Vito Armato: “Coerente con Salvini un netto no al referendum”

matteo-salvini-con-vito-armato-in-piazza-loggia-a-marsalaQuesta testata per propria scelta editoriale non è voluta entrare in merito alle questioni referendarie. Il direttore ed i collaboratori vogliono lasciare liberi i propri lettori di potersi recare domenica prossima alle urne per esprimere il proprio voto. La lettera che segue giunge da un nostro lettore, Vito Armato, e pertanto la pubblichiamo integralmente nella nostra rubrica: Riceviamo e Pubblichiamo.

 

 

“Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, parla senza mezzi termini e rappresenta, oggi, la voce delle persone libere in opposizione alla proposta di un referendum incostituzionale, che va a privilegiare Banche e Caste!

L’eco del suo pensiero ha già raggiunto simpatizzanti ovunque, anche nell’estrema punta dell’Italia e. Un modo di fare politico sempre attivo, il suo, senza alcuna ribalta; mantiene contatti in tutta la Sicilia e si schiera con un netto no al referendum, perché lo ritiene una farsa.

Non risolve i problemi ma ne crea altri; non diminuisce i costi della politica e va a creare un Senato che è una casta di nominati; invece che andare verso una moderna forma di federalismo, per premiare gli amministratori virtuosi e punire quelli spendaccioni e incapaci, taglia indistintamente funzioni e risorse economiche a tutti gli enti locali; riduce la partecipazione diretta dei cittadini; triplica da 50mila a 150mila le firme per presentare disegni di legge di iniziativa popolare e rimanda ad una futura legge costituzionale i referendum propositivi.

Il referendum proposto da Renzi va a creare una disuguaglianza fra cittadini tutelando gli amministratori, quando attualmente consiglieri regionali e sindaci non godono dell’immunità ma a seguito della riforma, 95 di essi, potranno usufruirne trasformando il Senato in un “refugium peccatorum” per gli amministratori locali con problemi di giustizia. Vane anche le promesse sulla semplificazione perché la riforma moltiplica i percorsi legislativi, creando maggiore confusione e conflitti di competenza tra Stato e Regioni, tra Camera e Senato.

“Il nostro territorio ha una grande potenzialità economica e strategica e non è un caso che proprio in Sicilia si è concentrata buona parte della campagna referendiale del premier.  Questo deve farci aprire gli occhi del fatto che siamo ancora considerati terra di conquista quando, invece, se riuscissimo a guardare oltre le apparenze potremmo essere in grado di muoverci in autonomia senza subire imposizioni e sistemi clientelari da nessuno. Il voto del 4 dicembre è un voto di grande responsabilità perché lasciar passare la riforma di Renzi significherà ottenere una Costituzione pasticciata, per la quale ogni modifica richiederà il voto di una Camera e di un Senato eletti in tempi e modalità diverse, e composti verosimilmente da maggioranze diverse”.

Vito Armato

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