Aeroporto, per il M5S nessuno difende lo scalo di Trapani. La Regione deve assumersi le proprie responsabilità

E’ strano quanto sta accadendo attorno agli Aeroporti di Trapani Birgi e di Palermo Punta Raisi. Mentre il Vincenzo Florio è in declino il Falcone Borsellino cresce e dà spazio a 20 nuove tratte proposte da Ryanair. Non ci vuole tanto per capire che la compagnia irlandese è in combutta con la Gesap per dare il cosiddetto colpo di grazia al Vincenzo Florio. Cose che accadono nel privato, ovvero nell’economia di libero mercato dove il pesce grande mangia sempre quello piccolo. Di fronte a strutture pubbliche, quali sono gli aeroporti, giochetti del genere appaiono strani, incomprensibili. Viene lecito chiedersi quanto sta pagando di co-marketing Punta Raisi a Ryanair e con quali fondi sta operando?

Ryanair dopo anni di “sovvenzioni” non ha esitato un momento ad abbandonare Trapani. Quindi la domanda è ovvia visto che 20 rotte aeree che genereranno un milione e mezzo di transiti, non piove dal cielo. E se così non fosse si starebbe giocando, facendo enormi disparità, con il denaro pubblico, quello della collettività.

Non abbiamo certezza, per il momento, le nostre sono solo delle supposizioni avallate dalle considerazioni che gli irlandesi hanno dimostrato, a Trapani, che: “no co-marketing, no fly”.

C’è chi sostiene che Rynair abbia aumentato le tariffe, ma avrebbe potuto farlo pure al Vincenzo Florio; se questa fosse stata l’alternativa per continuare a volare…. nessuno si sarebbe opposto.  Invece i voli sono stati cancellati, incuranti delle conseguenze per il personale dell’aeroporto e per le ricadute economiche sul territorio. A nessuno sembra importare dello scalo trapanese, tant’é che nessuno se ne occupa. Il Movimento 5 Stelle è ritornato alla carica con un nuovo comunicato stampa e lancia accuse al mondo politico regionale. E non ha tutti i torti. Ecco cosa scrive:

“La Regione siciliana non difende l’aeroporto Birgi, che è di sua proprietà”. Ne sono convinti i parlamentari regionali e nazionali del M5S, che da mesi si occupano della crisi di Airgest, la società che gestisce lo scalo di Birgi (Tp). Con una mozione, primo firmatario Sergio Tancredi, il gruppo parlamentare ha chiesto al Governo Musumeci soluzioni concrete in materia di aiuti per l’aeroporto che rappresenta una importante porta di accesso alla Sicilia. “Il contenuto della mozione è importantissimo per il salvataggio e per il rilancio dello scalo trapanese – dice Tancredi – e deve trovare un riflesso nel bilancio regionale che è in discussione. Il Governo siciliano ‘deve’ pianificare il risanamento di Airgest con un piano industriale serio che veda Birgi protagonista del trasporto aereo nei prossimi anni insieme gli altri aeroporti dell’Isola, e non in concorrenza. Si continua, invece, a scaricare il problema del comarketing sui sindaci senza badare al futuro di Airgest”.

Per la deputata regionale Valentina Palmeri, prima firmataria dell’interrogazione sulla crisi gestionale di Airgest rimasta inevasa e senza risposta “Se Punta Raisi paga il comakerting, incentivando il trasferimento di Ryanair da Trapani a Palermo per ogni euro ricevuto da Ryanair, la Regione dovrà pagare altri euro per ripianare le perdite dell’aeroporto di Birgi”. “Né il presidente della Regione né gli assessori competenti – dice Palmeri – hanno finora sollevato la questione dei controlli sulla concorrenza tra l’aeroporto di Birgi e quello di Punta Raisi. Significa che Il Governo regionale sta di fatto avallando un atteggiamento della Gesap, la società di gestione dello scalo palermitano, anch’essa pubblica, che ospita i voli Ryanair sottratti a Birgi e spostati a Punta Raisi, non si sa bene a quali condizioni di vantaggio rispetto a quelle offerte dallo scalo trapanese”. “Comportamenti di questo tipo in capo ad enti ed organismi pubblici – conclude – ci sembrano ‘irresponsabili´”.

“Quanto sta accadendo a livello regionale – osserva il senatore del M5S Vincenzo Maurizio Santangelo – denota scarsa sensibilità politica e nessuna intenzione di agire contro il tentativo costante di scaricare sulle comunità locali responsabilità che sono e rimangono dell’esecutivo siciliano”. “In attesa di un Governo nazionale che non si sottragga alle sue responsabilità sulla Sicilia, come finora è accaduto – aggiunge – è indispensabile che il presidente Musumeci trovi un’interlocuzione di alto profilo prima di tutto con il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, azionista di riferimento della Gesap, per garantire uno sviluppo equilibrato degli aeroporti almeno nella Sicilia occidentale, sapendo che all’orizzonte ci potrebbe essere un grande progetto che coinvolga tutti gli scali siciliani, che dovrebbero essere messi in rete come quelli pugliesi, per garantire in futuro servizi adeguati a tutti i cittadini siciliani oltre che ai turisti”. “Enti ed organismi pubblici – conclude – non possono comportarsi da ‘avvoltoi’ che lasciano la ‘carogna’ di uno scalo ormai quasi abbandonato in balia di un gioco che si è rivelato distruttivo per l’aeroporto di Birgi. I cittadini e gli operatori trapanesi non lo dimenticheranno”.

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