Approvata la legge sul Diritto allo Studio in Sicilia

La Sicilia, ma soprattutto gli studenti siciliani, hanno una legge regionale  sul Diritto allo Studio che mette al centro del percorso formativo lo studente e le sue esigenze, per una scuola efficiente e al passo coi tempi

La nuova legge sul Diritto allo Strudio, che è stata varata questa sera dalla Regione Siciliana, fra i vari interventi, prevede: la costituzione della Consulta regionale per il diritto allo studio; dell’Anagrafe scolastica regionale degli studenti; interventi per il trasporto scolastico; borse di studio; potenziamento linguistico; prestito d’onore per studenti universitari meritevoli; servizi scolastici per alunni diversamente abili o con disturbi specifici dell’apprendimento; valorizzazione delle scuole nelle isole minori, aree montane o metropolitane soggette maggiormente a degrado sociale; prolungamento del tempo scuola.

«Finalmente gli studenti siciliani avranno una legge sul diritto allo studio con la quale colmiamo un vuoto storico nell’ordinamento legislativo regionale. La Sicilia era una delle poche Regioni italiane a non avere mai approvato una normativa organica in questo settore determinando forti squilibri nell’accesso ai servizi da parte degli studenti dell’Isola. Una legge che finalmente disciplina, in una logica di continuità, il percorso formativo dei nostri giovani. Un altro importante obiettivo dell’azione di governo è stato centrato». Così il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci al termine della votazione da parte del Parlamento siciliano, che ha dato il via libera alla legge presentata su iniziativa dell’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla.

La nuova legge sul Diritto allo Studio in Sicilia prevede un’attenzione particolare allo sport, con misure per la promozione di attività motorie anche a livello agonistico, per migliorare lo stile di vita e contrastare la dispersione scolastica. E, ancora, l’internazionalizzazione e il potenziamento delle attività interculturali, misure di contrasto alla violenza e alla discriminazione,  formazione dei docenti sui temi di maggiore evidenza sociale.

«La nuova legge  – spiega l’assessore Roberto Lagalla – garantirà agli studenti un percorso formativo qualitativamente adeguato e universalmente accessibile, per contrastare i dati preoccupanti e penalizzanti sulla dispersione scolastica e intervenire positivamente sul livello generale delle competenze. Potremo recuperare opportunità perdute e ripristinare il ruolo centrale della conoscenza per lo sviluppo della nostra società. Partire dai giovani significa supportare la crescita economica del territorio, ponendo il tema dell’istruzione alla base del possibile superamento delle attuali disuguaglianze, causate dalle differenti condizioni di partenza di natura economica o sociale». 

L’assessore Lagalla sottolinea, infine, il «lavoro svolto per mesi con l’Ufficio scolastico regionale, con i rappresentanti delle parti sociali, del corpo docente e delle consulte studentesche che, grazie al contributo di tutti i membri della V Commissione, ha portato a una proposta di legge che ha ricevuto l’approvazione definitiva dal parlamento regionale e che è certamente motivo di grande soddisfazione per questo governo».

“La legge sul diritto allo studio approvata oggi dall’ARS, frutto di un lavoro scrupoloso in Commissione, colma un vuoto che si era accumulato negli anni: la Sicilia era l’unica regione che non aveva una legge sull’argomento.” Lo dichiara Claudio Fava, il quale sottolinea che: “non puó sfuggire come alcune misure previste richiedano risorse adeguate, e su questo ci impegneremo già nei prossimi giorni, ma ci sono norme che senza oneri economici realizzano delle misure sociali fondamentali, come il diritto allo studio per i richiedenti asilo e i minori non accompagnati, il contrasto a forme di discriminazione, il diritto ai trasporti, il contrasto alla povertà educativa, maggiore vigilanza sull’alternanza scuola lavoro. Si tratta di proposte – sottolinea Fava – presentate e approvate nella Commissione parlamentare competente. C’è molto da fare ancora per rendere la nostra regione un luogo dove lo studio sia realmente garantito, ma oggi dobbiamo registrare un primo importante passo.”

La nuova legge sul Diritto allo Studio prevede  un piano di intervento per il tempo pieno nelle scuole siciliane, in particolare nelle aree e nei quartieri a rischio di marginalità sociale, voluto con un ordine del giorno proposto dal Pd ed approvato oggi dall’Ars.  “Chiediamo il massimo impegno per avviare attività extrascolastiche da svolgersi nelle ore pomeridiane soprattutto  per quelle scuole dei quartieri a rischio di marginalità sociale ed economica” dice il capogruppo Pd Giuseppe Lupo.  “Questa misura – aggiunge Lupo – inserita nell’ambito della legge per il Diritto allo Studio, approvata oggi dall’Ars, può fornire importanti strumenti di inclusione sociale per i nostri studenti grazie ad attività da avviare anche attingendo alle risorse della programmazione comunitaria”.

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