon. Solo perchè  Marsala non rientra fra gli “attrattori culturali” e non ha contiguità con l’unico attrattore della provincia di Trapani riconosciuta, l’ex Tonnara Florio di Favignana che, “misteriosamente” è stata indicata contigua oltre che a Trapani, anche a Erice e Paceco che ben poco a che fare con le Isole Egadi.

Dietro a tale scellerata scelta si suppone che possano esserci interessi politici “deviati”, strumentalizzazioni accecati da logiche campanilistiche o da interessi di lobby, lo dimostra il fatto che nella prima stesura delle località di interesse turistico da designare come attrattori vi era l’Isola di Mozia e come territorio attiguo, su cui destinare i finanziamenti europei, vi era Trapani e non Marsala. Non essendo passata l’Isola dello Stagnone, Trapani, tirandosi dietro anche Erice e Paceco, ha raggiunto lo scopo. Perchè nessuno ha pensato di inserire Marsala come attrattore culturale o come territorio contiguo? Sicuramente ha molto più in comune con Favignana, rispetto a Paceco ed Erice. E non ci riferiamo al solo fatto che il porto di Marsala è giornalmente collegato con l’Arcipelago delle Egadi con gli aliscafi della Liberty Lines (già Ustica Lines) e che diversi charter nautici fanno da spola fra le due coste; bensì alla storia che lega le due città proprio nel nome della dinastia dei Florio che a Favignana gestivano la Tonnara, mentre dall’altra parte della costa producevano e commercializzavano il vino Marsala nel mondo.

E’ a tale modello che è improntato il processo di riprogrammazione già in corso nel Piano d’Azione per la Coesione del Programma Operativo Interregionale Attrattori culturali, naturali e turismo che anticipa, adottandoli immediatamente per migliorare la qualità e l’efficacia delle azioni, criteri stringenti di qualità progettuale, selezione e concentrazione delle azioni su interventi di rilevanza nazionale in aree dotate di adeguate potenzialità, orientamento a risultati espliciti e misurabili il cui conseguimento sia collegato alla verifica della sussistenza di effettive e adeguate condizioni e capacità di realizzazione e di gestione a regime. Marsala, quindi, non potrà mai attingere a questi fondi.

E’ l’ennesimo “dramma”, consumato in sordina nei salotti della politica che conta, quella di certi onorevoli che scendono in pompa magna in questa Città per confondere le idee agli elettori e fare razzia di voti nei ceti sociali più bisognosi e per tanto malleabili anche con semplici promesse o con qualche sacchetto di beni di prima necessità. Interpretazioni e retorica a parte, si denuncia con fatti concreti, e non con parole al vento, l’esclusione di Marsala da un degno futuro turistico,  precludendo l’arrivo a dei fondi del Pon Cultura e Sviluppo 2014/2020. Misure europee che consentono la realizzazione di opere strutturali ed infrastrutturali sia di pubblica utilità che su iniziativa privata per la valorizzazione, la promozione e lo sviluppo turistico del territorio.

I consiglieri comunali Oreste Alagna e Letizia Arcara del Gruppo Consiliare “Cittadini non sudditi” oltre che a portare a conoscenza del Massimo Consesso Civico la grave situazione originata dall’esclusione di Marsala dai benefici del PON invitano l’Amministrazione Comunale di Marsala a intervenire presso la Regione Siciliana, in virtù del succitato articolo 3 comma 2 d della nota prot. 439 del 4 febbraio 2016, in cui si rileva che: “ove il caso ed in esito al confronto tra le parti, potranno essere successivamente individuati ulteriori attrattori e conseguentemente ulteriori aree di attrazione culturale”.

Analogamente a quanto è già avvenuto per altri siti quali il “Villino Favaloro” (museo della fotografia) di Palermo, Il “Parco archeologico di Gela”, il parco Archeologico di Camarina” ed altri… indicati sempre nella succitata tabella B, sia richiesta con forza una integrazione di tale lista con l’inserimento dell’”Area Archeologica di Mozia e Lilibeum”. Qualora risultasse assolutamente impossibile l’inserimento della città quale attrattore culturale o contigua a Mozia, nell’ipotesi che quest’ultima venisse “ripescata”, visti i tempi strettissimi che ci separano dalla pubblicazione dei bandi, Arcara e Alagna chiedono all’Amministrazione Comunale di attivarsi affinché la Regione ponga termine all’ingiustizia e inserisca Marsala, quantomeno, tra i Comuni  contigui all’attrattore “Ex stabilimento Florio di Favignana”.

Marsala non può e non deve perdere questa opportunità!

CATEGORIE
TAG
Condividi

Commenti

Wordpress (0)
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: