I delitti più famosi in Italia: i casi di cronaca nera più eclatanti

Ecco una lista di fatti di cronaca nera famosi in Italia, omicidi e delitti famosi nella storia del Belpaese, con uno sguardo anche ai casi di cronaca nera irrisolti. Per gli amanti della cronaca nera, ecco un viaggio nei delitti più famosi che sono rimasti nella memoria collettiva degli italiani, tra sentenze passate in giudicato e archiviazioni.

Ecco una lista di fatti di cronaca nera famosi in Italia, omicidi e delitti famosi nella storia del Belpaese, con uno sguardo anche ai casi di cronaca nera irrisolti. Per gli amanti della cronaca nera, ecco un viaggio nei delitti più famosi che sono rimasti nella memoria collettiva degli italiani, tra sentenze passate in giudicato e archiviazioni.

 

DELITTI FAMOSI NELLA STORIA

 

Fausto e Iaio

Fausto e Iaio, Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, erano due diciottenni militanti del Centro sociale Leoncavallo di Milano. Nel 1978 stavano raccogliendo materiale per un’inchiesta di controinformazione sul traffico d’eroina che coinvolgeva l’estrema destra milanese e la malavita organizzata. Furono uccisi. Questo omicidio politico fu rivendicato subito dalla destra eversiva. Dapprima furono indiziati Valerio Fioravanti, Mario Corsi e Guido Zappavigna; successivamente Massimo Carminati (Banda della Magliana, quello dei 100 giorni di Mafia Capitale), Claudio Bracci e Mario Corsi. Il caso fu archiviato nel 2000.

Giorgiana Masi

Il 12 maggio 1977 la studentessa Giorgiana Masi stava partecipando a una manifestazione del Partito Radicale a Roma durante la quale ci furono diversi scontri violenti fra forze dell’ordine e membri di Autonomia Operaia. Morì colpita da un proiettile calibro 22, secondo molti sparato da un poliziotto in borghese. L’inchiesta venne chiusa nel 1981 e nessuno seppe mai da dove partì quel colpo.

Il delitto di Novi Ligure

Il delitto di Novi Ligure risale al 21 febbraio 2001. Fu un caso di cronaca nera italiana che sconvolse l’opinione pubblica di tutto il paese, non solo della città in provincia di Alessandria, teatro del crimine. Ad uccidere la 41enne Susanna Cassini, detta “Susy” e il figlio undicenne Gianluca De Nardo furono Erika De Nardo, figlia sedicenne della donna e sorella della piccola vittima, e il suo fidanzato dell’epoca Mauro ‘Omar’ Favaro, di un anno più grande. Il padre di Erika, Francesco De Nardo, sarebbe sfuggito alla morte per puro caso. Erika De Nardo e Omar Favaro vengono condannati in via definitiva nel 2003 a 16 e 14 anni di reclusione. Ma il 3 marzo 2010 Omar viene scarcerato con l’indulto e grazie a sconti per buona condotta, e il 5 dicembre 2011 anche Erika, che nel frattempo si laurea in filosofia, viene scarcerata. Pronti entrambi per una nuova vita, anche se non più insieme.

Il delitto di Cogne

Il 30 gennaio 2002, Samuele Lorenzi, 3 anni, è assassinato con 17 colpi in una villetta di Montroz, frazione di Cogne in Valle d’Aosta. Il delitto di Cogne diventa subito un fatto di cronaca nera italiana sconvolgente. I processi portano alla conclusione che ad uccidere Samuele è stata la madre, Annamaria Franzoni, condannata sei anni dopo in Cassazione a 16 anni di carcere, scontati in cella solo 6, per poi andare ai domiciliari nel 2014.

La strage di Erba

La strage di Erba è uno dei casi di cronaca nera italiana entrato da subito nell’immaginario collettivo. I coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi sono stati ritenuti i responsabili di un pluriomicidio sanguinoso, e condannati all’ergastolo. La sera dell’11 dicembre del 2006 la coppia uccise i vicini di casa Raffaella Castagna e il figlio Youssef Marzouk (due anni), la madre di lei Paola Galli e l’altra vicina Valeria Cherubini, ferendo gravemente il marito di quest’ultima Mario Frigerio.

Il delitto di Garlasco

Il delitto di Garlasco risale al 13 agosto 2007. Chiara Poggi, impiegata ventiseienne laureata in Economia viene barbaramente uccisa in casa sua. Nel 2015 viene giudicato colpevole del delitto il fidanzato della vittima, Alberto Stasi, commercialista, il quale il giorno stesso si costituisce nel carcere di Bollate.

Il delitto di Perugia

Altro caso di cronaca nera famoso in Italia è l’omicidio di Meredith Kercher, altrimenti conosciuto come il delitto di Perugia. Il primo novembre 2007 il corpo senza vita di Meredith Kercher, una studentessa inglese in Italia con il progetto Erasmus, viene ritrovato in casa sua con la gola tagliata. Il processo si conclude con una pena per l’ivoriano Rudy Guede, giudicato colpevole in concorso di omicidio, mentre gli altri due sospettati del delitto, Raffaele Sollecito e Amanda Knox, escono di scena, assolti in via definitiva dalla Suprema Corte di Cassazione per non aver commesso il fatto.

Delitto di Avetrana, l’omicidio di Sarah Scazzi

Dopo quasi sette anni dall’omicidio della 15enne Sarah Scazzi, trovata morta il 26 agosto 2010 in un pozzo di Avetrana, la Cassazione conferma l’ergastolo per Cosima Serrano e la figlia Sabrina Misseri. La zia e la cugina della ragazzina sono le responsabili della morte di Sarah, mentre lo zio di quest’ultima, Michele Misseri, marito di Cosima, è stato condannato a otto anni per soppressione di cadavere.

Yara Gambirasio

Massimo Giuseppe Bossetti ha ricevuto l’ergastolo anche in appello, accusato della morte di Yara Gambirasio, 13enne di Brembate, scomparsa il 26 novembre 2010 e ritrovata morta in un campo a Chignolo d’Isola il 26 febbraio 2011. Bossetti si è sempre definito innocente, e la storia della piccola Yara è diventata, con gli anni, uno dei delitti più famosi della storia d’Italia.

Il caso di Loris Stival

A 8 anni Loris Stival viene ucciso il 29 novembre 2014 a Santa Croce Camerina. L’unica imputata davanti al tribunale di Ragusa è Veronica Panarello, madre della piccola vittima, condannata a 30 anni. Per l’accusa fu lei a strangolare il figlio e poi a nascondere il corpo in un canalone poco distante dalla sua casa.

DELITTI ITALIANI IRRISOLTI

Il caso Bergamini

Tra i più famosi delitti italiani irrisolti presenti negli annali della cronaca nera italiana c’è da ricordare l’omicidio di Donato Bergamini del 1989. Il corpo del giocatore del Cosenza Calcio venne trovato disteso sotto a un camion sulla strada statale Jonica, in Calabria. Il caso venne presto archiviato come suicidio ma secondo gli inquirenti Bergamini è stato messo in quella posizione in un secondo momento, dopo essere stato tramortito a morte. Il caso venne riaperto nel 2011 con l’ipotesi di omicidio volontario, supportato da nuove prove riscontrate dall’esame del corpo del calciatore.

Il delitto di via Poma

Tra i tanti delitti irrisolti e più misteriosi della cronaca nera italiana c’è pure il delitto di via Poma. Simonetta Cesaroni venne uccisa il 7 agosto 1990, presso l’ufficio nel quale era impiegata. L’unico imputato di omicidio, Raniero Busco, l’ex fidanzato della ragazza, viene assolto in Cassazione a 24 anni dal fatto.

Il delitto di Arce

Serena Mollicone aveva 18 anni quando è stata ritrovata uccisa, in una discarica di Arce. Per anni le indagini non hanno portato a nulla, ma secondo le ultime notizie risalenti allo scorso giugno Serena sarebbe stata uccisa nella caserma dei carabinieri di Arce, probabilmente perché voleva denunciare uno spaccio di droga.

DELITTI FAMOSI ANNI 50

La cronaca nera italiana ha sempre suscitato l’interesse di tante persone nel corso degli anni. Tra i delitti famosi degli anni 50 che furono parecchio seguiti dai giornali e dall’opinione pubblica italiana, anche negli anni a venire, ricordiamo:

La strage di via San Gregorio

Il 29 novembre 1946 a Milano Caterina Fort, conosciuta come Rina, che più tardi sarebbe stata definita ‘la belva di San Gregorio’, uccise Franca Pappalardo, moglie del suo amante Giuseppe Ricciardi, e i tre figli. La Corte d’Assise condannò Rina Fort all’ergastolo, ma nel 1975, dopo trent’anni di reclusione, ottenne la grazia dall’allora Presidente della Repubblica Giovanni Leone. Con il nome di Rina Furlan visse a Firenze fino alla morte, avvenuta nel 1988.

L’omicidio della tredicenne Anna Maria Bracci

Il 18 febbraio 1950 si perdono le tracce di Anna Maria Bracci, 13 anni, che viveva nel quartiere popolare di Primavalle, alle porte di Roma. La polizia sembra non dare importanza all’accaduto e i giornali cominciano a parlarne solo il 23 febbraio. La sera del 3 marzo il corpo della bambina viene ritrovato in un pozzo in aperta campagna. In un primo momento i sospetti degli inquirenti si fermano su Marta Fiocchi, la madre di Annarella, e sul suo amante, Adamo Moroni. A una settimana dal ritrovamento del cadavere, un conoscente della famiglia, Lionello Egidi, soprannominato il biondino, confessa l’omicidio per poi ritrattare quanto dichiarato. Prosciolto per insufficienza di prove, in appello è condannato a 26 anni di carcere, pena annullata dalla Cassazione nel 1957. Il delitto rimane senza colpevoli.

Il caso Montesi

Tra i casi di cronaca nera irrisolti in Italia degli anni ’50 ricordiamo l’omicidio di Wilma Montesi risalente al 1953. La ventunenne venne trovata morta sulla spiaggia di Capocotta a Torvaianica. Le indagini, dapprima archiviate inspiegabilmente come ‘incidente’ coinvolsero numerosi personaggi noti, anche politici. Secondo alcune testimonianze, la sera della morte la ragazza avrebbe partecipato a una festa dal marchese Ugo Montagna nella sua tenuta a Capocotta, presso Castelporziano. Alla festa avrebbe partecipato anche Piero Piccioni, figlio di Attilio, leader della Dc. Il 19 settembre del ’53 Attilio Piccioni si dimette e due giorni dopo il figlio Piero e Ugo Montagna finiscono in carcere per omicidio colposo e complicità. Anche il questore di Roma Saverio Polito è arrestato per favoreggiamento. Nel maggio del ’57 tutti gli imputati vengono assolti.

Il mistero di via Monaci, o caso Fenaroli

Il 10 settembre 1958 a Roma viene uccisa Maria Martirano, moglie dell’imprenditore Giovanni Fenaroli. Il geometra, che vive a Milano ed è titolare della società Fenarolimpresa, è tra i primissimi sospettati. Il movente avrebbe potuto essere la polizza sulla vita della moglie del valore di 150 milioni di lire, ma l’alibi del marito regge, confermato dal ragioniere Egidio Sacchi, suo amministratore. Due mesi dopo Sacchi confessa che Fenaroli gli ha confidato che di aver organizzato l’omicidio di Maria Martirano convincendo Raoul Ghiani a ucciderla moglie per un milione di lire. Fenaroli e Ghiani sono condannati all’ergastolo: il primo morirà in carcere nel 1975, il secondo riceverà la grazia nel 1984.

 

fonte: https://www.nanopress.it

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Commenti

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    anna maria 3 anni

    Molto interessanti .

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    Mauro 3 anni

    Buonasera a Tutti . Chi si ricorda di un caso di omicidio in via Guido Reni a Torino di fronte all’ incrocio con via Riva Del Garda , quasi all’ angolo con via Gaidano ( Piazza Omero ) ? Anni 1971 1972 . Un colpo di pistola nella notte .

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    Salvatore 3 anni

    Comunque a questa lista mancano almeno un centinaio di casi tutti con il dubbio d’innocenza e quello di colpevolezza! Purtroppo ad analizzarli tutti esce fuori che per il 90% sono sporcati tra interessi privati politica e sistema lobbistico nazionale! In tutto questo l’informazione ha fatto la sua sporca parte pilotando non solo l’opinione pubblica ma pilotando con il loro chiacchiericcio insulso, arrogante e supponente con una buona parte di interesse politico nei fatti!

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    Salvatore 3 anni

    I delitti menzionati in questa lista non sono mai stati riconosciuti i veri colpevoli, a loro colpa ci sono solo delle prove indiziarie, nessuna prova certa che li inchiodasse alle loro responsabilità! L’infiltrazione politica da parte di giudici compiacenti politicamente inquadrati e anche da parte delle forze dell’ordine fa si che ognuno di questi dibattimenti potrebbero e dovrebbero essere impugnati!

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    Salvatore 3 anni

    Il delitto Fausto e Iaio, fu perpetrato dai frequentatori del centro sociale Leoncavallo, la loro inchiesta sulla droga è stata la loro condanna a morte! L’inchiesta sulla banda della Magliana è stata una montatura per coprire i veri assassini! La rivendicazione della destra eversiva non fu mai verificata!

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    Salvatore 3 anni

    Ritengo il caso di Erba una montatura politica della magistratura e dei responsabili delle forze dell’ordine opportunamente indirizzati dal sistema per non accusare l’arabo marito di una delle vittime! Il superstite impaurito delle forze della giustizia e dal vero assassino ha fatto ricadere la colpa su due poveri innocenti colpevoli solo di essere degli handicappati!

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