Oggi, tuttavia, questa esperienza di buone pratiche nella gestione delle bellezze naturali siciliane, riconosciuta sia a livello nazionale che a livello internazionale, rischia di concludersi definitivamente se venisse confermata l’attuale previsione di legge finanziaria in discussione in questi giorni all’Assemblea Regionale Siciliana.

I numeri infatti parlano chiaro e, allo stato attuale della proposta in discussione, raccontano di una drastica ed immotivata riduzione di oltre il 55% proprio nel capitolo destinato alla gestione ed al trattamento del personale delle riserve naturali affidate alle Associazioni Ambientaliste ed al Cutgana, malgrado le garanzie ricevute dagli stessi Enti gestori in sede di audizione avvenuta il 27 gennaio scorso in IV Commissione Ambiente e Territorio dell’Assemblea Regionale Siciliana che ha manifestato la forte volontà di voler continuare questa esperienza gestionale.

Se la politica non sarà in grado di garantire nella legge finanziaria 2016 la copertura degli importi fissati dalla convenzioni di affidamento alle associazioni ambientaliste delle riserve naturali – continua Mimma Calabrò – le conseguenze sarebbero gravissime ed inaccettabili con il licenziamento di circa 90 operatori qualificati, la dismissione di presidi sul territorio – incredibilmente proprio nel momento in cui sembrerebbe ci si appresti ad attivare i servizi a pagamento – l’abbandono di importanti aree di interesse naturalistico. Auspichiamo quindi che vengano rispettati gli impegni assunti in sede politica con il conseguente ripristino della copertura finanziaria del capitolo destinato a questo importante settore nella gestione delle natura in Sicilia”.