La Regione Sicilia e le spese pazze dei deputati, accertato un danno erariale per 1,6 milioni di euro

ars-soldi-sperpero-regione-siciliaCinquanta deputati, 17 dei quali in carica, verso il processo e un danno erariale già accertato di un milione 600 mila euro. Eccolo, l`effetto del ciclone spese pazze. L`ultima condanna, da parte della Corte dei conti, è per l`assessore regionale Antonello Cracolici, ex capogruppo del Pd, la cui posizione era stata archiviata dalla magistratura ordinaria: secondo i giudici contabili “l`insussistenza delle condizioni per l`esercizio dell`azione penale rappresenta un fatto neutro” e dunque Cracolici subisce lo stesso la stangata. Dovrà risarcire 346 mila euro (la richiesta della procura della Corte dei conti era superiore a 530 mila euro) ma si appellerà contro una pronuncia definita “ingiusta”.

La Corte addebita a Cracolici alcune spese ritenute illegittime: dai contratti di leasing per due lussuose Mercedes ai 73 mila euro spesi alla buvette dell`Ars dal Pd in quattro anni ai 50 mila euro per pagare l`avvocato che ha sostenuto il ricorso di Rita Borsellino contro i risultati elettorali del 2008. E poi 50 mila euro per regali e brindisi augurali, 6 mila per regali di matrimonio ed eventi, 17.753 euro per festeggiamenti di compleanno, fiori per onoranze funebri e ancora mance, libri e giornali. Dovrà risarcire anche 4.700 euro per la cena di Villa Alliata del 2010 che sancì l`alleanza con l`ex governatore Raffaele Lombardo, le spese per sondaggi elettorali (28.150 euro) e per le campagne referendarie.

Le contestazioni a Cracolici sono comunque una minima parte: c`è la busta con i 45 mila euro prelevati in banca che Francesco Musotto, ex capogruppo Mpa condannato a pagare 600 mila euro, avrebbe consegnato personalmente all`ex governatore Raffaele Lombardo. E ancora le quattro Audi A6 utilizzate da Rudy Maira, ex capogruppo del Pid, e dall`ex deputato Fausto Fagone, costate 118 mila euro. Ma a Maira è stata rimproverata anche la pratica di assegnare indennità “extra” mensili (da 800 a 1.200 euro), con i fondi del gruppo, a diversi colleghi: Salvatore Cascio, Toto Cordaro, Giuseppe Lo Giudice, Orazio Ragusa. E addirittura un pagamento di 200 euro in favore della parrocchia di Sant`Eugenio Papa, come offerta per la celebrazione di cinque messe in ricordo del padre dell`ex presidente dell`Ars Francesco Cascio. In tutto dovrà restituire 407 mila euro.

A Cataldo Fiorenza, ex presidente del gruppo misto e oggi deputato Mpa, sono state contestate tre carte prepagate per le sue spese personali, che puntualmente si faceva ricaricare: in due anni ha speso quasi 31 mila euro di soldi pubblici per abiti, gioielli, spese al supermercato, in farmacia, ma anche per giocattoli, mobili, massaggi, cene, pizze e bottiglie di vino. Nella condanna per Innocenzo Leontini, ex presidente del gruppo del Pdl, ci sono anche 8 mila euro di spese per i necrologi e 7 mila euro per oggetti acquistati in una gioielleria di Modica.

Fino alle spese dei cosiddetti “peones”, di quei 35 deputati senza carica (almeno nella scorsa legislatura) sui quali la Procura ha concluso le indagini nei giorni scorsi. Dagli atti di questo procedimento emerge anche una parentopoli coi soldi dell`Ars. E in questa vicenda spicca Giovanni Greco, deputato dell`Mpa che con i fondi del parlamento — così scrivono i magistrati — pagava compensi e oneri contributivi di tre collaboratori che all`Ars non avrebbero mai messo piede ma lavoravano per Nicola e Antonino, i due figli dell`onorevole.

 

fonte: gds.it

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