ars-sede-istituzionale-palermo-palazzo-dei-normanni-sede-della-regioneMille, forse molti di più, gli emendamenti alla Finanziaria Regionale, fra cui tante spesa di natura governativa che rappresentano la sfida del Presidente Rosario Crocetta al Parlamento. E’ questo il quadro politico-amministrativo della Regione Sicilia, paralizzata da un bilancio impresentabile i cui buchi sono incolmabili. E, mentre la politica “parolaia” di Palermo attende che da Roma  Matteo Renzi tolga le “castagne calde” dal fuoco. Si tratta di almeno mezzo miliardo; o quanto il 10% delle risorse economiche a cui aveva rinunciato Crocetta per benevolenza nei confronti di Renzi.

E’ un percorso tutto in salita quello della finanziaria regionale. Si comincia da due emendamenti soppressivi alle norme inserite nel testo della finanziaria per cancellare la possibilità di edificare in zone di verde agricolo nelle aree limitrofe ad infrastrutture, aeroporti ed autostrade. Li ha presentati il deputato del Pd Filippo Panarello. Quelli di Panarello sono soltanto alcuni delle migliaia di emendamenti piovuti sulla Finanziaria regionale che tornerà in discussione lunedì alle 16. Una legge di stabilità senza un euro per lo sviluppo, senza neanche i soldi per le spese correnti (500 milioni sono accantonati e dovranno arrivare da Roma o non si potranno pagare neanche le spese ordinarie per tutto l’anno) ma con tanti tagli e tante promesse.

Una legge che è già stata ‘martoriata’ dall’intervento della Presidenza che ha stralciato 14 articoli di spesa fra i quali ci sono i contributi per i disabili, per i ciechi, per gli insegnanti di sostegno, i fondi per le start up, i fondi per l’uso dei forestali per il dissesto idrogeologico, l’intera tabella H.

palazzo-dei-normanni-Sala-Ercole-Palermo-marsalanewsI deputati tornano all’assalto della Finanziaria proponendo oltre duemila emendamenti che nella stragrande maggioranza dei casi prevedono un aumento della spesa. I parlamentari proveranno in Aula a ottenere contributi per associazioni, enti e sigle del proprio territorio ma la coperta è cortissima.
L’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, in questi giorni ha ribadito che senza le riforme e tagli per 450 milioni, da Roma non arriveranno 500 milioni necessari a chiudere il bilancio. Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, intanto ha spiegato alla sua maggioranza di voler riproporre alcune norme cassate in commissione: tra queste il finanziamento a una ventina di sigle ritenute meritevoli, per un totale di circa 30 milioni.

A questi si aggiungono gli emendamenti della maggioranza che rischiano di essere quasi 600 e quelle delle opposizioni che potrebbero essere anche di più. Ci sono, poi, gli emendamenti che pretenderebbero di tagliare tempi e liti come quello di Giovanni Di Giacinto, capogruppo del Pse all’Assemblea regionale siciliana, E, ancora, gli emendamenti dell’opposizione a iniziare dai 170 di Forza Italia che punta alo sviluppo “Priva di interventi per la crescita, la finanziaria 2016 farà andare ancora più a fondo la nostra Sicilia – dice il capogruppo Marco Forzese -. Forza Italia, decisa a fare cambiare rotta alla nave prima dello scontro con l’iceberg, propone tre norme che aiuterebbero la ripresa, a partire dal credito d’imposta: con 16 milioni di euro sarebbe infatti possibile giungere all’assunzione di 2 mila persone, dando ad ogni azienda 8 mila euro per ogni lavoratore assunto, in aggiunta a quello che già viene elargito dallo Stato. Quindi la trasformazione di IRFIS, che da garante tra imprese ed istituti di credito diverrebbe una vera e propria banca, capace di agevolare l’accesso al credito ad industrie, attività artigiani e commercianti. Infine il rafforzamento di IRCAC per meglio sostenere le realtà cooperative siciliane. Il nostro movimento vuole dare una scossa al governo regionale, nella consapevolezza che senza atti concreti la Sicilia andrà a sbattere”.

Il movimento 5 stelle ne ha preparati circa 300 e darà battaglia su tutti. Se si sommano quelli di gruppo misto, Mpa, Udc, si superano di gran lunga i mille documenti da analizzare compresi quelli, e non sono pochi, provenienti dalla maggioranza.

Un centinaio sono, infatti, gli emendamenti del Pd e fra questi ce ne sono anche alcuni che prevedono spesa e creeranno qualche impasse per la copertura. Intanto un articolo della manovra consente ai deputati di adeguare i contratti ai portaborse o assumere nuovi collaboratori. I tagli ai costi della politica varati dal governo Monti e recepiti in Sicilia, spiegano dall’Ars, avevano congelato la spesa dei deputati per i collaboratori al 31 dicembre 2013.

Ma gli occhi saranno puntati soprattutto sulla riproposizione degli emendamenti governativi che suonano come un guanto di sfida lanciato da crocetta ad Ardizzone che ha stralciato quelle norme. per il presidente della Regione si tratta di stralci erronei visto che queste stesse norme avevano il parere positivo delle commissioni di merito e dunque, casomai, si sarebbero dovuti stralciare gli emendamenti di spesa aggiuntivi e non l’intera tabella H.

L’aria che si respira è già pre elettorale ma i soldi non ci sono quindi il rischio concreto è che in aula finisca come in commissione dove, nottetempo, si è sfiorata la rissa. da lunedì pomeriggio ci saranno 8 giorni di tempo per la battaglia finale