Accessi al mare chiusi, Progettiamo Marsala invita l’amministrazione ad intervenire

C’è malumore, rabbia e indignazione a Marsala per la chiusura degli accessi al mare. Un diritto troppe volte calpestato per salvaguardare gli interessi di pochi “eletti” che in tempi non sospetti non hanno esitato a cementificare il litorale con costruzioni private. La legge allora era molto blanda, ma anche quando sono stati posti i primi paletti per salvaguardare le coste una miriade di abitazioni abusive sono continuate a spuntare come funghi in un sottobosco fin troppo permissivo. Ed ecco che da quello che era il lido Mediterraneo (oggi Pacheka) fino a Scibiliana, territorio al confine con Petrosino, è nato un agglomerato extraurbano con alcune migliaia di abitazioni, più o meno grandi, costituito da lussuose ville e da dimore estive spartane, ma tutte ben recitate e con cancelli che impediscono di raggiungere il mare. La cosa assai grave è che buona parte di esse sono abusive e su gran parte di quest’ultima pende pure, da anni, l’ordinanza di demolizione che resta “misteriosamente” non operativa. Legge “raggirata”, diritti calpestati, e come se non bastasse il Tar Sicilia ad un ricorso per la chiusura di un varco al mare a Sciacca ha dato ragione al singolo e non alla pubblica collettività. Ed ecco che chi ha usurato un pezzo di spiaggia ora si sente pure legittimato a chiudere l’accesso all’arenile. Come dire… oltre al danno (l’abuso della privatizzazione del demanio pubblico) la beffa dell’Organo di Giustizia Amministrativa Regionale che concede alttesì il privilegio della recinzione. Una cosa, moralmente, inaudita che sta suscitando l’indignazione della popolazione che non può accedere a quei pochi fazzoletti di spiaggia libera rimasti.
Il movimento politico Progettiamo Marsala ha diffuso una nota politica con cui chiarisce in poche righe la sentenza del Tar che lascia intravedere la possibilità di non essere applicabile a tutti gli accessi al mare in maniera perentoria ed invita l’Amministrazione Comunale di Marsala ad intervenire nel tentativo di poter far riaprire i cancelli e abbattere ogni limitazione posta in essere che leda il diritto della cittadinanza di accedere al mare così come previsto dalla sentenza della Cassazione del 5.2.2015 n°2108 ha stabilito che in presenza di una servitù ad uso pubblico (dicatio ad patriam) è onere della parte che invoca l’esistenza di tale servitù provare la messa a disposizione del bene a favore della collettività.
Riportiamo qui di seguito la nota politica di Progettiamo Marsala:
“ProgettiAmo Marsala desidera esprimersi riguardo alla chiusura degli accessi al mare esistenti nel litorale della nostra città e sulla recente dichiarazione in merito da parte del comandante della polizia municipale il quale richiamando una recente sentenza ha dichiarato che i privati possono legittimamente impedire l’utilizzo degli accessi alla collettività.
Invero, la questione giuridica appare più articolata. La richiamata sentenza, in cui era parte il comune di Sciacca, riguarda un singolo accesso e delle precise circostanze. Preliminarmente ricordiamo a noi stessi che nel nostro ordinamento giuridico la sentenza vincola solo le parti ed ancora a rigore di logica è difficile pensare che l’intento del legislatore e/o della magistratura sia quello della chiusura indiscriminata di tutti gli accessi al mare di un intero comune salvi esclusivamente gli stabilimenti titolari di apposite consessioni.
Il Tar Sicilia ha, dunque, decretato che può essere chiuso l’accesso alle spiagge pubbliche.
Nella sentenza viene sottolineato che se il Comune vuole impedire ad un cittadino di sbarrare l’accesso pedonale alla spiaggia deve dimostrare l’esistenza di una servitù di uso pubblico (sentenza 836/2016).
La cassazione del 5.2.2015 n°2108 ha stabilito che in presenza di una servitù ad uso pubblico (dicatio ad patriam) è onere della parte che invoca l’esistenza di tale servitù provare la messa a disposizione del bene a favore della collettività.
Invitiamo il Sindaco e l’amministrazione comunale ad approfondire la questione che non può essere liquidata con il richiamo ad una singola sentenza ma richiede la verifica per singoli accessi delle circostanze e degli eventuali diritti maturati da ambo le parti (cittadini e proprietari). Certi che si possa pervenire ad un celere soluzione.
Progettiamo Marsala”
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