Mafia e politica, i nomi dei 25 arrestati oggi dai carabinieri nel trapanese

Mafia e politica:  eseguite 25 ordinanze di custodia cautelare, fra cui spiccano nomi eccellenti e  sequestrati beni per oltre 10 milioni di euro. Questo il bilancio di una operazione a lungo raggio dei carabinieri, nome in codice “scrigno”

I Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani, hanno tratto in arresto, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal  GIP del Tribunale di Palermo su richiesta della locale Procura della Repubblica – DDA, 25 persone accusate di associazione mafiosa, scambio elettorale politico mafioso, estorsione, danneggiamento seguito da incendio e altro, tutti reati aggravati dal metodo mafioso.

Questi i 25 arrestati dai carabinieri all’alba di oggi 

  1. ALCAMO Michele, nato a Erice il 19/05/1973;
  2. ANGILERI Diego, nato a Marsala il 10/02/1937;
  3. ANGILERI Salvatore, nato a Marsala il 31/05/1972;
  4. BIANCO Biagio, nato a Marsala il 12/06/1967;
  5. BUZZITTA Antonino, nato a Erice il 02/01/1942,;
  6. CUSENZA Pietro, nato a Erice il 16/09/1967;
  7. D’AGUANNO Antonino, nato Erice il 09/11/1964;
  8. D’ANGELO Vito, nato a Ravanusa il 22/03/1948;
  9. FERRARA Vincenzo, nato a nato a Marsala il 12/09/1965;
  10. GUCCIARDI Vito, nato a Vita (TP) il 08/04/1960,;
  11. INFERRERA Ivana Anna Maria, nata a Trapani il 11/12/1963;
  12. LA RUSSA Domenico, nato a Trapani il 07/01/1950;
  13. LETIZIA Mario, nato a Paceco il 09/06/1970;
  14. MALTESE Giovanni, nato a Trapani il 05/02/1955;
  15. MARTINES Michele, nato ad Erice il 25/10/1969;
  16. ORLANDO Franco, nato a Trapani il 22/06/1956;
  17. PERALTA Francesco Paolo, nato a Trapani il 25/03/1965;
  18. PICCIONE Giuseppe, nato a Marsala il 10/02/1972;
  19. RUGGIRELLO Paolo, nato a Trapani il 10/03/1966;
  20. RUSSO Francesco Salvatore, nato a Erice il 09/01/1978;
  21. RUSSO Leonardo, nato Paceco il 28/04/1961;
  22. SALERNO Carmelo, nato a Paceco il 26/11/1960;
  23. TOSTO Filippo, nato a Buseto Palizzolo il 27/06/1971;
  24. VIRGA Francesco, nato a Erice il 03/10/1970;
  25. VIRGA Pietro, nato ad Erice il 07/05/1973.

Le indagini dei Carabinieri, coordinati dal Procuratore Francesco Lo Voi, dal Procuratore Aggiunto Paolo Guido, e dai Sostituti Procuratori Gianluca De Leo e Claudio Camilleri,hanno permesso, con l’operazione odierna, di disarticolare il mandamento mafioso di Trapani retto dai fratelli Francesco e Pietro Virga, figli del boss ergastolano Vincenzo, nonché di colpire il vertice della famiglia mafiosa di Paceco, capeggiata dal pregiudicato Carmelo Salerno e esponenti della famiglia mafiosa di Marsala.

Gli esiti investigativi hanno fornito inoltre elementi che dimostrano, per la prima volta, l’esistenza di una articolazione mafiosa sull’isola di Favignana, capeggiata dall’anziano Vito D’Angelo, originario di Ravanusa (AG), che dopo aver scontato una lunghissima pena per omicidio, era poi rimasto a Favignana, inizialmente in regime di semilibertà, diventando un punto di riferimento per gli esponenti di cosa nostra trapanese dell’intera provincia.

L’obiettivo dell’organizzazione mafiosa, rimane quello di acquisire il controllo di attività economiche, soprattutto nel campo dell’edilizia e della gestione di esercizi commerciali per reinvestire i capitali, ma anche di raccogliere consensi elettorali in occasione delle varie consultazioni.

Sono infatti stati tratti in arresto anche alcuni esponenti politici del trapanese, come l’ex Deputato regionale Paolo Ruggirello, l’ex assessore e candidata alle elezioni regionali del 2017, Ivana Inferrara e l’ex consigliere comunale di Erice, Giovanni Maltese.

Le indagini hanno infatti permesso di registrare interferenze dell’organizzazione mafiosa nelle diverse competizioni elettorali; in alcuni casi persino la gestione diretta del rapporto con i candidati, attraverso l’attivazione della rete di contatti del circuito mafioso e l’acquisto di voti a seguito di accordi illeciti.

La particolarità che emerge è data dal fatto che sono proprio i rappresentanti locali della politica che si offrono ai mafiosi, proponendosi come loro punti di riferimento, arrivando, in alcuni casi, addirittura ad affidare loro la gestione, seppur parziale, della propria campagna elettorale, così come fatto dal consigliere comunale Giovanni Maltese, nel momento in cui si rivolgeva direttamente a esponenti di cosa nostra di assoluto rilievo, come Francesco Virga e Francesco Orlando, organizzando con gli stessi incontri riservati.

La candidata alle elezioni regionali Ivana Inferrara, unitamente al marito Antonino D’Aguanno, accettavano la promessa di procurare voti, mediante le modalità mafiose, da parte dei fratelli VIRGA, in cambio di somme di denaro con le quali acquistare le preferenze e promesse di assunzione di manodopera.

Anche l’allora deputato regionale Paolo Ruggirello  si rivolgeva, in distinte occasioni, ad esponenti dell’associazione mafiosa, tra, Pietro Virga, Francesco Orlando, Carmelo Salerno, Pietro Cusenza (tutti della famiglia mafiosa di Trapani) per ottenere supporto elettorale in occasioni delle consultazioni regionali del 2017 e nazionali del marzo 2018

Inoltre, significativa è stata la assoluta sinergia tra articolazioni mafiose di territori differenti, quali ad esempio Trapani e Marsala.

Dalle indagini sono emersi elementi significativi sui rapporti inter-mandamentali (Trapani e Marsala, che fa parte del mandamento di Mazara del Vallo), con incontri dei diversi rappresentanti nel corso dei quali sono state gettate le basi delle scelte imprenditoriali-mafiose e la spartizione degli introiti illeciti.

Il mandamento mafioso di Trapani, come si accennava, aveva anche diversificato i propri investimenti, riuscendo ad acquisire anche la proprietà del Gran Hotel Florio di Favignana, riconducibile a Francesco Virga. Ma anche due negozi “LO SCRIGNO” e “LO SCRIGNO 2” sempre riconducibili ai Virga; un’impresa edile e un autonoleggio riconducibili all’arrestato Francesco Peralta e l’Efri Bar della centralissima Via Conte Agostino Pepoli di Trapani, gestito dall’arrestato Francesco Orlando.  Tutte le predette attività imprenditoriali, le società che li gestiscono e relativo compendio sono stati sequestrati dai Carabinieri, per un valore complessivo dei beni di circa 10 milioni di euro.

CATEGORIE
TAG
Condividi

Commenti

Wordpress (0)
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: